I gioielli 4.0 dell'azienda Mattioli di Torino
Alberto Bevilacqua

I gioielli 4.0 dell'azienda Mattioli di Torino

La formula è semplice: profitti in crescita e rilancio grazie a principi di ottimizzazione industriale in anticipo sui tempi

Un esempio ben riuscito di azienda 4.0? Entrare in Mattioli spa, azienda che produce gioielli di alta gamma. Il punto interessante è che Mattioli ha introdotto i principi dell’ottimizzazione industriale, produttiva e gestionale che il digitale oggi propone una ventina di anni fa. 

Pare strano, eppure è quello che è successo dopo l’acquisizione da parte dell’ingegner Luciano Mattioli dell’Antica Ditta Marchisio, fondata nel 1860 e titolare del primo punzone rilasciato a Torino (1 TO).

Era il 1995 e Mattioli, già alto dirigente in Pirelli, si fa affiancare nella gestione dalla figlia introducendo processi e metodologie industriali. Licia Mattioli ne resta amministratore delegato sino al 2013, quando una parte dell’azienda viene ceduta al colosso Richmond per ripartire con uno spin off e continuare a gestire il proprio brand.

E la storia si ripete: la prima start-up partiva con 20 persone ed era arrivata a 600. La seconda è ripartita da venti e dopo tre anni è arrivata a 100 dipendenti per 25 milioni di ricavi. Licia Mattioli, 50 anni, è ancora Ceo (nonché vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione) e suo padre presidente. "Il nostro segreto? Aver portato la competenza industriale di mio padre in un’azienda artigiana, rivoluzionandola. Tutti i processi sono stati ottimizzati a favore di una produzione efficiente, rapida e meno costosa. Proprio come vuole l’industria 4.0".

L’export di Mattioli oggi è pari all’85 per cento. Mercati di riferimento sono Giappone e Stati Uniti, "ma puntiamo a rafforzare ulteriormente anche la nostra posizione in Europa".

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

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