Dario Franceschini: "Dalla Cultura la spinta per il turismo" - VIDEO

Gli investimenti del suo dicastero, lo ius soli, il Pd e le prossime elezioni. A tu per tu con il Ministro della Cultura a Olbia per Panorama d'Italia

Dario Franceschini, scrittore. Si è presentato così a Olbia, ospite del tour Panorama d'Italia, il Ministro della Cultura italiano.

Al centro, tra lui e il direttore di Panorama Giorgio Mulè, "Disadorna e altre storie", l’ultimo libro-fatica del ministro-scrittore, il quinto della sua carriera, arrivato alle stampe undici anni dopo il romanzo d'esordio. "E in futuro ce ne saranno altri - rivela - e chissà che i venti microracconti senza titolo di “Disadorna” non siano i primi capitoli di ogni singola prossima opera"

dario-franceschini"Disadorna e altre storie", il libro di Dario FranceschiniAda Masella

Lo si potrebbe immaginare in un’immagine romantica, d’inverno, sotto una veranda, alla ricerca dell’ispirazione osservando il mare. E invece no: "Scrivo nei ritagli di tempo, treno, aereo, aeroporto, mattina presto”, spiega.

Panorama d'Italia, Olbia: Dario Franceschini

Sia chiaro fin da subito: il lettore che andasse a cercare nei suoi libri riferimenti alla sua vita professionale rimarrebbe deluso. “Scrivere è un atto con cui ci si può liberare dalla quotidianità, dal peso della giornata”, dice Franceschini che è stato paragonato a Fellini, Kerouac, Olmi, Monicelli, addirittura a Calvino, Marquez, Kundera. Davanti a Il Giornale che ha (ironicamente) invocato il Nobel, Franceschini sorride ma con un po’ di malcelata vanagloria annuncia che, dopo la fine della legislatura, forse avrà più tempo per scrivere un'altra opera.

Piccole storie di ordinaria politica

Ed è proprio ispirandosi al libro che il direttore Mulè propone al suo interlocutore un gioco: improvvisandosi a sua volta scrittore ha creato alcuni brevi racconti politici in forma di incipit per i quali chiede a Franceschini di scrivere il finale. E allora, iniziamo.

Lo Ius Soli

Quello che non poterono le banche ha potuto lo ius soli, ovvero la legge che più ha diviso il governo italiano; ormai non passa giorno senza che un suo autorevole esponente tiri la coperta verso il no o verso il sì all’approvazione della legge. Finché un giorno il ministro della Cultura fa la voce grossa e dice:

Penso che si debba approvare prima della fine della legislatura. So che  è difficile, è difficile con i numeri ma penso che sia una battaglia morale da condurre.

La legge di bilancio

Il governo è angosciato, ha bisogno di trovare 17 miliardi per la legge di bilancio e deve anche scegliere tra tassare ulteriormente gli italiani e tagliare le spese. Ma in primavera, appunto, si vota. Meglio dunque tagliare, ma cosa? La cultura per esempio?

In cultura negli ultimi anni si è investito moltissimo, il bilancio del mio ministero è aumentato del 40 per cento. Adesso ci sono già 3 miliardi di investimenti partiti o decisi. Credo che indipendentemente da come andranno le prossime elezioni, nessuno tornerà indietro perché c’è un dato incontestabile, cioè la crescita di investimenti in cultura fa bene al turismo che a sua volta porta ricchezza e occupazione.

Il Partito Democratico

Il Pd sta lì in un angolo, isolato, ogni tanto si affaccia alla sua destra e lancia occhiate deduttive ad Angelino Alfano. Altre volte si volta a sinistra e trova una serie di primedonne (Pisapia, Bersani, D’Alema, Fratoianni…). Entro il 2018 è obbligato al matrimonio pre-elettorale. Chi decide di sposare?

Ho sempre sperato in un sistema diverso in cui la destra italiana tracciasse una linea di confine tra quella moderata e quella populista. In Italia, invece, le due parti sono sempre state unite. E visto che in politica se succede qualcosa da una parte succede uguale anche dall’altra, credo che lo stesso accadrà anche nel Pd, destinato quindi a ricomporsi.

Il futuro Governo

Correva il maggio 2018: alle elezioni appena celebrate nessuna lista ha raggiunto il 40% dei voti utili per la maggioranza dei parlamentari. Bisogna formare un governo a tutti i costi, allora il Partito Democratico decide di…?

Questo scenario purtroppo è possibile perché quando ci sono tre 3 schieramenti attorno al 30% ciascuno, è difficile che una legge elettorale dia la maggioranza e un governo stabile. La legge buona c’era, a doppio turno, ma il voto del referendum e la sentenza della Corte Costituzionale ce l'hanno tolta.

Il rapporto con Matteo Renzi

C’erano una volta due fratelli politici, si chiamavano Matteo e Dario. Poi un giorno, complice un referendum finito male, le loro idee cominciarono a divergere. Ora i loro rapporti sono comunque civili, però non vicinissimi. Dario allora sceglie di compiere il primo passo verso la riconciliazione e chiede a Matteo di…?

Nel Pd è normale discutere, soprattutto se si considera che ci sono molte leadership. E la discussione, peraltro, sta anche avvicinando le posizioni portando fruttuose alleanze, come in Sicilia e in Lombardia.

“A proposito di Sicilia - lo interrompe Mulè - se non dovesse andar bene non sarebbe un problema?”. “Sicuramente non sarebbe una circostanza sufficiente a mettere in discussione la leadership” taglia corto Franceschini.

Sardegna, per il turismo un modello da imitare

Da un’isola all’altra, la Sardegna, regione che ospita la settima tappa dell’edizione 2017 di Panorama d’Italia, "una a rappresentare un modello perfetto delle potenzialità turistiche del nostro Paese per via del clima, dell’enogastronomia, del patrimonio storico e artistico" dice Franceschini in chiusura di incontro.

"L’Italia dovrebbe cogliere appieno le opportunità legate all’enorme crescita del turismo internazionale, e con il Piano Strategico del Turismo abbiamo fatto un enorme lavoro per assecondare questo incremento strutturale e fare dell’Italia un museo diffuso, pronto ad accogliere un turismo sostenibile e non low cost, ma che porti vera ricchezza".

L'importanza di amare la lettura

La politica poi torna in un angolo e si torna a parlare di lettura, di quanto gli studenti leggano poco e siano scarsamente spinti alla lettura.

Franceschini annuisce: "Vero, è un problema che parte dalla scuola e produce effetti come il 50 per cento degli italiani che non legge neppure un libro in un anno. E' un problema immane, che riguarda il Governo e il Parlamento. E, fuor di retorica, la conoscenza è uno strumento fondamentale per la competitività".

Poi illustra una serie di progetti che il suo ministero ha avviato o ha allo studio, per esempio, quello in collaborazione con il ministero della Salute che riguarda i reparti maternità degli ospedali, perché è dimostrato che se i bambini ascoltano i libri ancora prima di nascere, quando vengono al mondo hanno buone probabilità di diventare appassionati di lettura.

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Ada Masella
La biblioteca civica simpliciana di Olbia con il Ministro Dario Franceschini - 29 settembre 2017

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Luciano Lombardi