Talebani antifumo: Dalla camomilla al gabinetto
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Talebani antifumo: Dalla camomilla al gabinetto

Avevo otto anni e me ne stavo rannicchiata sui gradini di una scala a chiocciola, che sbucava sul terrazzo di un casolare di campagna (arcate greche, pietra bianca, ulivi intorno). Eravamo in tre, io la femminuccia della improvvisata banda di …Leggi tutto

Avevo otto anni e me ne stavo rannicchiata sui gradini di una scala a chiocciola, che sbucava sul terrazzo di un casolare di campagna (arcate greche, pietra bianca, ulivi intorno). Eravamo in tre, io la femminuccia della improvvisata banda di fumatori. Ansiosi di replicare amatorialmente il gesto dei grandi, ce ne stavamo ben nascosti intenti a rullare una sigaretta a base di esotica camomilla. Ogni inalazione inebriava le mie narici con quell’inconsueto aroma campestre. Il sapore non era granché, ma godevamo di trasgressione. Cogli anni ho sperimentato piu’ sofisticate combustioni, alcune superlative, ma alla fine l’interesse per la merce si e’ quasi dissolto. Così disponibili, così alla portata, le sigarette hanno perso quel primordiale potere di fascinazione. E poi sono subentrate esigenze diverse, come la cura dei capelli (il fumo opacizza) e il profumo sui vestiti. Nondimeno al soviet liberale, che pedagogicamente ci governa a suon di ‘norme per i corretti stili di vita’, vorrei umilmente far notare che in Iran nessuno batterebbe ciglio, è vero, ma qui in Italia non ci siamo ancora assuefatti del tutto. Perdonateci, ma se ci concedete del tempo non protesteremo più neanche noi contro il talebanismo moralizzante. Il divieto rivolto in principio ai luoghi pubblici viene ora esteso ai cortili delle scuole e, se fosse per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, anche alle nostre automobili private (o pubbliche? Lo Stato è tutto e ovunque, scusate). Il ministro degli Esteri Emma Bonino si è ribellata: io non lo voto, è “proibizionismo”. Le automobili, almeno per il momento, sono zona franca. Intanto, per ricordarci che esiste, anche il Parlamento europeo fa capolino e a settembre potrebbe emanare il bando totale delle sigarette slim e al mentolo, nonché estendere al 75% dei pacchetti immagini iettatorie di morte, sangue e putrescenza. Save the Choice ha lanciato una petizione per opporsi alla folle direttiva antifumo. Nel frattempo, in attesa che anche le macchine siano ricoperte dalle foto dei corpi maciullati negli incidenti stradali, cari amici ex viziosi e neocriminali, conviene che corriamo ai ripari. Su, di corsa,   ad occupare il gabinetto.

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Annalisa Chirico

Annalisa Chirico è nata nel 1986. Scrive per Panorama e cura il blog Politicamente scorretta. Ha scritto per le pagine politiche de "Il Giornale". Ha pubblicato "Segreto di Stato – Il caso Nicolò Pollari" (Mondadori, pref. Edward Luttwak, 2013) e "Condannati Preventivi" (Rubbettino, pref. Vittorio Feltri, 2012), pamphlet denuncia contro l’abuso della carcerazione preventiva in Italia. E' dottoranda in Political Theory a alla Luiss Guido Carli di Roma, dove ha conseguito un master in European Studies. Negli ultimi anni si è dedicata, anche per mezzo della scrittura, alla battaglia per una giustizia giusta, contro gli eccessi del sistema carcerario, a favore di un femminismo libertario e moderno.

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