Strage del Bardo un anno dopo, che cosa è cambiato a Tunisi
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Strage del Bardo un anno dopo, che cosa è cambiato a Tunisi

Il 18 marzo 2015 un gruppo di jihadisti uccise 24 persone, tra cui 4 italiani. Ecco come il paese ha modificato la strategia sulla sicurezza

Un anno fa, il 18 marzo 2015, un commando armato di terroristi assaltò il museo del Bardo a Tunisi, uccidendo 24 persone. Tra le vittime anche 4 italiani, turisti piemontesi in vacanza su una nave Costa Crociere.

Per Ridha Kacem, direttore generale de l'Agence de mise en valeur du patrimoine e de promotion culturelle della Tunisia, il Museo del Bardo è un po' come un figlio. Nel 2001 infatti già si trovava a capo del progetto di gestione e valorizzazione coordinato dalla Banca Mondiale e dal 2011 è stato designato a guidare l'Ente che gestisce, tra l'altro, proprio il Museo del Bardo.  ''Nel corso dell'anno passato" spiega in un'intervista all'Ansa "siamo stati costretti a trarre lezioni da quell'avvenimento cruento, a partire ovviamente dal discorso sulla sicurezza. Abbiamo stabilito che il principale punto debole del vecchio dispositivo di sicurezza era l'ingresso principale del parco ove ha sede il museo, la cui gestione è demandata alla Polizia tunisina. Il modus operandi nella gestione dell'ingresso stesso non si è dimostrato all'altezza degli standard internazionali".

La sicurezza

"Le cose ora sono cambiate" spiega. " Innanzitutto è stata istituita la figura di un funzionario responsabile della sicurezza nei ruoli del ministero della Cultura e una commissione ad hoc per procedere ad una diagnostica della sicurezza di tutti i siti archeologici ed i musei del paese che per il Bardo ha stabilito un programma particolare che comprende l'illuminazione notturna dell'intero edificio, l'acquisizione di metal detector sofisticati, videosorveglianza e formazione del personale. In attesa della messa in atto integrale del programma, che richiede tempo e soldi, abbiamo proceduto ad un intervento urgente installando 9 proiettori ad alta intensità per illuminare il museo su tutti gli angoli, e dei metal detector offertici dal ministero dell'Interno. Sarà però nel corso di quest'anno che porteremo a termine il piano sicurezza nella sua totalità, grazie a una dotazione speciale del ministero della Cultura".

I visitatori

Ma quali nuove disposizioni sono state prese per aumentare le visite al museo? "Abbiamo puntato soprattutto sulla sicurezza per rassicurare il visitatore e per rilanciare il turismo culturale" dice Kacem. "Certo, per quanto riguarda i visitatori stranieri stiamo subendo le inevitabili conseguenze dell'attentato terroristico dello scorso anno, che ha portato ad una flessione del 20% degli ingressi al museo e questa stagione non promette di essere migliore stando così le cose. Oltre alle azioni precedentemente citate puntiamo alla qualità e alla diversificazione dell'offerta, ad esempio, ospitando presso i nostri musei manifestazioni, mostre, eventi musicali o artistici, come faremo in questi giorni, dal 20 al 24 marzo con Les Nuits du Muse'e du Bardo. L'anno scorso, per esempio, abbiamo organizzato al museo di Cartagine un laboratorio di cucina tradizionale con 2.100 visitatori stranieri nella sola mattinata".

Prospettive future

"La nostra ambizione" conclude Kacem "è che un giorno il visitatore straniero possa venire in Tunisia per visitare il Bardo e non solo perché il nostro paese rappresenta per lui la destinazione turistica meno cara, tutto compreso. Puntiamo a sostituire il turismo di massa con un turismo di livello più alto, questo è ciò a cui noi tutti miriamo e sarebbe bello che il mondo vedesse gli sforzi che facciamo in questo senso'' (Ansa)

Tunisi, la strage al museo del Bardo

Ansa
Soccorso a uno dei feriti nell'assalto al museo Bardo di Tunisi

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