Tumore al colon: le novità della ricerca da Bari

Il professor De Gennaro con la sua équipe ha realizzato un apparecchio in grado di scoprire le cellule malate senza pratiche invasive

Lavora da sempre nel monitoraggio ambientale, la sua specialità sono i componenti gassosi. Una “sensibilità” che l'ha portato dritto dritto – o quasi – dentro il respiro umano. Già. Perchè è grazie alla sua ostinazione che il professore Gianluigi De Gennaro, del dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, è riuscito a portare a temine con successo un progetto per la realizzazione di un apparecchio innovativo in grado di individuare il tumore al colon in maniera non invasiva.

“Stiamo lavorando sull'industrializzazione di uno strumento simile all'etilometro capace di fornire immediatamente il risultato – afferma De Gennaro - contiamo di metterlo in commercio nel 2018, nelle farmacie e negli ospedali”.

In sostanza, soffiando si liberano delle particelle chimiche che, prontamente analizzate, daranno una prima risposta, una sorta di campanello d'allarme. Poi seguiranno gli accertamenti necessari per approfondire la patologia.

“In futuro potrà essere applicato anche per altri tumori, non solo per il colon”, dice il professore sottolineando come programmazione e sinergia tra istituzioni, policlinico di Bari, aziende e ricerca abbiano funzionato: “il progetto industriale ha un cofinanziamento regionale e aziendale. L'apparecchio è ora in fase di brevetto”. Ma non finisce qui, rilancia il professore: “l'università Aldo Moro, con il suo laboratorio della creatività, BaLab, è una fucina di idee con tanti progetti sorprendenti”.

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Chiara Raiola