Ucraina: Donetsk in fiamme
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Ucraina: Donetsk in fiamme

Più di 40 morti nella città dell'Est per l'operazione sferrata da Kiev contro i separatisti. Parla lo scrittore Nicolai Lilin: "Fa male al cuore vedere che l'Italia tace di fronte al massacro dei miei fratelli"

Il nuovo presidente ucraino, il re della cioccolata Petro Poroshenko , è tutto tranne che dolce e a poche ore dalla sua elezione ha lanciato un'operazione antiterrorismo nelle province dell'Est. Le autorità di Kiev hanno dato un ultimatum alla città di Donetsk, roccaforte dei separatisti filorussi, affinché lascino i loro rifugi o saranno "colpiti con precisione".

E le parole del portavoce del comando ucraino che coordina l'attacco anti-separatisti cadono come pietre. "Resa o morte", ha dichiarato Vladislav Seleznyov all'agenzia russa Ria Novosti. Per ora la resa non c'è, ma in compenso si vede tanta morte.

Il numero delle vittime non è ancora chiaro. I ribelli dell'Est parlano di più di cento morti, altri di una quarantina. L'attacco ha colpito diversi nuclei abitati e le elezioni che si sono appena tenute non sembrano aver pacificato la situazione, che è sempre più esplosiva.

Guerra civile. E' quello che sta andando in scena in un'Ucraina spaccata, dove si sovrappongono decine e decine di racconti, di voci diverse. Ma è una guerra ucraina contro l' "oppressore russo", o è una guerra interna, che utilizza il risentimento anti-russo per pareggiare i conti in casa?

Panorama.it ne ha parlato con Nicolai Lilin, autore di Educazione siberiana, che da anni vive a Milano e che ha appena pubblicato il suo nuovo romanzo, Il serpente di Dio .

Lilin, crede che il nuovo presidente ucraino, Petro Poroshenko, deciderà di aprire una finestra di dialogo con Vladimir Putin?

Anche se a Kiev ci fosse Darth Vader di Guerre Stellari mi augurerei che si sedesse a parlare con Putin. Poroshenko è un criminale, corrotto tanto quanto quella banda di golpisti con cui governa. E proprio il primo giorno della sua presidenza è stato macchiato dal sangue di tanti innocenti. Non è certo in questo modo che si lavora per la pace.

E' così forte e radicato in Ucraina l'odio contro i russi?

Sono russo, originario della Siberia e nato in Transnistria. In questo momento il mio cuore piange di fronte alla cecità dell'Italia e dell'Occidente per il massacro dei miei fratelli ucraini. La guerra in Ucraina non è originata da un sentimento anti-russo, ma è orchestrata dall'esterno, da un sistema finanziario corrotto che ha alimentato il golpe e ha fatto arrivare al potere una banda di estremisti neonazisti, che rappresentano tra il 2 e il 4% dell'intera popolazione ucraina. Ogni giorno vengo contattato da ucraini che vivono in Italia, persone semplici che sono spaventate e disperate, perché seguono il telegiornale e non trovano riscontro nei racconti di quello che sta realmente accadendo nel loro Paese. Io stesso, cittadino italiano da dieci anni, pago le tasse per vedere massacrati i miei fratelli in Ucraina senza che l'Italia muova un dito.

Cos'è, lei di solito così critico nei confronti dell'establishment di Mosca è diventato improvvisamente putiniano?

Qui non si tratta di essere pro o contro Putin. Personalmente Putin non mi è mai piaciuto, ma in questo caso devo riconoscere che si sta comportando in modo responsabile. Nonostante le false informazioni che sentiamo in Italia e nel resto d'Europa, nessuna truppa russa ha varcato i confini ucraini. I militari russi in Ucraina al momento sono quelli che già erano di stanza in Crimea. E poi, lo sanno anche i bambini che non si possono nascondere i movimenti di un esercito! Per entrare in Ucraina le truppe hanno bisogno di carri, vetture, equipaggiamento. E nessuno ha assistito a tutto questo, semplicemente perché non è avvenuto.

Però, il governo di Kiev sostiene che i ribelli sono "terroristi" supportati da Mosca per smembrare il Paese

E' una menzogna. La guerra in Ucraina è una guerra bastarda, fatta dalla banda golpista che ha preso il potere nel Paese ai danni di tutti gli ucraini, tutti, nessuno escluso. Ci troviamo di fronte a un governo che uccide i suoi stessi cittadini. E questa è una delle cose più dolorose che ci possano essere.

Crede che l'Ucraina sia una nuova Cecenia?

No, è molto peggio. L'Ucraina è sulla strada dell'ex Jugoslavia più che della Cecenia. Il caso ceceno, per quanto simile, è radicalmente diverso. La Cecenia è all'interno della Federazione russa e lo Stato centrale può controllarla. L'Ucraina è uno Stato sovrano, in cui il governo ha sferrato un attacco contro chi non sta dalla sua parte. Il rischio è di ripercorrere la tragica esperienza dei Balcani, più che quella - altrettanto tragica - della Cecenia.

Ma perché questa guerra proprio ora? Quali sono le sue vere cause se si esclude il motivo separatista?

La guerra in Ucraina viene fatta per due motivi. Il primo è che la guerra cancella i debiti, quindi il governo di Kiev si rifiuterà di pagare i conti aperti con Mosca, come ha già annunciato. Il secondo motivo riguarda logiche di potere. Un gruppo di gente, non rappresentativa dell'intero Paese, ha voluto salire al governo e prendere il potere. Sono di estrazione neonazista, sono estremisti, che non hanno alcuna remora nell'uccidere gli oppositori che incontrano per la loro strada, civili, donne, bambini. 

Lei però adesso sta parlando da russo...

No, sto parlando da italiano, perché sono molto preoccupato per il futuro del mio Paese, che è l'Italia dove sono nate le mie figlie e dove ho la mia famiglia.

Perché è preoccupato per l'Italia?

Non voglio che il mio Paese bruci i rapporti di pace e di amicizia con il popolo russo. Rapporti storici profondissimi che sono anche rapporti molto importanti dal punto di vista commerciale. La posizione che l'Italia finora ha preso, allineandosi al main stream anti-Russo, non fa bene all'Italia stessa. E' una posizione basata su una montagna di menzogne e questo, mi creda, fa male al cuore. E lo dico da italiano, non da russo. 

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Anna Mazzone