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(Ansa)
Salute

I punti deboli dei coronavirus

La strategia vincente contro i coronavirus, anche quelli che verranno, potrebbe essere quella di identificare i meccanismi comuni alle specie capaci di uccidere l'uomo. Lo svela un articolo su Science

C'è una nuova via perseguita dai ricercatori per combattere il Covid-19: quella di guardare ai suoi virus "cugini", il Sars-Cov-1 e il Mers-CoV, responsabili, rispettivamente della Sars e della Mers. Un gruppo internazionale di circa 200 ricercatori proveniente da sei nazioni annuncia su Science di aver identificato alcuni importanti meccanismi molecolari cruciali per la proliferazione comuni a tutti e tre i coronavirus.

Secondo i ricercatori, queste conoscenze aprirebbero la strada a nuovi farmaci potenzialmente capaci di bloccarli e la cui risposta sarebbe estremamente rapida anche contro nuovi ceppi di coronavirus, e non solo il Covid-19.

La strategia dei ricercatori è stata quella di determinare come le proteine del virus e quelle dell'uomo interagiscono e soprattutto individuare i punti delle cellule umane nei quali si dispongono le proteine virali dei differenti coronavirus. Il passo successivo è stato quello di usare questi dati, insieme alle conoscenze di interazioni tra geni già acquisite, per identificare alcuni fattori delle cellule umane capaci di bloccare la proliferazione virale.

Pedro Beltrao, leader del gruppo European Bioinformatics Institute (EMBL-EBI) dice che questo studio dimostra come l'informazione biologica e molecolare già in nostro possesso può essere tradotta in una cura per combattere il Covid-19 e altri coronavirus. «Dopo più di un secolo di coronavirus che erano potenzialmente innocui, negli ultimi anni stiamo sperimentando tre coronavirus nei confronti dei quali siamo molto vulnerabili» dice Beltrao «Se il nostro approccio non si fermerà solo al Covid-19, ma guarderà anche alle altre specie di coronavirus, allora ci consentirà di ottenere terapie efficaci non solo per questa epidemia ma in quelle di futuri coronavirus".


3D Corona GIF by Matthew ButlerGiphy


Nonostante qualche successo di farmaci come il Remdesivir o il desametasone, di fatto non esiste ancora un farmaco efficace conto il Covid-19. Ma non è tanto questo il punto: la ricerca di un antivirale potrebbe rivelarsi nel tempo una strategia perdente proprio per la continua evoluzione del virus. Così, mettere in campo un approccio che contempli l'uso di proteomica, genetica, virologia, biochimica e biologia strutturale, e che guardi ai meccanismi comuni dei coronavirus letali, potrebbe aprire la strada a nuove terapia questa volta efficaci nel tempo. Perfino nel caso di nuove epidemie da coronavirus.

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Luca Sciortino