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Ada Masella

Vincenzo Boccia: i danni del nuovo codice antimafia

Il presidente di Confindustria, ospite di Panorama d'Italia a Olbia, non ha dubbi: le norme equiparano gli imprenditori ai delinquenti

“L’Italia è un paese centrale dell’Europa e del Mediterraneo, di fronte a noi abbiamo grandi opportunità”. Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ospite di Panorama d’Italia a Santa Teresa di Gallura, indica la strada agli imprenditori del comparto marittimo e della logistica ringraziandoli per il loro contributo alla competitività.

Intervistato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè, Boccia traccia la rotta per il futuro indicando nella sostenibilità il percorso virtuoso dell’economia e mostrandosi ottimista: "il paese reagisce quando la politica economica individua gli strumenti giusti. Non c’è dubbio infatti che quando aumenta il prodotto interno lordo aumenta anche l’occupazione".

Il nostro, scandisce Boccia, "è il secondo paese industriale d’Europa, spesso ce lo dimentichiamo e in molti non ne sono proprio a conoscenza". E questo succede perché in Italia "c’è una cultura antindustriale".

Il codice antimafia

In questa direzione vanno anche le norme del codice antimafia, fa capire il presidente di Confindustria, che sono eccessive perché l’imprenditore per un illecito amministrativo viene equiparato al mafioso.

L'estensione del sequestro preventivo ai casi di presunti reati "stravolge i principi costituzionali e, per l'alta discrezionalità che concede, mina il bene assoluto della certezza del diritto". Boccia, mettendo in risalto i danni che potrebbero derivare, ha sostenuto che "con il nuovo codice antimafia si equipara l'attività degli imprenditori a quella dei delinquenti". E questo, aggiunge, "è figlio di una cultura del sospetto che si nutre di una pericolosa ideologia anti industriale".

Il presidente degli industriali ha sottolineato che "si vive di reputazione, un imprenditore particolarmente, e quando questa dovesse essere scalfita da misure pesantissime legate alla presenza del semplice dubbio sarà impossibile recuperarla con danni permanenti a chi dovesse esserne colpito".

Nel nostro paese, secondo il presidente della Confindustria, la logistica ha grandi opportunità di sviluppo: "Ci siamo sempre sentiti un po’ sud Europa e invece la nostra posizione geografica è strategica". La sfida - dice rivolgendosi agli imprenditori del comparto - è riuscire a rendere le rotte commerciali bidirezionali con un intervento organico di politica economica".

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Chiara Raiola