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Noel Gallagher compie 50 anni: cosa resta degli Oasis

La commovente "Don’t look back in anger" cantata dai parenti delle vittime di Manchester mostra l’intatto valore della band dei fratelli Gallagher

Ciò che resta di un artista e di un gruppo, al di là delle doti tecniche e carismatiche, sono le canzoni, ed è innegabile gli Oasis ne abbiano fatte alcune davvero memorabili.

Lo dimostra la commovente versione a cappella di Don’t Look Back in anger( Non guardare al passato con rabbia), uno dei brani più celebri degli Oasis, cantata spontaneamente dalle centinaia di persone che il 25 maggio si sono raccolte in St Ann’s Square, a Manchester, per il memoriale delle vittime dell’attentato terrorista all'uscita dal concerto di Ariana Grande.

Dopo il minuto di silenzio, una donna ha iniziato a cantare Don’t Look Back in Anger degli Oasis e il resto della folla, dopo lo stupore inziale, si è messo a cantare con lei in un coro da brividi (video qui sotto).

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La canzone, pubblicata come singolo nel 1995, è stato uno dei momenti più fecondi della collaborazione dei fratelli Liam e Noel Gallagher, che oggi festeggia 50 anni.

I due litigiosi fratelli si sono separati dal 2009 e ognuno porta avanti la sua carriera solista, con i rispettivi album in uscita: in estate sarà pubblicato As You Were di Liam, mentre il 9 novembre è atteso il lavoro solista di Noel, di cui ancora non c'è il titolo.

 "Non sono sicuro che d'ora in avanti farò un altro disco in un modo diverso" -ha spiegato lo stesso Noel a Radio X- "perché è proprio entusiasmante. Anche venerdì scorso durante la fase di mastering stava cambiando: le cose che pensavamo sarebbero finite sull'album sono ora sull'album. Fino all'ultimo giorno di missaggio si pensava: 'Cosa sono diventate tutte queste canzoni? '. E il sound del disco ne beneficia. Quindi imparare nuovi modi per fare le cose alla mia età è incredibile".

Appare praticamente impossibile, visti anche i pessimi rapporti tra i due fratelli che continuano a punzecchiarsi via social, una reunion degli Oasis dopo lo scioglimento della band del 28 agosto 2009 quando, a tre date dalla conclusione della tournée, Noel Gallagher abbandonò il palco del Rock en Seine a pochi minuti dall'esibizione, comunicando poco dopo l’uscita ufficiale dal gruppo.

Gli Oasis sono stati il gruppo inglese più influente degli anni Novanta, con 11 album pubblicati in 28 anni di attività, dando vita a un’accesa rivalità con i Blur di Damon Albarn per la palma di migliore band di brit pop.

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Un rivalità che a molti ha ricordato quella tra Beatles e Rolling Stones, entrambi numi tutelari dei loro giovani successori. Mentre in realtà i rapporti tra Fab Four e le Pietre Rotolanti erano ottimi, basti pensare che Mick Jagger  ha cantato nel 1963 I wanna be your man scritta dalla premiata ditta Lennon-McCartney, quelli tra i Blur e gli Oasis erano a dir poco burrascosi.

Tra i tanti diverbi, suscitò scalpore la dichiarazione di Noel Gallagher, che augurò a Damon Albarn di contrarre l'AIDS e di morire. I due si sono riconciliati recentemente in occasione di un concerto benefico al Royal Albert Hall per il Teenage Cancer Trust, organizzazione che aiuta i bambini colpiti da tumore, mentre sono ancora burrascosi i rapporti tra Noel e Liam.

Vista l’impossibilità di portare avanti il gruppo insieme al fratello, Liam ha dato vita nel 2010 al progetto Beady Eye, ormai tramontato, del quale facevano parte Andy Bell, Gem Archer e Chris Sharrock, tutti ex Oasis.

Il loro disco più celebre, (What’s The Story) Morning Glory?, pubblicato il 2 ottobre del 1995, è diventato, con 22 milioni di copie, il terzo album più venduto di sempre nel Regno Unito, preceduto solo dal Greatest Hits dei Queen e da Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles.

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Nei quattordici anni di carriera discografica, che va da 1994 al 2008, gli Oasis hanno venduto oltre 70 milioni di album nel mondo, con 22 singoli consecutivi nella Top Ten inglese, 7 album al primo posto, ma, più di tutto, hanno contribuito a definire una generazione, che si vestiva e si pettinava come i loro idoli.

