Schettino: "Volevo aumentare il valore commerciale della crociera"
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Schettino: "Volevo aumentare il valore commerciale della crociera"

Rischia più di 20 anni l'ex comandante della Concordia. Tutti i risarcimenti per l'isola, i suoi abitanti e la Protezione civile

I tre piccioni (e una fava) di Schettino

''Le sensazioni personali non credo possano essere oggetto di investigazione giornalistica. O si fa gossip, o Novella 2000, oppure vi interessa avere dei riscontri tecnici''. Cosi' Francesco Schettino non ha voluto rispondere a chi gli chiedeva che sensazione abbia provato a risalire sulla nave.

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Volevo prendere tre piccioni con una fava. E cioè fare un piacere a Tievoli, omaggiare l'isola e Palombo, e dare un valore aggiunto all'aspetto commerciale della crociera”.

Sono le ore 9.40. In abito di grisaglia e occhiali scuri, Francesco Schettino, spunta davanti al teatro di Grosseto in compagnia dei suoi avvocati. Subito dopo arriva il collegio giudicante col presidente Giovanni Puliatti. Oggi è il giorno dell’interrogatorio per l’ex comandante Schettino, nel processo che lo vede come imputato.

E’ stato il pm Alessandro Leopizzi, ad iniziare l'esame dell'imputato chiedendo come venne deciso e gestito l'avvicinamento al Giglio deviando dalla rotta formalmente comunicata alla compagnia.

“Il comandante della nave ha la facoltà di tracciare la rotta ma non ha nessun obbligo di informare l'armatore. In questo caso - ha continuato Schettino - non essendo pianificata la navigazione turistica, come potrebbe essere in un golfo magari prevedendo anche una sosta, ma trattandosi di un'accostata, non ho avvisato nessuno".

L’ex comandante originario di Meta di Sorrento ripercorre le ore antecedenti al naufragio e le manovre effettuate per “omaggiare” l’Isola dell’arcipelago toscano.

Ma Schettino spiega anche il valore commerciale delle tanto “smentite”, da parte degli armatori, pratiche degli inchini e della presenza della Cermortan in plancia.

"L’inchino non l'ho fatto per fare un favore alla Cemortan" continua Francesco negando che il motivo dell'avvicinamento al Giglio fosse per fare colpo sulla hostess e ballerina moldava Domnica Cemortan. Schettino ha però confermato che al momento dell'impatto la moldava era in plancia di comando insieme al maitre Tievoli, a Ciro Onorato e gli altri membri del team bridge.

Secondo Schettino, nelle crociere può capitare che gruppi di passeggeri siano ospitati in plancia di comando per osservare la navigazione e le operazioni di governo della nave. "Al massimo e' ammessa una dozzina di passeggeri per volta e mai nelle navigazioni sotto costa”, ha spiegato Schettino dicendo di ricordare che la direzione commerciale per queste esperienze faceva pagare 50-60 euro e che è usuale organizzare le visite in plancia nelle crociere in Norvegia dove i passeggeri non escono all'esterno.

Ma l’sola del Giglio non fa parte delle Lofoten.

Le cifre da capogiro spese dalla Protezione Civile

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Oltre sedici milioni di euro: e' questa la cifra spesa dalla Protezione civile durante l'emergenza del naufragio della Concordia. Lo ha riferito nel processo, in corso a Grosseto, Angelo Borrelli, vice capo dipartimento della Protezione Civile, chiamato a testimoniare dall'avvocatura dello Stato. "La somma totale che le amministrazioni centrali hanno impegnato è di circa 16 milioni di euro, in parte già rimborsati, altri sono sempre in fase di istruttoria. Un milione circa non e' invece stato riconosciuto".

Il ripristino dei fondali del Giglio

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Saranno ripristinati i fondali dell'Isola del Giglio dove ha poggiato la piattaforma artificiale che ha retto la Costa Concordia per due anni e mezzo, fino alla rimozione di quattro mesi fa. Costa Crociere, compagnie assicurative e Micoperi Ravenna hanno firmato un contratto da 85 milioni di dollari per lavori ambientali.

