I giovani usa stanno con i palestinesi
La manifestazione di Washington (Getty Imagines / Robyn Beck)
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I giovani usa stanno con i palestinesi

Lo dice un sondaggio Gallup. Come loro anche le donne americane, mentre Israele è appoggiato dagli uomini dai 50 anni in su

Se si pensa al decennio di guerre in Afghanistan, Iraq e contro i fondamentalisti islamici dopo l'11 settembre, la sorpresa potrebbe essere grande. Se, invece, si guarda alla sempre maggiore varietà etnica che compone la società americana, la tendenza di pensiero che emerge da un recente sondaggio Gallup non appare così imprevedibile: i giovani americani sono dalla parte dei palestinesi di Gaza e non ritengono giustificato l'uso della forza, di questa forza, da parte di Israele.

La manifestazioni pro palestinesi

E'bene dare un'occhiata a questa rilevazione statistica soprattutto dopo il week end di iniziative a favore di Gaza. A Washington si è radunata una folla di 10.000 persone che, dopo aver sfilato le strade della città, ha sostato davanti alla Casa Bianca. Per gli organizzatori è stato un successo. Nel corteo c'erano molti appartenenti alla comunità musulmana degli Stati Uniti, ma anche tantissimi attivisti pro diritti umani.

E, se la marcia di Washington ha fatto notizia, ma non scalpore, sono stati altri appuntamenti più periferici a indicare che la simpatia nei confronti degi palestinesi è aumentata negli Usa. E' il caso, per esempio di Austin, in Texas.

 

Guardiamo quindi il sondaggio della Gallup. Indica che la maggioranza relativa degli americani non è contro Israele per la Guerra di Gaza, ma lo diventa se si prendono alcuni particolari segmenti del campione interpellato, in particolare le due fasce d'età che vannno dai 18 ai 49 anni, e le donne. Altro aspetto determinante: 2/3 del campione pensa che Hamas non abbia alcuna giustificazione per l'uso della violenza contro gli israeliani. Sembra quindi che l'opinione degli interpellati sappia distinguere tra le azioni di Hamas e i destini dei palestinesi di Gaza.

Dalla parte d'Israele, ma non tutti

Alla domanda "Cosa ne pensate delle azioni di Israele contro Hamas?" il 42% ha risposto che le ritiene giustificate, mentre non è così per il 39% degli interpellati. Il 20% non sa cosa rispondere. Se la domanda ha invece come oggetto le iniziative militari di Hamas, il 70% le bolla come ingiustificate mentre l'11% ritiene che siano giuste. Il 20% non ha espresso un'opinione.

Percentuali che cambiano quando si analizzano i sottogruppi del campione. Il 51% degli uomini si schiera con Israele (contro il 32%) mentre il 44% delle donne si dice contraria alla sua politica nei confronti di Gaza (il 33% a favore). Il 50% dei bianchi giustifica i bombardamenti della Striscia mentre lo fa solo il 25% dei non bianchi.

I giovani, come detto sono dalla parte dei palestinesi. Tra i 18 e i 29 anni il 51% si schiera con loro. Maggioranza (relativa) anche per la fascia d'età tra i 30 e i 49 anni. In questo caso il 43% è contro il governo Netanyahu. Che invece ha il supporto degli americani sopra i cinquanta anni. E, in particolare dei repubblicani. La maggioranza dei democratici è contraria all'attacco contro la Striscia.

Se questo sondaggio dovesse dimostrare una tendenza, si potrebbe dire che i giovani americani (quelli cresciuti durante la war on Terror, dopo l'11 settembre) hanno una visione del Medioriente ben diversa da quella dei loro padri. Più simile a quella di Barack Obama, presidente con antichi rapporti con l'Islam. Un altro giro di boa della Storia?

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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