Sardegna, dopo l'alluvione arriva il ciclone Equitalia
Ansa
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Sardegna, dopo l'alluvione arriva il ciclone Equitalia

Commercianti e artigiani del Capidano hanno occupato la sede di Equitalia: "Sospendete le riscossioni, noi stiamo morendo"

“Equitalia Sardegna sta violando la legge. E’ possibile che nessuno si accorga che l’unico primato che può vantare la nostra regione sia solo quello dei suicidi e degli sfratti? Per non parlare della situazione in cui versano i commercianti sardi oggi dopo il disastro procurato dall’alluvione. Siamo disperati”  

Il Movimento Artigiani e Commercianti di Sestu, Campidano, ha occupato la sede di Equitalia a Cagliari per protestare contro la “pioggia” di cartelle esattoriali recapitate agli abitanti dell’isola.

“Noi non vogliamo l’elemosina- spiega a Panorama.it, Giuseppe Carboni, Movimento Artigiani e Commercianti della Sardegna – vogliamo che sia rispettata la legalità e che le riscossioni siano momentaneamente sospese”.

La zona del Campidano è una delle aree più colpite dal ciclone che ha devastato l’isola la scorsa settimana procurando 17 morti di cui un pastore ancora disperso.

“In meno di 24 mesi sono 36 i commercianti e gli artigiani che solamente nella nostra Regione si sono tolti la vita perché non potevano far fronte ai pagamenti delle cartelle esattoriali di Equitalia- prosegue Carboni – ma questa notizia drammatica si accompagna ad un’altra altrettanto pazzesca: queste cartelle esattoriali sono per la maggior parte illegittime”.

Secondo i commercianti e i lavoratori che hanno occupato la sede cagliaritana di Equitalia, quest’ultima avrebbe agito in modo non corretto.

“In Sardegna sono stati fatti gravi abusi sui contribuenti – prosegue Carboni – vi sono state il 25% di iscrizioni in più a ruolo da parte di Equitalia Sardegna contro il 15% della media nazionale e questo è avvenuto applicando in modo non corretto le leggi che disciplinano il loro legittimo esercizio per il raggiungimento delle loro finalità di accertamento e riscossione dei tributi e delle tasse, che giustamente vanno pagate”

Secondo il Movimento, in Sardegna dal 2009 ad oggi, ogni anno, vengono consegnate oltre 800 mila cartelle di pagamento che interessano un contribuente su due, rispetto alla media nazionale di una notifica ogni 3 abitanti.

“Equitalia Sardegna inoltre non ha saputo rispettare il limite invalicabile dell’inviolabilità dei diritti della carta sociale Europea e i principi della costituzione italiana – continua – ma peggio ancora lo ha fatto nell’illegalità”

Che cosa significa “illegalità” per gli artigiani sardi?

“Il nostro Movimento ha effettuato controlli e visure camerali sull’azienda incaricata da Equitalia della riscossione e abbiamo scoperto che ha solamente 65 dipendenti – puntalizza Giuseppe Carboni – ma in realtà lavorano per questa azienda oltre 1000 messi notificatori. Come è possibile? Non solo, alcuni agirebbero in doppia veste per altre società. Noi abbiamo fatto in 2 anni oltre 200 denunce alla Guardia di Finanza, alle Procure della Repubblica e ai singoli Comuni, ma nessuno ci ha mai risposto. Però le persone continuano a suicidarsi e noi non abbiano notizie sulla legalità o meno con la quale opera Equitalia”.

Poi Giuseppe Carboni conclude con una richiesta allo Stato: “Se lo Stato vuole la legalità deve darcela. Noi non finiremo di manifestare perché c’è di mezzo la vita di migliaia di famiglie sarde, famiglie italiane”.  

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Nadia Francalacci