Donatella-Conzatti
Ansa
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Un elettore scrive alla sen. Conzatti (passata da Fi a Italia Viva)

Il penziero di un elettore di centrodestra che si ritrova la persona votata dall'altra parte dello schieramento

La vicenda della senatrice Conzatti, eletta nel collegio di Rovereto al Senato nella parte maggioritaria per Forza Italia e che ha annunciato . il suo passaggio a Italia Viva, la formazione politica di Matteo Renzi ha fatto molto discutere.

Certo, il vincolo di mandato (che non esiste) e la Democrazia Parlamentare (che esiste, eccome...) rendono il passaggio della senatrice da una parte all'altra del panorama politico del tutto legittimo. Da un punto di vista burocratico.

Ma che ne è del rispetto del voto dei suoi elettori (di centrodestra?).  Che ne è del rispetto della loro idea politica di cui la Conzatti è rappresentante?

Dubbi non solo nostri ma anched egli stessi elettori (36.232) uno dei quali ci ha scritto:

Cara Senatrice Conzatti,

nessuno, in assenza di vincolo di mandato, discute il fatto che una volta eletto un parlamentare sia rappresentante di tutto il popolo italiano e quindi possa – se lo ritiene – cambiare schieramento. Tuttavia, oltre a quello che è un piano di mera legittimità esiste pure, anche se alcuni sembrano averlo scordato, un ambito di rispetto nei confronti degli elettori, come me che le ho dato il mio voto, che ritengo non possa in alcun modo essere messo fra parentesi.
Per questo non si può che considerare il suo passaggio da Forza Italia al gruppo di Italia Viva di Matteo Renzi una pagina politica decisamente poco felice; tanto più che non si tratta solo di un cambio di partito, ma addirittura di schieramento. Motivo per cui viene da chiedersi che ne sia del suo rispetto verso di me, la mia opinione politica decisamente di centrodestra e delle 36.232 persone che alle ultime politiche l’hanno votata.
L’impressione è che lei di me e di tutti costoro si sia allegramente dimenticata. Del resto, questo netto cambio di casacca sorprende fino ad un certo punto dato che parliamo di una figura a caso bensì di una persona – mi corregga se sbaglio - proveniente dall’Upt, poi finita in Scelta civica, il disciolto movimento fondato da Mario Monti, successivamente confluita in Alternativa popolare, quindi in Forza Italia ed oggi con Italia Viva.
Una vera e propria “migrante” della bandiera insomma – con una spiccata predilezione, curiosamente, per il «carro del vincitore»- dinnanzi al cui esempio viene da auspicare una rinnovata scoperta dei valori della fedeltà e della coerenza. Perché tutti possono sbagliare a valutare un'adesione partitica una volta, in qualche caso anche due, ma quando qualcuno sente puntualmente la necessità di cambiare aria, cara senatrice, forse farebbe meglio a interrogarsi sul significato stesso della propria presenza in politica”.

William Angeli

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