Artigianato in tre dimensioni
Alberto Bevilacqua
Panorama D'Italia

Artigianato in tre dimensioni

La start up Fabinitaly sperimenta la creazione in ceramica di pezzi unici al costo della produzione in serie, grazie a stampanti 3D

L’idea è semplice ma non per questo meno suggestiva: iniettare le potenzialità della tecnologia 3D nella tradizione artigianale dell’Italia meridionale, fabbricando pezzi unici con le modalità e al costo della produzione industriale. A lavorarci è la società Fabinitaly, una start-up tecnologica messa in piedi dagli architetti Maddalena Laddaga e Giovanni Diele. "Dopo l’università" racconta Giovanni, 31 anni, "ho capito che volevo fare qualcosa qui, nella mia terra. Sono tornato a casa e ho cominciato a sperimentare". A Matera i due hanno incontrato il collettivo Fara, uno studio di architettura orientato all’innovazione che le colleghe Cristina, Mimì e Luisa avevano appena allestito riadattando una vecchia palazzina nel centro della città, a pochi metri dalla zona dei Sassi. Le loro esigenze si sono rivelate perfettamente complementari.

Da allora, nei locali del collettivo Fara, la nuova compagine imprenditoriale mette alla prova ogni giorno le possibilità di uso nel settore artigianale di alcune stampanti 3D. Questo vuol dire che gli oggetti sono disegnati al computer e poi prodotti materialmente dalle stampanti. Questa idea di applicare l’innovazione alla manifattura ha già prodotto la conquista di un premio messo in palio nel 2014 dalla Camera di commercio di Bari, vinto proprio con il progetto di questa start-up; titolo: "Valore assoluto 2.0".

Con i soldi del premio è stata costituita Fabinitaly (che per questo ha sede legale a Bari). La prossima sfida è creare una stampante speciale per l’argilla, che consenta di creare prototipi di artigianato in ceramica. Proprio per questo, è già in corso una collaborazione con i distretti artigianali di Grottaglie e Laterza.

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Stefano Caviglia