Armi, è boom di sequestri in Italia. Ma di chi sono?
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Armi, è boom di sequestri in Italia. Ma di chi sono?
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Armi, è boom di sequestri in Italia. Ma di chi sono?

In meno di due settimane gli investigatori hanno scoperto una decina di arsenali. Ecco chi muove le fila di questo traffico pericoloso

Mitra, fucili a canne mozze, pistole, mitragliatori anticarro. In meno di due settimane, in Italia, gli investigatori hanno scoperto quasi una decina di arsenali, sequestrato centinaia tra armi da guerra, pistole semiautomatiche e munizioni e arrestato una ventina di trafficanti di armi che rifornivano le organizzazioni criminali tradizionali e bande specializzate in assalto ai portavalori. Assieme a queste armi, gli investigatori hanno trovato anche esplosivi.

Ma dove si concentrano questi arsenali? Chi li gestisce? Dove e come verranno impiegate queste armi? E soprattutto da chi? 

Vincenzo Nicolì, Direttore della II° Divisione Sco della Poliza di Stato, i sequestri di armi effettuati negli ultimi anni sul nostro territorio sono riconducibili a qualche organizzazione mafiosa in particolare?

No, non esiste un’egemonia sul traffico illegale di armi di un’organizzazione criminale in particolare. Nel nostro territorio l’approvvigionamento delle armi è gestito da vari gruppi criminali che possono essere riconducibili sia a Camorra , Mafia e Ndrangheta ma anche a organizzazioni non tradizionali. Ad esempio, una modalità di approvvigionamento di armi da parte di questi gruppi è legato ai conflitti interni nei Paesi a noi confinanti. Mi spiego meglio. In corrispondenza della guerra nei Balcani oppure con la caduta in Libia del governo di Gheddafi, abbiamo registrato un aumento del traffico illegale di armi automatiche, armi da guerra, come Kalashnikov o Skorpion. Sono direttamente soggetti albanesi o libici che cercano di “piazzare” alle organizzazioni criminali italiane il maggior numero di armi possibile.
Un altro metodo per reperire armi illegalmente è attraverso la criminalità comune, ovvero, attraverso rapine, furti presso abitazioni oppure in armerie o poligoni da tiro. Poi c’è un ultimo modo per entrare in possesso illegalmente di armi ed è il metodo che in questi ultimi anni stiamo monitorando con moltissima attenzione, ovvero quello del web occulto. Si tratta di piattaforme occulte che offrono la possibilità di acquistare tutte le tipologie di armi e munizioni.


Come vengono utilizzate queste armi?
La criminalità che gli investigatori classificano come “media”, utilizzano queste armi solitamente per gli assalti ai portavalori o per le rapine in banca. Le organizzazioni mafiose, invece, tendono a costituire e arricchire i propri arsenali per dimostrare la loro potenza, la loro supremazia e il controllo del territorio.

In quali regioni sono stati effettuati i maggiori sequestri?
La Regione maggiormente interessata è senza alcun dubbio la Puglia ed in particolare il foggiano. È in questa zona d’Italia che vi è la più alta concentrazione di gruppi criminali armati per l’assalto ai portavalori. La Polizia di Stato è riuscita a disarticolare, in questi ultimi mesi, 4 gruppi che hanno portato a segno decine di colpi. Sono bande cosiddette “modulari” ovvero formate da soggetti altamente “specializzati”. Tra di loro c’è chi è preparato nel furto di mezzi pesanti; chi ha disponibilità di basi logistiche; altri sono preparati nell’assalto ai portavalori ovvero capaci a sparare e a gestire un conflitto a fuoco ed infine c’è chi è specializzato ad aprire i mezzi blindati.
Altre zone interessate dalla presenza di numerosi arsenali sono quelle campane, dove risiedono i vari clan camorristici, l’area calabrese e quella siciliana in particolare la zona di Catania.

Che tipologia di armi avete trovato?
Moltissimi Kalashnikov. Questa è un’arma con una grande potenzialità di fuoco e che è facile reperire sul mercato illegale. In particolare abbiamo trovato e sequestrato tantissimi Kalashnikov cinesi, che sono una copia di quello originale ma che è stato usato moltissimo nel conflitto dei Balcani. La maggior parte di questi mitra, infatti, arrivano proprio dall’Albania.

