Le FAQ sul Coronavirus
Ansa
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Le FAQ sul Coronavirus

Come si prende, il tampone, l'Avigan, il vaccino. Ecco le risposte alle domande più frequenti sul Covid-19

Il Paese è bloccato a casa, messo in ginocchio da un Coronavirus, il Covid-19 di cui sappiamo ancora poche cose. A questo si aggiunge la paura di ammalarsi. Il totale è che siamo assillati da mille domande; queste le più frequenti che circolano tra la gente (e le relative risposte).

Come si diffonde il virus?

Il Covid-19 si trasmette principalmente attraverso la tosse gli starnuti, il contatto diretto con un'altra persona o le mani contaminate (se ci tocchiamo bocca, naso o occhi). Con la tosse e gli starnuti, e perfino parlando, possono essere emesse cellule infette dal virus o anche virus.

Che cosa aiuta la diffusione del virus?

Esistono due studi sul Covid19, pubblicati su riviste accademiche autorevoli, che suggeriscono come le polveri sottili possano fare da vettore per questo virus. Per l'esattezza, un esperimento in laboratorio mostrava che il Covid-19 può aggregarsi a particelle di aerosol e restare attivo per almeno tre ore. D'altra parte, la seconda ricerca rivelava che negli ospedali di Wuhan il pulviscolo atmosferico con il virus aggregato si depositava sulle superfici e veniva risospeso dai movimenti del personale sanitario. Ci vogliono alte dosi di virus per essere contagiati e dunque il ruolo delle polveri sottili potrebbe essere solo quello di favorire la diffusione. Una ricerca sul New England of Medicine afferma che il virus resiste più a lungo su superfici di plastica o di acciaio e meno su quelle di rame o cartone. Dopo 72 ore la concentrazione di virus attivi diminuiva marcatamente nella plastica e ancora di più nell'acciaio. Il contatto diretto o i colpi di tosse o starnuti rimane la causa primaria del contagio.

Quanti contagiati ci sono davvero dal momento che non tutti hanno fatto il tampone?

Esistono stime secondo le quali in Lombardia ci potrebbero essere 500mila casi attivi. Bisogna ancora chiarire attraverso futuri studi filogenetici sul genoma del virus quale sia stato l'effetto dello spostamento in massa da nord a sud di decine di migliaia di persone .

Se una persona contrae il virus e poi guarisce è immune?

Sì, è immune ma non si sa per quanto tempo. Le ricadute potrebbero essere possibili come accade già con i coronavirus portatori delle influenze che conosciamo. A quanto sembra in Cina e Giappone ci sono stati due casi di ricadute da Covid-19.

Chi può chiedere un tampone?

Una circolare del Ministero della Salute stabilisce che si ha diritto al test in uno di questi casi: 1) presenza di sintomi 2) avere avuto nei 14 giorni precedenti un contatto ravvicinato con chi è risultato positivo al tampone. Il medico di famiglia trasmette la richiesta direttamente al Servizio di igiene e sanità ma non è detto che questa venga esaudita in tempi rapidi. In Veneto la Regione sta lanciando una politica di screening intensivo che mira ad effettuare almeno 13mila tamponi al giorno così da coprire quanto più popolazione è possibile.

Quanto tempo bisogna attendere per un vaccino?

Sono circa 35 le aziende o istituzioni accademiche che ci stanno lavorando e almeno quattro hanno iniziato il primo trial sugli animali. Una di queste, la Moderna con base a Boston, inizierà a testare il suo vaccino sull'uomo a brevissimo. La maggior parte degli esperti ritiene che ci vorranno circa 18 mesi da oggi per avere un vaccino approvato.

Ci sarà allora una medicina che funziona prima di allora?

Di fatto sono in sperimentazione diversi farmaci di "riposizionamento", ovvero nati per curare altre malattie, alcuni dei quali vengono anche somministrati in caso di estremo bisogno. Per esempio, un farmaco chiamato remdesivir, sviluppato per il virus Ebola, ha bloccato il virus Covid-19 in vitro e ha guarito animali infetti con due virus parenti, quello della Sars e quello della Mers. Il tocilizumab, nato per la cura dell'artrite reumatoide, prima di entrare in sperimentazione ha dato buoni risultati in Italia nella cura di pazienti molto gravi: agisce durante lo stadio della polmonite perché riduce l'eccessiva reazione dell'organismo al virus diminuendo l'infiammazione. La clorochina è invece un farmaco contro la malaria che insieme al Ritonavir, anti-Hiv, sembra inibire il Covid-19.

E l'Avigan?

E' un farmaco che agisce contro molti virus a Rna, ma non esistono prove che funzioni contro il COvid-19. L'azienda che lo produce sta per avviare uno studio in Giappone per valutare la sua sicurezza e qui in Italia l'Aifa ha appena dato il via libera alla sperimentazione. Ha notevoli effetti collaterali.

Si possono chiedere questi farmaci al medico di famiglia?

No, vengono somministrati nei casi gravi e solo all'ospedale.

Si può prendere l'ibuprofene?

Il ministro della sanità francese ha invitato i cittadini a non prenderlo perché come molti altri anti-infiammatori potrebbe inibire la formazione di anticorpi. In realtà non sappiamo bene se il suo sia un effetto di immunoregolazione o di immunosoppressione. In caso di sintomi (mal di testa, febbre, dolori articolari) bisogna prendere il paracetamolo e non un anti-infiammatorio che non ha effetti su forme stagionali respiratorie. Comunque va ricordato che l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l'Agenzia Europea del Farmaco (AIFA) confermano però che non sussiste al momento alcuna evidenza scientifica che correli l'uso di ibuprofene con l'infezione da Covid 19

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Luca Sciortino