Un libro sull'In-giustizia famigliare
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Un libro sull'In-giustizia famigliare

L'avvocato Daniela Missaglia disegna una mappa virtuale del tessuto sociale della famiglia italiana in un nuovo testo edito da Cairo editore

Dimenticatevi le vecchie pubblicità, alla Mulino Bianco. Nello stravolgimento contemporaneo degli schemi ideologici e dei diritti in continua evoluzione, l’uomo comune più che mai diffida dell’uomo di legge. In effetti, quando le vicende familiari finiscono nelle aule di un tribunale, si scopre che le norme sono solo “contenitori generici” e quindi interpretabili a discrezione. E tutto molto spesso non corrisponde all’idea che tutti noi abbiamo di Giustizia.

Del resto, grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non è propriamente eccellente. Unioni civili, coppie miste, convivenze, famiglie allargate e mononucleari: nella società occidentale moderna non esiste più una sola idea di famiglia, cioè quella tradizionalmente fondata sul matrimonio tra uomo e donna, ma tanti modelli con cui ci si deve confrontare ogni giorno.

Si tratta di modelli in evoluzione, uno specchio della società in costante cambiamento, cui spesso la giurisprudenza non riesce a dare risposte né certe, né tempestive.

È questo a spiegare perché ci si trova davanti a interpretazioni arbitrarie della legge, spesso legate alla discrezionalità dei giudici, che generano casi assurdi e di difficile comprensione. A volte le cronache riportano episodi di vera e propria ingiustizia.

Per fare un po’ di chiarezza nel mare magnum delle variazioni normative che riguardano le relazioni familiari e dintorni, Daniela Missaglia - avvocato milanese particolarmente esperta nel diritto di famiglia - ha disegnato una mappa virtuale del tessuto sociale della famiglia italiana, radunando le riflessioni maturate in anni di esperienza sul campo. Nasce così il libro In-giustizia familiare, cronaca e riflessioni sulla famiglia 2.0 (Cairo editore, 187 pagine, 15 euro).

Temi come il matrimonio, la separazione, i figli, la fecondazione – con un’attenzione particolare alla “violenza di genere”, alle unioni omosessuali e interreligiose, alla responsabilità genitoriale e al disagio dei bambini vittime di alienazione parentale – sono affrontati con semplicità, accompagnati da storie di uomini, donne e minori che vivono sulla propria pelle gli stravolgimenti causati dai terremoti relazionali.

Insieme ai casi di vita, emerge la fotografia di una magistratura che non sempre riesce a stare al passo col Paese in trasformazione e si trova a emettere sentenze che interpretano codici ormai obsoleti.

Il diritto di famiglia, rispetto ad altre branche della giurisprudenza, è quello che più tocca da vicino il maggior numero di persone. Nasce proprio qui, sostiene Daniela Missaglia, la necessità per tutti di comprendere un sistema complesso che spesso si declina in vari livelli di in-giustizia personale, per evitare il rischio di vedere frustrati i diritti fondamentali.

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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