Sorpresa, a Montecitorio c'è il gas radiattivo
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Sorpresa, a Montecitorio c'è il gas radiattivo

La Camera potrebbe essere diventato un luogo insicuro per la saluta di chi ci lavora. Così, gli onorevoli...

Fare della demagogia contro la Casta e i suoi privilegi viene facile a chiunque, ma quello che gli italiani non sanno è che frequentare la Camera dei Deputati non è per nulla salutare per gli onorevoli. Per questo motivo si è deciso di bonificare Montecitorio non dai Deputati ma, addirittura, dal Gas Radon, un gas radioattivo pericoloso e che, secondo l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), “gli edifici maggiormente a rischio sono quelli costruiti su suoli di origine vulcanica o fortemente permeabili e che impiegano materiali da costruzione quali tufo, pozzolane, graniti.” Non sappiamo se Montecitorio si trovi su un suolo di origine vulcanica e, soprattutto quali materiali siano stati utilizzati per la costruzione, ma per tranquillizzarsi gli onorevoli hanno deciso che, nella Relazione programmatica sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e approvato dall’ufficio di presidenza il 20 settembre scorso a pag. 93, tra i tanti interventi da effettuare c’è anche: “il monitoraggio della potenziale presenza di gas radon all’interno degli immobili della Camera dei Deputati, anche al fine di disporre eventuali misure di tutela (quali, ad esempio, limitazioni della permanenza del personale o di addetti esterni nei locali interessati) in ottemperanza alle disposizioni di legge in materia di protezione sanitaria dei lavoratori contro i rischi derivati dalle radiazioni ionizzanti.”

E’ ovvio che la sicurezza sul luogo di lavoro è un elemento di fondamentale importanza per tutti come sanno benissimo i lavoratori dell’ILVA di Taranto, ad esempio. Anche lavorare a Montecitorio può essere pericoloso oltre che usurante come constatò già nel 1984 l’onorevole socialista Francesco Curci che di professione faceva il neuropsichiatra. Curci decise di mettere a frutto la sua esperienza lavorativa realizzando un’inchiesta sul microclima della Camera per tentare di capire in quali condizioni vivessero i poveri colleghi parlamentari. Beh, quello che ne venne fuori fu qualcosa al limite dell’assurdo infatti secondo il neuropsichiatria: “La pillola più diffusa nelle tasche dei deputati è il tranquillante a causa di disturbi come insonnia e depressione.”

Uno dei tanti peones interpellati, il democristiano Michele Zolla dichiarò:

“Il parlamentare? Un essere demotivato che non riesce a tradurre nella sua attività le istanze della società che rappresenta. E così, nel privato, si trasforma in una specie di zombie politico. Talvolta, mi sembra di essere nel libro VI dell’Eneide quando Enea scende nell’Ade e parla con i morti”.

Montecitorio è proprio un ambientaccio.

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Sabino Labia

Laureato in Lettere all'Università "Aldo Moro" di Bari, specializzazione in "Storia del '900 europeo". Ho scritto tre libri. Con "Tumulti in Aula. Il Presidente sospende la seduta" ho raccontato la storia politica italiana attraverso le risse di Camera e Senato; con "Onorevoli. Le origini della Casta" ho dato una genesi ai privilegi dei politici. Da ultimo è arrivato "La scelta del Presidente. Cronache e retroscena dell'elezione del Capo dello Stato da De Nicola a Napolitano" un'indagine sugli intrighi dietro ogni elezione presidenziale

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