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Influenza, si va verso gli 8 milioni di casi

Fino alla terza settimana di gennaio si sono ammalati quasi 5 milioni di italiani. Alla fine sarà la stagione peggiore degli ultimi 9 anni

"Considerando che ad oggi sono circa 5 milioni gli italiani già colpiti dai virus influenzali, si può stimare che alla fine della stagione i casi totali arriveranno a 7,5-8 milioni. Un numero molto più alto rispetto agli ultimi anni e paragonabile solo alla stagione 2004-5 e alla stagione pandemica del 2009". Lo ha dichiarato all'ANSA il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore dell'Università di Milano e Direttore sanitario dell'Istituto IRCCS Galeazzi.

"Ora che è stato raggiunto il picco - rileva - non sappiano quanto sarà rapida la 'discesa' dei casi, ma per il momento il numero di nuove diagnosi influenzali resta alto, soprattutto tra i bambini", spiega Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità. Che poi precisa: "hanno circolato soprattutto i virus A-H1N1 ed il virus B Yamagata inaspettato. E' invece circolato poco il virus A-H3N2 che ha colpito in altri Paesi. Se quest'ultimo virus dovesse 'risvegliarsi' - conclude Rezza - allora ci potrebbe essere una coda più lunga per l'attuale stagione influenzale". 

Nella terza settimana di gennaio si sono registrati in Italia quasi 800mila nuovi casi, il che porta il totale, dall'inizio della stagione influenzale a 4.728.000. L'incidenza è quindi molto alta, con 13 casi per mille assistiti. A dare un quadro aggiornato della situazione italiana è l'osservatorio InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità che, come ogni anno, pubblica rapporti settimanali sull'andamento dei contagi con dati elaborati dal Dipartimento Malattie Infettive.

I più colpiti restano i bambini al di sotto dei 5 anni, con un'incidenza di 40,3 casi su mille e tra i 5 e i 14 anni, con 21,9 casi ogni mille. Il brusco aumento in queste due fasce di età è dovuto probabilmente alla riapertura delle scuole dopo le cavanze di Natale. Cala invece l'incidenza nei giovani adulti (11,1) e negli anziani (5,8). "In tutte le Regioni italiane", si legge nel rapporto Influnet,"il livello di incidenza è pari o superiore a dieci casi per mille assistiti tranne nella Provincia autonoma di Bolzano.

I sintomi

I virus che causano l'influenza infettano le vie aeree. I sintomi possono variare molto a seconda del ceppo e della persona. Si va dal semplice mal di testa con raffreddore e tosse, alla febbre alta con dolori osteo-articolari, gola infiammata, bronchite. In bambini e anziani l'influenza può presentarsi anche con altri sintomi, come diarrea e vomito, nei primi, debolezza, astenia e stato confusionale degli ultimi. In soggetti particolarmente deboli l'influenza può avere complicanze anche gravi, (per esempio polmoniti virali e batteriche), rimane la principale causa di assenza da scuola e dal lavoro ed è la terza causa di morte per patologia infettiva in Italia, dopo Aids e tubercolosi.

Ogni anno ci troviamo a fare i conti con quella che viene definita senza mezzi termini un'epidemia perché purtroppo l'influenza è molto contagiosa. Si trasmette infatti con grande facilità da un soggetto all'altro attraverso le goccioline di saliva. Quindi bastano uno starnuto, un colpo di tosse o anche solo una conversazione fatta tra due persone a distanza molto ravvicinata per la trasmissione del virus.

Norme igieniche

Per limitare il contagio è consigliabile applicare alcune semplici accortezze come lavarsi spesso le mani, starnutire e tossire sempre in un fazzoletto o all'interno del gomito, evitare se possibile i luoghi affollati dove il contatto con altre persone è molto ravvicinato. E' poi molto importante che le persone colpite da influenza non si mettano in testa di fare gli eroi: evitate di trascinarvi in ufficio per senso del dovere, state a casa, curatevi, ed evitate contatti con gli altri finché non starete meglio

Ceppo non previsto

La vera sorpresa di quest'anno è stata la diffusione della variante Yagamata del ceppo B, che non è compreso nel vaccino trivalente, il più usato in Italia. Questo difende infatti da due ceppi A-H1N1, A-H3N2 e un solo tipo di virus B che non è lo Yamagata. Davvero protetti sono stati coloro che hanno ricevuto il vaccino tetravalente, meno diffuso, che proteggeva anche dalla variante che si è rivelata la più insidiosa. 

Probabilmente anche a questo imprevisto può attribuirsi una così vasta diffusione del virus. Anche le temperature miti e umide potrebbero aver agevolato il contagio. In persone particolarmente deboli sull'influenza può più facilmente innestarsi un'infezione batterica a danno dei polmoni. Inoltre visto l'aumento del numero dei casi è statisticamente più probabile che aumentino anche le complicanze, che pure sono presenti ogni anno. Dall'inizio dell'epidemia si sono registrati sette casi gravi di influenza in donne in gravidanza, sono state 381le persone ricoverate in terapia intensiva, 64 dei quali sono decedute. "Nell'ultima settimana", fanno sapere dell'Iss, "sono stati segnalati 18 casi gravi e 3 decessi, ma i dati sono in continuo aggiornamento".


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Marta Buonadonna