Caccia ai talebani infiltrati
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Caccia ai talebani infiltrati

Purghe nell’esercito afghano; centinaia di sospetti talebani arrestati o congedati

Ci sono voluti una cinquantina di soldati alleati e oltre un centinaio di afghani morti, uccisi dall'inizio dell'anno da attacchi compiuti da uomini che indossavano l’uniforme afghana, perché Kabul reagisse. Dopo l’escalation degli attacchi cosiddetti green on blue il governo afghano ha arrestato o congedato centinaia di uomini rivelatisi talebani infiltrati o anche solo sospettati di avere rapporti con gli insorti. “Finora centinaia di persone sono state arrestate o espulse dall'esercito” ha riferito il portavoce del ministero della Difesa, generale Zahir Azimi, senza precisare né i numeri, né la tempistica di questi provvedimenti. In manette sono finiti elementi "sospetti o a cui carico erano state raccolte prove".

Benché il comando Nato faccia ufficialmente sapere di imputare ai talebani solo un quarto degli attacchi condotti da militari afghani contro le truppe dell’Isaf , è stato il presidente afghano, Hamid Karzai, a ordinare un riesame della posizione di ogni singolo militare per individuare possibili infiltrati dei talebani. Un'iniziativa resa necessaria anche dalle contromisure adottate dai militari della Nato impegnati ad addestrare le reclute afghane e quindi più esposti al fuoco degli infiltrati. Il comando allesato aveva già predisposto l’impiego di "angeli custodi", soldati armati incaricati di proteggere istruttori e consiglieri assegnati ai reparti afghani.

Domenica scorsa però le forze speciali statunitensi che curano l’addestramento delle milizie di villaggio note come Afghan Local Police avevano annunciato la sospensione dell'addestramento di un migliaio di reclute fino a  quando non saranno condotte verifiche sulla loro affidabilità. Oltre ai controlli sugli ultimi arruolati gli americani vogliono verificare anche i profili degli uomini già in servizio. Operazioni che, anche se possibili, richiederanno tempo considerato che  l’esercito afghano conta 140 mila militari, la polizia oltre 100 mila effettivi e l’ALP dovrebbe passare da 15 mila a oltre 30 mila effettivi nei prossimi mesi. Proprio la necessità di rimpolpare in fretta i ranghi delle forze afghane in vista del ritiro delle truppe alleate ha finito col ridurre i criteri di selezione e le verifiche sulle reclute favorendo le infiltrazioni di talebani.

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Gianandrea Gaiani