Ma quanto può costare sul mercato illegale, ad esempio, un’arma corta?
E’ difficilissimo stabilire un prezzo perché le variabili che lo determinano sono davvero moltissime. La prima ovviamente è il tipo di arma e di munizioni che si va ad acquistare; il luogo del ritiro o la modalità di consegna che può essere effettuata direttamente all’acquirente oppure presso luoghi stabiliti; se l’arma è mai stata utilizzata e il luogo di provenienza. In sostanza si può partire da un valore minimo di 500 euro ed arrivare, talvolta anche superare, i 2000 euro. La forbice è davvero molto ampia. Alcune organizzazioni criminali hanno veri e propri “book” consultabili con foto e prezzi delle singole armi che intendono vendere…

Negli ultimi anni possiamo parlare di un aumento del traffico illegale di armi?
Possiamo dire che negli ultimi anni è sicuramente molto più difficile introdurre illegalmente sul nostro territorio delle armi. Adesso, in tutti i porti d’Italia, esistono appositi scanner che individuano immediatamente armi e munizioni. Quindi è diventato molto più difficile imbarcarsi con un Kalashnikov, per esempio, e sbarcare nel porto di Brindisi o Ancora ed essere certi di farla franca ovvero di riuscire ad introdurre armamenti sul nostro territorio senza essere scoperti.


I sequestri più recenti effettuati da Carabinieri e Polizia 

Roma 18 ottobre 2014. La Squadra Mobile scopre un vero e proprio arsenale abilmente occultato nell'intercapedine di una cantina di uno stabile di Via Andersen, in zona Torrevecchia alla periferia della Capitale. Nel muro trovano un kalashnikov, alcuni fucili, di cui uno a canne mozze, pistole con silenziatore, un considerevole quantitativo di munizioni, un giubbotto antiproiettile, un lampeggiante e alcuni ordigni artigianali.

Bari 17 ottobre 2014 - I carabinieri scovano un arsenale composto da una quarantina tra armi da guerra che armi cosiddette comuni da sparo e droga. Assieme all’arsenale, i militari scoprono 10 chili di cocaina per un valore commerciale di due milioni di euro e l’attrezzatura per confezionarla. L’arsenale si trovava in un insospettabile condominio a Bari in via di Vagno, al quartiere Japigia.

Catania 15 ottobre 2014 - Un arsenale dentro un ascensore. E’ accaduto nel popoloso rione Librino di Catania. In un ascensore in disuso i militari dell'Arma del nucleo investigativo del Comando Provinciale hanno trovato sette fucili e sei pistole. E' il secondo arsenale sequestrato dai Carabinieri di Catania in pochi mesi a Librino: altre cinquanta armi erano state scoperte nello stesso rione dai militari dell'Arma nel mese di settembre.

Napoli 10 ottobre 2014 - I carabinieri della Compagnia di Mondragone (Caserta) hanno fermato sette persone accusate di avere rifornito di armi e munizioni affiliati al clan dei Casalesi e di altre organizzazioni camorristiche a Napoli. Nel corso dell'operazione è stato sequestrato un potente mitragliatore anticarro M60, delle munizioni, silenziatori e documenti riconducibili al traffico d'armi gestito dagli arresati. Tra le persone coinvolte ci sono anche delle guardie giurate. Una di queste, con l'aiuto di un dipendente di un poligono di tiro napoletano, ritirava dalla struttura munizioni che non usava per rivenderle alla Camorra.

Reggio Calabria 6 ottobre 2014 - Armi e divise dei carabinieri e polizia locale. La Polizia scopre un nuovo arsenale costituito da tre revolver di fabbricazione americana, una Colt 357 magnum, una 44 magnum, una calibro 38 special e una Beretta 7,65 mod. 34, perfettamente funzionanti. Assieme alle armi, però, vengono trovate molte divise nuovissime dei carabinieri e della polizia municipale.

Un sequestro di armi a Torino

I Carabinieri mostrano le armi e gli esplosivi sequestrati sull'auto di due italiani di 30 e 34 anni, Torino, 3 ottobre 2014 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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