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Valeria Solesin, ritratto della ragazza italiana morta al Bataclan

Il successo negli studi, il volontariato, l'impegno. Chi era la studentessa veneziana della Sorbona, morta nella strage di Parigi

Una ragazza modello, tenace e solare con un cervello "fine" che l'aveva portata a fare carriera a tempo di record. Così viene descritta da parenti e amici Valeria Solesin, 28 anni, veneziana, morta nell'assalto terroristico al Bataclan di venerdì sera. 

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Una figlia speciale

La madre Luciana, in un dolore composto, e sostenuta dall'orgoglio per una figlia speciale, ha chiesto di ricordare Valeria per quello che era. Una ragazza solare, intelligente, sensibile e attiva nello studio e nel sociale. "Era una persona meravigliosa - ha detto Luciana - e non lo dico come mamma. In questo momento l'unica cosa che ci preme è ricordare che nostra figlia era una persona, una cittadina e una studiosa meravigliosa". "Mi mancherà molto - ha sottolineato - e credo che mancherà anche al nostro Paese, all'Italia, per le doti che aveva".

Il volontariato con Emergency

Luciana, per "spiegare" Valeria, ha ricordato come già quando era al liceo scientifico Benedetti (uscita con ottimi voti) e all'università di Trento si dedicava al volontariato con Emergency e a Parigi, mentre studiava a La Sorbona dove era all'ultimo anno di dottorato da sociologa esperta in welfare familiare rivolto alle donne, era andata ad aiutare i clochard. Per Luciana "era un modo per conoscere a fondo il luogo dove era andata a vivere temporaneamente, per soddisfare la voglia di essere d'aiuto oltre a quella di conoscenza".

Mattarella: "Uccisa perché rappresentava il futuro"

Grande la commozione nel Paese per la morte di questa giovane studentessa, cresciuta nel cuore di Venezia ma ormai cittadina del mondo. Espressioni di cordoglio per la morte della ragazza sono arrivate dal mondo politico ma anche da rappresentanti di quello dello spettacolo e dello sport. "Valeria era figlia d'Italia e d'Europa. È stata uccisa, insieme a tanti altri giovani, perché rappresentava il futuro dell'Europa, il nostro futuro". Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio di "cordoglio e solidarieta'" alla famiglia Solesin"sapendo - ha scritto il Presidente - che nulla potrà lenire il vostro grandissimo e composto dolore".

Una borsa di studio per ricordarla

Per ricordare Valeria, il premier Matteo Renzi, invece, ha promesso che verrà istituita una borsa di studio. Tra i primi a esprimere il suo dolore per la morte della ragazza il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, mentre per il Governo il sottosegretario Enrico Zanetti e' andato personalmente a casa dei genitori della 28enne. Cordoglio alla famiglia e' giunto anche dal Presidente del senato Pietro Grasso dai ministri dell'Istruzione e della Salute Stefania Giannini e Beatrice Lorenzin. Da parte sua il Governatore del Veneto Luca Zaia ha dichiarato: "Valeria stava realizzando il suo sogno di civilta' e cultura stroncato brutalmente dalla barbarie violenta e disumana". Il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha parlato della perdita di una "figlia".

L'affetto degli amici

Affettuoso anche il ricordo di Cecilia Strada di Emergency: "tra le vittime di Parigi - ha scritto in un tweet - c'è una ragazza stupenda, per anni volontaria di @emergency_ong. Un abbraccio alla famiglia. E buon vento, Valeria". Nella casa di San Marcuola, ben prima dell'ufficialità della morte, si sono recati in tantissimi tra amici e parenti per portare sostegno ai familiari. Tra i tanti si è presentata anche una coppia di francesi che volevano porgere le proprie condoglianze ma il servizio di sicurezza disposto dalla Digos non ha permesso la visita facendo però filtrare il messaggio. Gli amici di uno dei fratelli di Valeria che gioca a calcio, hanno messo uno striscione con i colori della squadra nel campetto dove oggi il ragazzo avrebbe dovuto giocare. Lo striscione è rigorosamente con i colori nero-verdi della città e con un Leone di San Marco stilizzato. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sull'omicidio della studentessa veneziana (Ansa)

Valeria Solesin, morta nella strage del teatro Bataclan

Valeria Solesin in una foto postata su Twitter (#Recherceparis), tra i dispersi negli attacchi del 13 novembre a Parigi. Roma, 14 novembre 2015.

Valeria, cresciuta nel cuore di Venezia, a Cannareggio, era diventata cittadina del mondo. Dopo il diploma al liceo scientifico Benedetti di Venezia, si era trasferita a Trento dove si è rapidamente laureata in sociologia. Da qui era andata per un dottorato proprio a Parigi, dove viveva da quattro anni, per proseguire gli studi specialistici all'Università Parigi 1, La Sorbona, approfondendo il rapporto del ruolo delle donne divise tra famiglia e lavoro con una particolare attenzione alle differenze di vita in 'rosa' tra la Francia e l'Italia.


EPA/ARMANDO BABANI
Fiori davanti all'ambasciata francese in Albania - 14 settembre 2015

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