Pd, ecco perché si ribellano ai signori delle tessere
Ettore Ferrari/Ansa
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Pd, ecco perché si ribellano ai signori delle tessere

Parlano i militanti democratici di un circolo romano. Ma anche sulle proteste qualche dubbio c'è

Adesso che il danno è fatto, il Pd corre ai ripari e blocca il tesseramento. Ci sarebbe stato tempo fino al 17 per iscriversi e votare, dopo i segretari di circolo e cittadini, quello nazionale tra Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella.

Ma alla luce delle presunte irregolarità registrate in tutta Italia, si è deciso di fermare tutto. Una scelta che ha scontentato un po' tutti, a cominciare dalla base che, come spesso è accaduto negli ultimi mesi, si è sentita, ancora una volta, presa in giro.

Eppure erano stati proprio i militanti che, con le loro denunce, avevano spinto i maggiorenti del partito a mettere uno stop.

Ma quanto c'è stato di strumentale anche in queste forme di protesta e quanto, anche chi ha gridato allo scandalo, lo ha fatto senza quei “personali tornaconto” imputati ai cosiddetti “signori delle tessere” di cui poi alla fine nessuno ha mai il coraggio di fare pubblicamente nomi e cognomi?

Panorama.it ha fatto visita a uno dei circoli romani, quello di Versante Prenestino, assurto nei giorni scorsi a emblema della resistenza opposta dai cosiddetti “veri militanti” a quei “personaggi poco raccomandabili” che attraverso la compravendita di tessere avrebbero cercato di inquinare un'autentica prova di democrazia.

Che ne pensate della decisione, presa a livello nazionale, di bloccare il tesseramento

dopo tutte le polemiche sulle iscrizioni gonfiate?

Crediamo che sia una presa in giro visto che la stragrande maggioranza dei congressi sono già stati svolti e, grazie ai tesseramenti anomali, si sono introdotte nuove figure mai viste prima a danno dei militanti veri che in questi anni hanno sacrificato tempo e spesso la famiglia per dedicarlo al Pd.

Ma tutti questi “militanti veri”, che sacrificano tempo e affetti al Pd, durante il resto dell'anno dove stanno?








Ci sono circoli e circoli. Il nostro è sempre stato attivo. Negli ultimi tre anni abbiamo condotto battaglie con i comitati di quartiere contro l'ipotesi di trasferimento della discarica di Roma da Malagrotta nel nostro territorio, promosso iniziative per il recupero di aree verdi abbandonate al degrado, dato vita a un giornale mensile che ha coinvolto giovani e anziani, organizzato corsi di yoga, musica e teatro.

E non è vero che dopo le primarie per la scelta del candidato presidente di municipio per il centrosinistra, vinte da una persona che non vedevate di buon occhio, avete arbitrariamente deciso di tirare giù la saracinesca e bloccare tutte le attività del circolo?

Non è affatto vero.

La vostra coordinatrice Valeria Sipari ha dichiarato di aver ricevuto telefonate di minacce. Di che tenore? E da parte di chi?

Questa vicenda delle minacce è stata travisata. Alla nostra coordinatrice non sono mai arrivate minacce alla sua persona. Ci sono state però telefonate da numeri anonimi da parte di persone persone che non si sono identificate e che hanno usato toni poco carini.

Lo avete denunciato alle forze di polizia?

No, non ci interessava balzare agli onori della cronaca per questo.

Eppure vi è servito a bloccare, mezz'ora prima dell'inizio, il vostro congresso. Perché non prima?

Noi abbiamo revocato il congresso avvisando tutti gli iscritti i quali non solo hanno capito, ma ci hanno dato ragione. Quanto tempo prima lo abbiamo fatto conta poco.


E perché l'avete fatto?

Perché crediamo che sia arrivata l'ora di fare chiarezza su che partito vogliamo e su che partito oggi è il Pd, anche alla luce di questi congressi che hanno permesso a sconosciuti di arrivare a rappresentare interessi non solo economici ma anche di potere all'interno del partito.











Ma che prove avete per sostenere ciò? Non è normale che durante i congressi gli iscritti aumentino?

Se è vero che un aumento del 30-40%, come ha detto il garante nazionale Luigi Berlinguer, è fisiologico, nel nostro municipio si è arrivati a superare il 200%.

E di chi è la colpa?



Il nocciolo del problema non è tanto fare i nomi di qualche ruba galline di turno, ma ragionare sui meccanismi di tutela che un grande partito come il nostro deve adottare per evitare che certe cose avvengano.











Alla fine comunque il congresso si è fatto...

Sì, in un luogo diverso dal circolo, senza che vi fosse la presenza del coordinatore né tantomeno di nessuno dei membri del coordinamento. Non sappiamo neanche che fine abbiano fatto quei voti.

Basta chiedere in Federazione. Comunque, hanno votato in 94. L'ipertesseramento dov'è?

Erano tutti nuovi iscritti, gente mai vista, nessuno dei vecchi è andato. Nel nostro territorio il circolo Finocchio-Borghesiana ha registrato 68 rinnovi e 156 nuovi tesserati; al Villaggio Breda 98 rinnovi e 207 votanti al congresso, a Tor Bella Monaca 136 rinnovi e 362 nuovi iscritti.

Non avete permesso che fosse votato il segretario di circolo: non vi sembra anche questa una decisione un po' discutibile?

La nostra è stata una decisione corale del circolo e dei suoi iscritti e non una scelta del solo coordinatore o di un gruppetto. Siamo orgogliosamente ancora lo storico circolo Pd Versante Prenestino e non intendiamo farci mettere i piedi in testa da chi pensa di sfruttare il momento del congresso e delle sue regole un pò ambigue per scalate personali.


Cosa chiedete?

Chiediamo alla federazione romana e agli organi di garanzia se la loro funzione sia quella di garantire gli iscritti oppure di garantire chi viene vota e poi sparisce.











Che figura pensate abbia fatto il Pd, quindi in qualche modo tutti voi, in questi giorni?











Quella di un grande partito capace, con orgoglio, di denunciare anche al suo interno quello che non va.











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Claudia Daconto