Grazie ragazzi, vi diamo 200 libri
Silvia Morara
Panorama D'Italia

Grazie ragazzi, vi diamo 200 libri

Il liceo Elio Vittorini e il Margherita di Savoia hanno vinto 100 libri. Le lettere dei loro studenti sono le migliori nel concorso "100 libri a 1 scuola"

Il direttore di Panorama Giorgio Mulè ha consegnato 200 libri a due scuole di Napoli: il liceo scientifico statale Elio Vittorini e l'Istituto Margherita di Savoia. Il premio e il relativo diploma sono stati consegnati a Federica Polverino e Daniele Schirone, gli studenti delle rispettive scuole che hanno partecipato al concorso "100 libri per 1 scuola" e che hanno scritto le lettere giudicate "migliori" dalla redazione di Panorama.

Il concorso, infatti, è aperto agli studenti degli istituti superiori delle 10 città dove si svolge Panorama d'Italia ai quali si chiede di scrivere un testo rispondendo alla domanda: "Perché Panorama dovrebbe lasciare in eredità 100 libri alla tua scuola?" La lettera giudicata "migliore" riceverà un premio che consiste, appunto, in 100 libri per la biblioteca del proprio isituto. A Napoli, Panorama ha deciso di raddoppiare.

LEGGI QUI COME FUNZIONA E COME PARTECIPARE AL CONCORSO

Ecco le due lettere vincitrici:

Cento libri per cento sogni
Nella vita a volte ti ritrovi davanti alla cultura e non sai come comportarti. Essa si presenta in varie forme, in vari modi e delle volte ti spaventa, ti imbarazza, ti mette in soggezione, ti stimola, ti fortifica, ma soprattutto ti fa sentire un uomo pensante.
Cento libri per la mia scuola sarebbero un bel risultato, sarebbe ancora una volta un passo in più verso il progresso e la diffusione di cultura. Cento è un numero troppo importante per me e la mia scuola: cento sono i passi che collegano la scuola al quartiere, cento sono le occupazioni avvenute qui nel mio liceo in questi anni, cento sono le proteste attuate da quando io sono qui in questo istituto dalle focose menti liceali. Cento uomini e cento donne sono le persone che danno vita a questo istituto in tutti i campi lavorativi: professori, collaboratori, segretari e assistenti. Cento sono i libri che potrebbero unire passo dopo passo la scuola al quartiere.
La componente professori in questo istituto è sempre riuscita a lavorare con ragazzi non sempre dell’istituto. Nel quartiere qui giorno dopo giorno, anno dopo anno, da quando sono nato, è tutto uguale, niente cambia, anzi forse sì, le griffe, le auto, le moto, ma no di certo la mentalità delle persone che vivono estranei alla cultura, a fronte di un mondo che chiede il massimo in ogni suo singolo individuo.
Cento colpi di cultura per una biblioteca scolastica così potrebbero evitare cento colpi di pistola. Chi non vive qui non capisce quanto è difficile restare paralizzati di fronte a questo contesto sociale culturalmente ed economicamente degradato e disomogeneo. La scuola, soprattutto negli anni come quelli dell’adolescenza, forma il pensiero, crea sogni, opportunità e mette in relazione e in discussione.
Cento libri per questa scuola sarebbero una ventata di cultura, lì dove le pagine sono bloccate dalla distrazione e dall’essere superficiali nel vivere il sapere.
Cento saranno le ore di lettura per tutte le persone che vorranno venire ai corsi che si prospettano e cento saranno le iniziative che potranno attuarsi con queste risorse.
Infiniti saranno i lettori che si ciberanno del sapere.
Napoli, 18 marzo 2015 

Daniele Schirone
Classe V A Musicale
Istituto Margherita di Savoia
Salita Pontecorvo 72 - Napoli

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Perché Panorama dovrebbe lasciare in “eredità” 100 libri alla tua scuola?
Lo ascoltavo parlare. Percepivo ogni singola parola non come un semplice suono ma come un’immagine reale. Sentivo l’odore di quell’atmosfera e l’aroma di ogni luogo. Riusciva persino a farmi percepire il freddo, il caldo, la paura, la felicità. Restavo incantata, affascinata da quegli occhi che avevano un non so che di speciale; sembravano quasi non aver bisogno delle parole per trasmettere immagini e sensazioni. Ricordo che tornavo a casa ogni volta arricchita di un’esperienza… come dire, “riflessa”. Giorno dopo giorno iniziavo a chiedermi: “ Quanti luoghi avrà visto? Ha davvero visitato tutto ciò?”. Ora, dopo anni, ho scoperto che quell’uomo, che da piccola raccontava storie, non aveva mai viaggiato. Mai! E dei luoghi che descriveva non ne aveva visto nemmeno uno. Questo, a dire il vero, mi ha un po’ sorpresa; era tutto troppo reale!. Così, ho chiesto più informazioni: da chi aveva appreso tutti quei dettagli? Chi aveva vissuto quelle vicende?. Ogni pomeriggio sedeva sulla sua poltrona e leggeva libri, quasi li divorava e la sua “fame” aumentava sempre più. Non era mai sazio. Diceva alla moglie di non disturbarlo perché lui doveva “partire”, allontanarsi da quel mondo, da quella realtà grigia per vedere i “colori”. Credo di non aver mai visto una persona più felice di lui. Quell’uomo che raccontava storie aveva trovato un modo per non avere nessun limite, per volare in alto.  Anche noi vogliamo farlo!. Anche noi abbiamo bisogno di allargare gli orizzonti. Desideriamo sederci e osservare a modo nostro il panorama che ci viene mostrato. Abbiamo bisogno di emozioni e di aprirci all’immaginazione. Desideriamo conoscere quei personaggi che, forse, sono molto più reali di quelli che vediamo ogni giorno. È proprio per questo che vorremmo avere l’opportunità di ricevere in “eredità “ questi libri, perché come diceva Vittorini: “un libro non è soltanto "mio" o "tuo", non rappresenta solo il "mio" contributo alla verità, il "mio" sforzo di ricerca della verità e la "mia" capacità di realizzazione letteraria. Un libro è un riflesso più o meno diretto, e più o meno contorto, più o meno alterato, della verità obbiettiva, e molto in un libro, anche all'insaputa dello scrittore, specie in un libro mancato, può essere verità rimasta grezza“

Federica Polverino
Liceo Scientifico Statale “Elio Vittorini” Napoli
Classe V H

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