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ANSA/FLAVIO LO SCALZO
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Stefano Parisi lancia il suo movimento

Si chiama "Energie per l'Italia" e si propone come alternativa a Renzi e Grillo. Ma è anche il distacco definitivo da Forza Italia

Scaricato da Silvio Berlusconi, per le crescenti divergenze con la Lega, Stefano Parisi ha deciso di non lasciare l'impegno politico ma, al contrario, di avviare un suo movimento autonomo che raccolga gli elettori di centrodestra delusi. Si chiama "Energie per l'Italia", lo slogan del MegaWatt tour, e vuole essere una proposta liberal-popolare, non moderata ma radicale, alternativa a Renzi e Grillo.

"Non un partito delle tessere e nemmeno un partitino, ma un'ambizione in più, quella di rinnovare la politica a partire dal centrodestra", ha detto l'ex manager. L'operazione è però anche il tentativo di impedire che quell'area politica finisca - tutta - nella scia trumpista di Matteo Salvini. "Tradito politicamente da Berlusconi? No, perchènon eravamo fidanzati. E non sono stato nemmeno licenziato, perchè non sono mai stato assunto", ha risposto Parisi ai giornalisti al termine di una lunga conferenza stampa in un grande albergo dietro il Duomo di Milano.

Certo, ha sottolineato l'ex candidato sindaco, con Berlusconi "ho avuto un rapporto libero, gli ho proposto un progetto di rinnovamento che all'inizio gli era piaciuto: sono convinto che questo progetto di rinnovamento sia importante e che così com'è Forza Italia non va avanti".

Parole che hanno approfondito il distacco fra Parisi e le gerarchie del partito berlusconiano, che non hanno mai amato il suo ruolo. Pochi hanno anzi commentato il suo rilancio di oggi. "Parisi - ha twittato Maurizio Gasparri - fonda un suo movimento. Libero di farlo. Alcuni di FI continueranno a organizzargli riunioni?". Micaela Biancofiore ha ironizzato sull'ex manager che "vuole dare lezioni a Berlusconi su come si vincono le elezioni", replicandogli che "Forza Italia ha perso voti perlopiu' per i tanti sedicenti delfinetti che l'hanno guidata pro domo propria senza nemmeno pallidamente somigliare a chi l'ha fondata".

Poco altro. Dalla Lega, la reazione non cambia. Salvini da Mosca resta convinto di quello che va dicendo ormai da mesi: "Il progetto di Parisi non esiste, e non commento le cose che non esistono. C'è chi si autoproclama capopopolo senza avere il popolo". Stesso giudizio, nella sostanza, anche da Roberto Maroni. Per Ignazio La Russa, di Fdi, la mossa di Parisi e' comunque "un atto di chiarezza", anche se la futura leadership del centrodestra si deciderà, a suo avviso, solo in un modo: le primarie.

Quanto fiato avrà l'iniziativa autonoma di "Energie per l'Italia" lo si vedrà nelle prossime settimane. Per il momento Parisi tiene a distinguersi dagli altri sul piano programmatico. Lui si è detto europeista, per esempio. Ha affermato che voterà No al referendum costituzionale, ma "non per cacciare Renzi, perchè pensiamo che Renzi debba andare via con elezioni democratiche". E poi, ha sottolineato, "bisogna essere seri con gli italiani, non raccontare balle e dire ad esempio che bucando tre gommoni e con le ruspe risolviamo il problema dell'immigrazione". Domani, tappa a Torino.

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Redazione