La band dei fratelli Gallagher ha tenuto nell'agosto del 1996 a Knebworth Park uno dei più grandi concerti all'aperto mai realizzati in Inghilterra, seguito complessivamente da 250.000 spettatori, con una richiesta di biglietti superiore a 2,6 milioni di persone.

I fan di allora oggi hanno superato i trent’anni, in alcuni casi anche i quaranta, lavorano e hanno dei figli, ma non hanno mai perso il piacere di ascoltare la musica della band di Manchester, che è stata la colonna sonora portante della loro adolescenza.

Secondo Liam, sarà la star assoluta dell'Home Festival 2017, a Treviso il prossimo 1 settembre, la vera ragione di una mancata reunion sarebbe da imputare esclusivamente  a Noel: «La questione della reunion è molto seria e non accetto che mi venga data la colpa – ha detto Liam durante un’intervista a Radio X – Noel se ne va in giro atteggiandosi come se gli avessi accoltellato il fottuto gatto ma la verità è che lui vuole suonare in una band solista, se la gente crede che la colpa sia delle mi frecciatine su Twitter non ha capito nulla. Le domande su un ritorno degli Oasis le dovete fare a Noel, è colpa sua».

Alan McGee, il produttore  che ha il merito di aver scoperto la band di Manchester, ha dichiarato a NME di essere contrario a una reunion: "Spero solo che non rovinino la leggenda, cercando di ricreare qualcosa e tornare insieme. Manderebbero tutto a puttane. Finché non si riuniscono, saranno sempre delle leggende. Quindi, lasciamo che siano leggendari". McGee, al di là delle sue opinioni personali, ritiene improbabile una nuova fase degli Oasis: "Non riesco a immaginarlo. Ora sono in posti diversi. Non puoi tornare indietro nel tempo e credere di avere ancora 21 anni. Si deve andare avanti".

Noel è attualmente impegnato nel tour con gli U2 per i 30 anni di The Joshua Tree, di cui apre le date europee (compresi i due concerti a Roma del 15 e del 16 luglio) e ha da poco collaborato da stilista e designer con Adidas per una nuova sneaker, la Garwen SPZL, una versione rivisitata delle Spezial con l’effige del suo volto sulla linguetta  e la sua data di nascita all’interno della scarpa.

Durante un'intervista rilasciata ad un'emittente radiofonica inglese, Noel Gallagher ha dichiarato che uno dei più grandi successi degli Oasis, Wonderwall "non gli piace tanto", anche se la esegue in tutti i suoi concerti solisti:  "Wonderwall è diventata una vera hit in tutto il mondo – ha sottolineato Noel-  Ovunque vada e ovunque mi fermerò, in qualsiasi città, ci sarà sempre qualcuno che canterà Wonderwall. Ma non mi piace particolarmente tanto quella canzone, credo che Cigarettes & Alcohol sia molto più bella!".

Liam Gallagher dopo aver messo fine al progetto con i Beady Eye, ha iniziato una nuova fase della sua carriera annunciando il titolo del suo singolo di debutto da solista Wall of Glass, primo brano tratto dall’album di prossima uscita As You Were.

Potenziato da una produzione contemporanea e carica di bassi, il brano ci presenta il suono di Liam da una nuova angolazione, pur mantenendo i tratti caratteristici che lo hanno reso un artista così tanto influente: potenti ondate di chitarre, melodie irresistibili, ritmi fragorosi e la sua voce accattivante.

Liam Gallagher ha anche annunciato un breve ed intimo tour di debutto da solista in Uk e Irlanda, che farà tappa in Italia il 1 settembre all'Home Festival di Treviso. Il tour parte dalla sua città, all’ O2 Ritz di Manchester, e tutti i ricavati saranno donati alla fondazione We Love Manchester Emergency Fund del Manchester City Council in partnership con la Croce Rossa Britannica.

In scaletta spiccano diversi brani degli Oasis: Rock ’N’ Roll Star, D’You Know What I Mean?, Slide Away, Be Here Now, Rockin’ Chair e Morning Glory , mentre ha escluso categoricamente di cantare Don’t Go Away, I Hope, I Think, I Know e l’iconica Don’t Look Back In Anger.

A proposito di quest’ultima Liam ha detto: "Non la suonerò, anche se la farei alla grande, cazzo. La canto ogni giorno sotto la doccia. È incredibile".

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Noel Gallagher con gli High Flying Birds

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Gabriele Antonucci