Da Michelangelo a Raffaello, viaggio nel cuore di Bologna - FOTO

Arte e cultura nel walking tour alla scoperta dei segreti della città con lo storico dell'arte Paolo Cova in occasione di Panorama d'Italia

Parte alle 16.30 il percorso nel cuore di Bologna che lo storico dell’arte Paolo Cova dedica a un nutrito drappello di appassionati nel primo appuntamento di Panorama d’Italia dedicato alla "città segreta".
“Ci si stupisce sempre di Bologna - esordisce la guida - è piccola, ha solo 400 mila abitanti, ma è nota in tutto mondo per il suo ricco patrimonio artistico. Per un lungo periodo è stata la seconda città dello Stato Pontificio e qui sono passati i più grandi artisti tra il 400 e il 600 tanto da essere considerata capitale dell’arte”.

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La città delle Torri
Si comincia così un viaggio nel tempo: per prima piazza Minghetti che si apre tra il centro storico medievale e alcuni palazzi dell'800 e del 900. Poi le due Torri: la famosissima Torre degli Asinelli del XII secolo, simbolo della città con i suoi 97 metri di altezza “che prende il nome dalla famiglia che la fece costruire e commerciava in pietre trasportate da asinelli”. Accanto la Torre Garisenda, più pendente di quella di Pisa.

La grandezza artistica tra '400 e '600
Furono tanti e grandissimi gli artisti che lasciarono il segno in città. A cominciare da Michelangelo che “nel 1494, lasciati i Medici, arriva a Bologna dove realizza tre statue per la tomba di San Domenico”; e poi Raffaello con la sua Santa Cecilia e Bramante che progettò lo scalone di San Petronio.
Ma prima di raggiungere la magnifica piazza Maggiore è d’obbligo una sosta davanti alle vetrine di Paolo Atti, famosissimo per i suoi tortellini: “per salvare la bottega durante la guerra si dice che portò fuori da Bologna su una carriola una bomba inesplosa precipitata nel negozio e finita dentro la pasta del pane. L’antica bottega è ancora lì anche grazie al suo coraggio”.

L'Università più antica
Arte, buon cibo, ma anche tanta cultura. Non a caso Bologna è soprannominata “la dotta”. Già. Perché questa città, ricorda con una punta d’orgoglio Paolo Cova, vanta la più antica università d’Europa: qui ha insegnato per la prima volta una donna nel 1350, qui c’è una lunga e antica tradizione femminile in campo culturale.

Ed ecco infatti palazzo Archiginnasio voluto dal cardinal Borromeo nel 1563 per farlo diventare la casa di tutte le scuole della città: “dentro sono conservati 7 mila stemmi e memorie di coloro che hanno frequentato l’università di Bologna”. Ancora oggi gli atenei danno lustro alla città: “il 25% della popolazione è fatta da studenti che provengono da ogni parte del mondo”.

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Ada Masella

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Chiara Raiola