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I falsi miti dell'alimentazione, cosa evitare per mangiare sano

Gli esperti, ospiti di Focus a "La salute nel piatto", hanno risposto alle domande del pubblico di Panorama d'Italia chiarendo tutti i dubbi su cibo e diete - FOTO e VIDEO

Psicologia, cultura, salute. Il cibo ha tante facce, ma è soprattutto nutrizione. Possibilmente corretta. E Focus, nell’ottava tappa del tour di Panorama d’Italia, porta sul palco un biologo, un medico nutrizionista e una dietista pronti a rispondere alle tante domande e curiosità del pubblico in sala. L’obiettivo principale de “La salute nel piatto”, spiega il direttore del magazine scientifico, Jacopo Loredan, è sfatare i falsi miti e divulgare le regole da seguire per una sana alimentazione.

Il punto di partenza, dice subito la dottoressa Carla Lertola, medico specialista in scienza dell’alimentazione, “è affidarsi a degli specialisti che vi possano guidare nella maniera giusta”. E, allora, via ai primi chiarimenti.

Allergie e intolleranze

Le allergie sono facilmente diagnosticabili. Di intolleranze scientificamente provate c’è solo quella al lattosio, perché il glutine è ormai considerato allergia: “La diagnosi è importante - avverte la dottoressa Lertola - e attenzione ai test che siano riconosciuti dalla comunità scientifica. In ogni caso sappiate che l’intolleranza al lattosio non fa ingrassare, ma fa perdere peso perché non viene proprio assorbito dall’organismo”.

Colesterolo e glicemia sotto controllo

Una corretta alimentazione, sottolineano più volte gli esperti durante il dibattito, è quella che ci fa stare bene. Colesterolo e glicemia, per esempio, possono essere tenuti sotto controllo con i cibi giusti e con l’attività fisica. Ma fate attenzione ai livelli che avete nel sangue perché “la scala dei parametri varia continuamente - afferma Enzo Spisni, docente di fisiologia della nutrizione dell’Università degli Studi di Bologna - Alcuni recenti studi dimostrano che con un range tra 200-240 di colesterolo non ci sono rischi aggiuntivi e non c’è bisogno di trattamento farmacologico”. Senza contare, aggiunge Carla Lertola, che “le statine non sono scevre da effetti collaterali”. Attenzione, però, anche ai trigliceridi: se sono troppo alti bisogna introdurre i grassi giusti, diminuire gli alcolici e gli zuccheri e quindi anche la frutta, “mai mangiarne più di mezzo chilo al giorno, non bisogna esagerare”.

I condizionamenti del cibo

E proprio qui sta il punto. Secondo Spisni siamo dei disadattati alimentari: “I condizionamenti che abbiamo nel confronto del cibo sono talmente tanti che spesso non mangiamo quello di cui abbiamo bisogno ma quello di cui abbiamo voglia. Eppure il nostro organismo è stato pensato per vivere in condizioni di carestia. Dal punto di vista evolutivo non eravamo pronti all’abbondanza di cibo”.

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Il cibo e i bambini

Chi ne paga le conseguenze peggiori sono i bambini. La dietista Valentina Bolli ricorda che “quelli italiani sono i più grassi d’Europa. Un bambino su quattro è sovrappeso”. Tra le regioni più virtuose c’è la Valle d’Aosta, la meno virtuosa è la Campania. “La stimolazione che arriva dall’esterno è fortissima. Bisogna essere critici nei confronti delle informazioni e allontanare quelle che non provengono dalle fonti scientifiche”. Le merendine non bisogna bandirle completamente (“altrimenti suscitiamo l’effetto contrario”) ma concederle ogni tanto perché sono prodotte con farine raffinate che non fanno bene: “Hanno indici glicemici pazzeschi”. E poi i genitori devono dare l’esempio: “Se ci alimentiamo noi per primi in maniera corretta lo faranno anche loro”.

I dolcificanti

Mangiando in maniera oculata, dicono i tre esperti, non abbiamo bisogno di integratori. I dolcificanti, per esempio, non sono utili. “La stevia - sottolinea Spisni - è naturale, quindi se usate la fogliolina va bene, ma in polvere sono molecole sintetiche. Senza contare che mandiamo messaggi contraddittori al nostro organismo. Quando si usa il dolcificante l’intestino si prepara a ricevere lo zucchero che non arriverà mai”.

I rischi della carne

Ma è vero che la carne fa male? Chiede un signore dalla platea. “Sono stati eseguiti studi sulle carni processate degli Stati Uniti poi finite sotto accusa - afferma Spisni - In Italia i controlli sono molto severi. Ma certo è che troppa carne è un fattore di rischio. Ne va limitato il consumo”. L’eliminazione totale, invece, come avviene nelle diete vegetariane o vegane è sbagliata perché “ci sono delle carenze nutrizionali che vanno integrate”. Al di là di questo aspetto, chiarisce la dottoressa Lertola, “bisogna capire le motivazioni della scelta. L’uomo è onnivoro. Io sono favorevole a tutti gli alimenti. La dieta mediterranea con il giusto apporto di carboidrati, proteine, verdura e frutta resta la più corretta”.

No al digiuno

Sono importanti le porzioni di ciò che si mangia. Anche il digiuno è sbagliato: “Scientificamente non è dimostrato che su persone sane porti vantaggi”.

L’associazione Robin Foood

L’alimentazione corretta riguarda anche chi ha uno standard di vita basso con conseguenze di salute importanti. “Robin Foood - racconta la dottoressa Lertola che presiede l’Associazione - nasce dall’idea di fare qualcosa per i più deboli, ma non volevamo che non fosse solo un atto caritatevole. Confezioniamo pacchi alimentari su misura per i poveri che più di altri hanno bisogno di nutrirsi in maniera corretta. Siamo attivi su Milano e Savona ma speriamo presto di avere più fondi per ampliare il nostro raggio d’azione”

L'esperienza dell'associazione Robin Food

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Marco Piraccini
Milano, 17 ottobre 2017 - Carla Lertola (medico specialista in scienze dell'alimentazione)

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Chiara Raiola