L'ascesa delle Sorelle Musulmane in Siria
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L'ascesa delle Sorelle Musulmane in Siria

L'influenza delle donne siriane all'interno della Fratellanza risale  agli anni ‘50 ma è con l'odierna rivoluzione che il ruolo di molte  attiviste è tornato in primo piano. I parallelismi tra Egitto e Siria

di Marta Pranzetti (Per LookOut News )

La rivolta siriana ha dato modo ai Fratelli Musulmani - dopo un lungo periodo di isolamento e crisi interne alla leadership - di emergere come parte integrante dell'opposizione al regime di Assad. L'ascesa della rilevanza politica del Movimento è coincisa con l'incremento del ruolo e della visibilità delle sue donne, che hanno costituito per anni lo scheletro della Fratellanza siriana, pur rimanendo in secondo piano rispetto alla branca maschile, e che si affacciano oggi sulla scena dell'attivismo politico. Una recente pubblicazione del Carnegie Endowment for International Peace ripercorre la storia di queste Sorelle e non manchiamo di notare i numerosi paralleli con la situazione della Fratellanza e delle sue donne in Egitto.

Nel 1928 Hassan al-Banna fondava a Ismailia quella che è oggi una delle più importanti organizzazioni islamiste internazionali che si è poi diramata in tutto il mondo arabo-islamico. I Fratelli Musulmani, che guadagnarono presto migliaia di adepti per via della loro politica populista, furono estromessi dalla scena politica egiziana con l'avvento di Nasser e simile sorte toccò al ramo siriano, con la salita al potere del partito Baath. Negli anni, l'Organizzazione ha continuato a operare clandestinamente o dall'estero per poi tornare alla ribalta con la caduta di Mubarak in Egitto e con l'insurrezione contro Assad in Siria. Fu lo stesso al-Banna a promuovere la formazione, nel 1932, di una branca femminile della Fratellanza (per quanto paradossale possa sembrare, considerato il fatto che islamismo e emancipazione femminile solitamente non vanno a braccetto). Da allora l'evoluzione del Movimento in rosa ebbe strada propria, con le sue icone egiziane Zeinab al-Ghazali negli anni '50 e '60 e Jihan al-Halafawi, che nel 2000 fu la prima Sorella a candidarsi per le elezioni parlamentari, anticipando un trend che cinque anni dopo ne avrebbe contate una dozzina.
Le radici del movimento
In Siria, le radici del movimento delle Sorelle Musulmane risalgono agli anni '50, quando la giovane attivista Amina Sheikha, incontrando il carismatico leader siriano dell'Organizzazione, Mustapha al-Sibai, decise di mettere in piedi la controparte femminile del gruppo. Tuttavia, le brutali repressioni degli anni '70 e '80 (si ricorda a tal proposito la strage di Hama del 1982) portarono a una temporanea sospensione delle attività, considerato anche il fatto che molte attiviste - mogli di prominenti figure dell'Organizzazione - erano il target dei servizi (come testimonia l'assassinio di Banan al-Tantawi, moglie dell'ex capo della Fratellanza, Issam al-Attar). Nei primi anni del nuovo millennio il Gruppo, sopravvissuto ad anni di esilio e ristrutturatosi all'estero, ha visto riemergere le donne come importante punto di riferimento. Con base in Giordania, le Sorelle Musulmane siriane si sono occupate di tutte le attività di carità e sostegno per la comunità esiliata, nonché della formazione e informazione della società civile, attività che hanno permesso loro la scalata all'interno dei ranghi manageriali del Movimento.

Di recente sei donne sono state elette all'interno del Consiglio consultivo (Majlis al-Shura) dei Fratelli Musulmani e, se si guarda all'evoluzione dei ruoli delle donne nella Fratellanza, anche qui il percorso è stato simile in Egitto e in Siria. Dapprima impegnate nel sociale - predicazione e proselitismo, attività caritatevoli in scuole e ospedali, sostegno alle famiglie i cui mariti militanti nell'Organizzazione erano stati arrestati - le Sorelle sono passate all'attivismo politico, declinato nelle manifestazioni egiziane di Piazza Tahrir come nell'attività giornalistica nel giornale al-Ahd (diffuso dal febbraio 2013 nelle aree conquistate dai ribelli in Siria).
I nemici delle Sorelle

Le Sorelle di entrambi i gruppi hanno, inoltre, gli stessi nemici, se si considerano le frange più radicali del movimento stesso dei Fratelli Musulmani. Tuttavia, è interessante notare che, quando (e se!) si sarà normalizza la situazione in Siria, le attiviste del Movimento potrebbero scontrarsi con una realtà più complessa per via dell'influenza locale delle Qubaysiyat, un movimento che enfatizza il ruolo della donna musulmana come moglie e madre, per cui lontana dalla scena pubblica e politica. Diffuso in molte scuole religiose di Damasco e dintorni, il movimento è stato sempre tacitamente sostenuto dal regime per via del suo carattere dichiaratamente apolitico e dell'ideologia quasi ascetica che la sua fondatrice, Munira al-Qubayisi, ha provveduto a imprimere nelle sue adepte che osteggiavano infatti la ribellione, quando era ancora ai suoi albori, ritenendola troppo “terrena”.

Salta agli occhi una sola differenza, adesso, dopo il breve excursus storico dei due movimenti: dagli 800 membri che i Fratelli Musulmani contavano in Egitto nel 1936, oggi questi dominano la scena politica del Paese. Il parallelismo con la Siria, sicuramente prematuro, sarà anche ardito?

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