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Sclerosi multipla: per le donne una vita quasi normale - FOTO e VIDEO

Nel convegno di Teva a Caserta per Panorama d'Italia il dibattito su come, grazie a farmaci e assistenza adeguati, la malattia non escluda la gravidanza

La sclerosi multipla non è una ragione per rinunciare alla gravidanza. È questo il messaggio emerso dalla tavola rotonda "Sclerosi multipla: un lavoro di squadra per il paziente" che si è svolto presso la Camera di Commercio di Caserta, nona tappa del tour di Panorama d’Italia 2017

Convegno Teva, sclerosi multipla e gravidanza: si può

La patologia

Al centro del dibattito la patologia che nel mondo colpisce 2,3 milioni di persone di cui 113 mila in Italia. Per batterla, o almeno per cercare ridurne l'impatto sociale, "serve un lavoro di squadra, che coinvolga costantemente le associazioni dei malati con tavoli permanenti", ha sottolineato nel suo saluto introduttivo Vincenzo Girfatti, assessore del Comune di Caserta con delega alle politiche comunitarie, agli affari generali, agli affari legali e all’innovazione tecnologica, senza nascondere che in passato ci sono state delle criticità, ma che ora la politica "pur non potendo promettere grandi cose, può dare un contributo alla normalità di vita dei malati".

Un lavoro interdisciplinare che è alla base del successo dei centri per la sclerosi multipla italiani, in particolar modo di quello presieduto dal professor Gioacchino Tedeschi, direttore della Clinica neurologica e del Centro sclerosi multipla dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, una vera e propria eccellenza del territorio. "Si tratta di una malattia complessa e per questo è importante l’interazione tra i centri e il territorio", ha ricordato Tedeschi "anche se i centri non possono fare tutto e molto dovrebbe essere demandato alla rete dei medici di base".

La malattia, la diagnosi e i farmaci

La sclerosi multipla (Sm), infatti, è una malattia cronica progressiva, complessa da diagnosticare perché caratterizzata da segni clinici e da sintomi che variano molto da paziente a paziente. "Grazie ai nuovi farmaci, però, la diagnosi è sempre più precoce e accurata e quindi la cura più mirata", ha affermato Tedeschi "anche durante la gravidanza". La patologia, infatti, colpisce maggiormente le donne nel loro periodo fertile, cioè tra i 20 e i 40 anni, e per questo in passato la gravidanza era sconsigliata. "Adesso invece sappiamo che la Sm non solo non la compromette, ma che ha persino effetti benefici sulla paziente che non deve rinunciare a questo progetto di vita" ha aggiunto il professore.

A colloquio con lo specialista

Con delle accortezze. "Fondamentale è indirizzare le donne verso centri dove siano gestite in modo multidisciplinare" ha sottolineato Luigi Cobellis, direttore Unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Caserta, "e dove possano fugare tutti i loro dubbi. Fondamentale è avere un colloquio continuo con il neurologo, fare attenzione ai segnali e gestirli con serenità, anche nella fase dell’allattamento che può dare più problemi alla donna rispetto alla gravidanza vera e propria". La maggiore tranquillità della puerpera è legata anche alla disponibilità di nuovi farmaci che "possono essere presi anche durante la gravidanza oppure sospesi appena vi sia il desiderio di diventare madre" ha aggiunto Tedeschi.

Sclerosi multipla, la parola allo specialista: “Ci sono stati grandi passi avanti”

Il medico di base

Per arrivare a una gestione ottimale del paziente affetto da Sm fondamentale è poi l’apporto del medico di base che deve diventare "un importante appoggio per il malato, seguendo passo a passo il percorso diagnostico, visto che ormai si tratta di una condizione di vita", ha suggerito Anna Tarabuso, consigliere dell’Ordine dei medici di Caserta, che si è detta d’accordo nel rivedere i percorsi assistenziali dei pazienti, rendendoli sempre più personalizzati e soggettivi.

Associazione italiana sclerosi multipla

Centrale è anche il ruolo dell’Associazione italiana sclerosi multipla, che da quasi 50 anni è al fianco dei malati di Sm e che svolge due ruoli fondamentali: l’aiuto pratico ai pazienti e alle loro famiglie e il sostegno alla ricerca che ha allungato enormemente la speranza di vita delle persone colpite. "Quando 26 anni fa sono entrata in Aism, la mia idea della malattia era legata alla sedia a rotelle e a un esito infausto", ha ricordato Francesca Plastina, consigliere nazionale di Aism. "Oggi, invece, ci sono farmaci mirati e il paziente sa che verrà curato al meglio".

Aism, da 50 anni a fianco dei malati di sclerosi multipla

Certo, dalla Sm non si guarisce, ma si può comunque avere una vita attiva e del tutto normale. Come nel caso di Francesca, che sette anni fa ha scoperto di essere affetta da Sm, ma che ha comunque deciso di sposarsi e di avere due figli, continuando anche a lavorare. "In quel momento vedevo tutto nero, ma poi grazie al sostegno degli specialisti e al percorso terapeutico più adatto a me sono diventata mamma e senza grandi complicazioni, dato che ho scelto persino di avere due parti naturali".

Come diventare mamma

Grazie a farmaci sempre più personalizzabili, che possono essere modulati, sostituiti, sospesi o proseguiti durante i nove mesi della gravidanza, sono tante le donne affette da Sm che sono diventate mamme. "Il nostro farmaco è stato il primo a poter essere utilizzato anche durante la gravidanza" ha ricordato Roberta Bonardi, Senior director business unit innovative di Teva Italia, tra i primi 10 gruppi farmaceutici al mondo e primo nella produzione di farmaci equivalenti.

"A questo proposito, abbiamo realizzato con DoxaPharma un’importante ricerca da cui è emerso che la maggior parte dei neurologi è convinta della bontà della gravidanza, ma preoccupata del carico gestionale che ricade su di loro e per questo serve un maggior lavoro di squadra. Proprio per aiutare la pratica clinica di neurologi e ginecologi abbiamo deciso di realizzare il documento di Consensus Primus, dove abbiamo raccolto esempi di best practice clinica e che a breve sarà pubblicato sulla rivista Neurological sciences, organo ufficiale della Società italiana di neurologia".

I relatori del convegno

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Anna Tarabuso, consigliere dell’Ordine dei medici di Caserta

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Mikol Belluzzi