Il notch ha ucciso la creatività degli smartphone
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Il notch ha ucciso la creatività degli smartphone

Poche idee sui modelli presentati nel 2019, fatta eccezione per il Galaxy S10+, le innovazioni stentano ad arrivare

In principio fu l’iPhone X, poi tutto il resto. Gli smartphone dotati di notch, ovvero di tacca superiore che estende la superficie visibile del display, non si contano più. Vada per i telefonini di fascia bassa, che pur di farsi conoscere si ispirano ai marchi famosi, ma qui la situazione è seria e davvero preoccupante.

Uno standard visivo

Paradossalmente, quando i nostri smartphone erano dotati di pulsanti e cornici, distinguerli era facile. Loghi, segni distintivi, colori e modalità di presentazione dei sensori e tasti lasciavano spazio alla fantasia e alla personalizzazione. Oggi tutto ciò è impossibile visto che l’unico protagonista del fronte è lo schermo, una lastra lunga e snella che, da spenta, ci dice ben poco.

Aggiornamento inutile

Non giriamoci intorno: il notch finisce con lo standardizzare il mercato. Non è certo solo una questione estetica ma anche funzionale solo sfruttata in una maniera uguale per tutti. Attualmente, quello che la tacca abilita è la possibilità di accedere, su Android come su iOS, alla barra delle notifiche, che effettivamente guadagna qualche centimetro in altezza. Nelle app, e soprattutto nei videogame, la nocca non porta vantaggi concreti, essendo comunque delimitata da uno spazio occupato dalla cover, dentro cui sono piazzati i sensori di luminosità e la fotocamera per i selfie.

E, peggio, quando un'app non è ottimizzata, finisce col nascondere alcuni elementi, anche essenziali, nella nocca. Pensiamo a Google Maps ad esempio, che a tutto schermo è ingestibile un po' ovunque.

Le alternative possibili

L'unico che tenta di distinguersi dalla massa è il Galaxy S10+, che ha una sorta di notch circolare, più piccolo, inscritto nel vetro anteriore. Limitare la presenza dei sensori è possibile e molto meglio delle soluzioni "a carrello" adottate anche da Samsung su dispositivi di fascia media, sui quali la fotocamera è nascosta nello chassis e viene fuori a slitta, solo quando serve.

Probabilmente un domani vedremo esemplari con chip minuscoli, cam sottilissime e quasi invisibili, ma oggi stratagemmi del genere sembrano davvero lontani. Qualcosa cambierà con l'avvento dei foldable, gli smartphone pieghevoli che si accingono a solcare le vetrine dei negozi (sempre che Samsung si decida a terminare la revisione e Huawei a comunicare le date di vendita) e allora ci sarà da divertirsi, almeno in quanto a creatività e design.

Per saperne di più:

I migliori smartphone con notch

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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