Sollecito: "Mi sento come un sequestrato tornato in libertà"
ANSA / ETTORE FERRARI
Sollecito: "Mi sento come un sequestrato tornato in libertà"
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Sollecito: "Mi sento come un sequestrato tornato in libertà"

Durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Roma, Raffaele Sollecito ha ringraziato, precisato, avvertito...

"Ringrazio mio padre, i miei avvocati, la mia famiglia": parte da qui l'intervento di Raffaele Sollecito di fronte ai giornalisti dopo l'assoluzione per il delitto di Meredith Kercher. "E' stato come un sequestro insopportabile e ora mi sento come tornato in libertà", ha continuato il 31enne, denunciando di essere stato additato come un assassino senza prove sufficienti e di essere pronto a "tutelare la mia immagine nelle sedi opportune".

Su richiesta dei giornalisti, ha poi descritto la breve conversazione telefonica avuta con l'ex co-imputata Amanda Knox dopo la sentenza: "Non ho programmi né desiderio di vederla - ha precisato Sollecito - tra noi è rimasto soltanto un normale rapporto di amicizia".

"Sono contento che il sistema abbia funzionato, ma 7 anni e 5 mesi sono stati davvero troppi per arrivare a un esito che già era chiaro da anni", ha voluto poi sottolineare, apena prima dell'annuncio del suo avvocato, Giulia Bongiorno, la quale ha dichiarato che nei prossimi giorni verrà valutata la richiesta di risarcimento, precisando che: "Aspetteremo le motivazioni e vedremo se ci sono stati errori e quali iniziative intraprendere. La responsabilità civile - ha poi concluso - è un istituto serio, che non va esercitato con lo spirito di vendetta".

Infine, un cenno ai suoi familiari, verso i quali "nelle carte processuali ho trovato offese gravissime e ancora oggi non mi chiedo il perché di tanto odio, assieme al fortissimo livore nei miei confronti. Un disprezzo che non mi so spiegare".

Giulia Bongiorno avvocato di Raffaele Sollecito arriva in Cassazione per la sentenza del processo sull'omicidio di Meredith Kercher a Roma 27 marzo 2015. ANSA/ANGELO CARCONI

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