Lavori che cominceranno i primi di dicembre quando sull'isola arriveranno le maestranze di Micoperi, tecnici, sommozzatori ed equipaggi dei mezzi navali da un minimo di 50 ad un massimo di circa 150 persone per 15 mesi di interventi. Dopo un paio di settimane necessarie per allestire un nuovo cantiere, si passera' all'eliminazione dei detriti ancora presenti, quindi ci sara' la rimozione delle strutture metalliche subacquee - su cui e' pero' ancora aperta una discussione tra Costa Crociere e Ministero dell'ambiente - infine la rimozione dei sacchi di malta cementizia e l'aspirazione dei sedimenti. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2015.

I danni biologici per i gigliesi

Trenta milioni li potrebbe chiedere la Regione Toscana; 200 milioni quelli che, in teoria, potrebbe volere l'isola del Giglio. Lo spettro dei risarcimenti - le richieste saranno fatte a conclusione di dibattimento - si allunga sul processo per il naufragio della Costa Concordia. E si presenta con il conto delle istituzioni all'imputato Francesco Schettino (anche oggi assente, motivi di salute) e al responsabile civile, Costa Crociere.

All'udienza i consulenti di parte civile hanno snocciolato cifre che, nelle intenzioni, dovranno suonare ai giudici almeno da monito a non sottovalutare la partita del risarcimento.

Cosi' il Comune del Giglio, parte civile, ha presentato - tramite il suo consulente - stime di danno biologico-esistenziale ipotizzate tra 125 e 189 milioni di euro. E' il danno per 'turbamento' che ogni abitante potrebbe aver patito. Lo ha calcolato il consulente del Comune, professor Carlo Scarpa dell'universita' di Brescia, per oltre 1.400 abitanti per ciascun giorno dei 920 di permanenza della nave sull'isola, periziando un valore variabile tra 96 e 145 euro al giorno. 

La richiesta per il vitto

Il Comune dell'isola del Giglio deve ottenere rimborsi da Costa Crociere per aver anticipato a proprie spese i costi di vitto e alloggio per il personale delle forze dell'ordine e di soccorso - in particolare della capitaneria e dei vigili del fuoco - che dal 2012 all'agosto 2014 e' rimasto di stanza sull'isola come presidio fisso di protezione civile, sia nella fase dopo il naufragio, sia in quelle volta alla rimozione della nave.

E' quanto ha detto il sindaco Sergio Ortelli nella sua deposizione di oggi precisando che "a oggi e' stato rimborsato oltre un milione di euro ma attendiamo altri 425.000 euro". "Manca ancora da rimborsarci una cifra importante considerando che il nostro Comune ha entrate annue per 2 milioni di euro - ha detto Ortelli - E' chiaro che 425.000 euro e' una cifra che mette a dura prova le nostre casse e in discussione il patto di stabilita'". Ortelli ha spiegato che queste spese sono state anticipate dal Comune isolano "per velocizzare le operazioni" e che i rimborsi "provengono da polizze assicuratrici" di Costa.

Il comandante De Falco, l'altra faccia della tragedia

ANSA/GIORGIO BENVENUTIAnsa

"Al momento non si prevede di riportare al suo vecchio ruolo il comandante Gregorio De Falco, che era a capo del settore operativo della Capitaneria di porto di Livorno nella notte del naufragio della Costa Concordia e che e' stato recentemente destinato a capo dell'ufficio studi della direzione marittima della citta' toscana”.

E' la risposta del Governo all'interrogazione del deputato del Pd Federico Gelli presentata dopo lo spostamento dell'ufficiale che, nel frattempo, ha presentato un ricorso al Tar.

Nella risposta all'interrogazione si sottolinea non solo che "non si può che riconoscere pari dignita' e rilevanza tanto agli incarichi operativi quanti ai compiti di carattere amministrativo", ma anche il fatto che nel 2011 lo stesso De Falco "tra gli incarichi ai quali indica aspirare colloca anche quello di capo ufficio studi di direzione marittima: proprio l'incarico amministrativo oggi assegnatogli - prosegue la risposta del governo - benchè riferito allora alla sede di Genova".

"Il mantenimento dell'ufficiale nella sede di Livorno - si spiega ancora - e' stato determinato anche dall'esigenza di assicurare all'amministrazione della giustizia la possibilita' di continuare ad avvalersi del contributo del comandante De Falco nelle attivita' di inchiesta successive al sinistro Concordia"

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Nadia Francalacci