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Russia, in Karelia 14 ragazzi annegati: la ricerca delle responsabilità

Una gita sul lago diventa tragedia: ignorato l'allarme meteo, le imbarcazioni si sono rovesciate. Le vittime erano ragazzi affidati ai servizi sociali

Una gita al lago, il lago di Syamozero nella repubblica di Karelia, la regione al confine con la Finlandia, si è trasformata in una tragedia.

Almeno 14 ragazzi sono morti annegati nel lago durante un'escursione al largo su due barche e un gommone.

Erano 47 i minori a bordo e - secondo le ricostruzioni - gli adulti organizzatori dell'escursione hanno ignorato l'allerta meteo già chiaro la mattina, al momento della partenza.

Travolte da una tempesta, le imbarcazioni (senz'altro due, forse tutte e tre) si sono capovolte.

Poche ore dopo la disgrazia si è saputo che i 47 ragazzi, di età compresa fra i 12 e i 15 anni, erano "orfani" o figli di famiglie "disfunzionali" in affidamento ai servizi sociali. "Il vento era violento, far uscire sul lago dei ragazzi in quelle condizioni è un crimine", ha detto a Russia Today, Tatiana, una donna del posto.

Una valutazione condivisa anche dal Comitato Investigativo russo che ha aperto un'indagine penale - coordinata dal presidente del Comitato stesso, Alexander Bastrykin - e ha inviato sul posto un team di detective della sezione centrale.

Quattro dipendenti del Park-Hotel Syamozero, il campo estivo dove risiedevano i ragazzi, sono stati subito arrestati.

"Tutte le colonie estive della repubblica di Karelia sono state sottoposte a controlli congiunti con la magistratura", ha detto un rappresentate regionale del ministero delle Emergenze.

Il premier della Karelia, Alexander Khudilainen, si è affrettato a dire che il campo incriminato "potrebbe essere chiuso" e poi ha annunciato che le famiglie di ogni vittima riceveranno "1 milione di rubli" di risarcimento (circa 14mila euro).

L'affermazione - vista la storia familiare dei ragazzi - sa di macabra battuta. Il viaggio al Park-Hotel Syamozero era stato organizzato da "un'entità legale" e non un tour operator, ha riferito l'agenzia Interfax.

Il Comitato Investigativo, intanto, ha fatto sapere che indagherà subito sul perché sia stato autorizzato questo campo estivo: Syamozero non aveva una buona reputazione: gli istruttori spesso e volentieri erano ubriachi e uno degli uomini addetti alla sicurezza è stato assassinato proprio mentre si trovava lì.

A questo si aggiunge la testimonianza di una madre che sull'onda della tragedia ha deciso di parlare: suo figlio sarebbe tornato a casa con un arto in cancrena perché i medici del campo non gli avevano rimosso una scheggia, un altro ragazzo è stato abbandonato (o dimenticato) a una vicina stazione di servizio e i suoi genitori sono dovuti andare a recuperarlo, a un altro ancora gli operatori del campo (sempre ubriachi) hanno rotto una gamba.

Il portavoce del Comitato ha invitato chiunque sia informato sui fatti a farsi avanti e a parlare perché "nulla verràtrascurato" e dunque nessuno la farà franca.

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EPA/MAXIM SHIPENKOV
Il padre di uno dei ragazzi annegati nel lago di Syamozero in Karelia, Russia, il 19 giugno 2016, davanti a uno degli obitori di Mosca

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