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AFP PHOTO / DIMITAR DILKOFF
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Rifugiati, 6 cose che tutti possiamo fare per aiutarli

Molti si chiedono come i singoli possano contribuire ad affrontare l'emergenza umanitaria. Il sito "Mashable" ha provato a dare una risposta

Quella dei profughi, costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire a guerre o tirannie, è un'emergenza umanitaria di proporzioni enormi. Di fronte a scene da esodo biblico, alle drammatiche immagini dei naufragi, alla foto del piccolo Aylan riverso sulla spiaggia di Bodrum, viene istintivo porsi una domanda: "Ma io, che cosa posso fare?". In attesa che la politica prenda le sue decisioni sull'apertura delle frontiere, sull'accoglienza, sulla redistribuzione dei migranti, ognuno di noi può dare un contributo per alleviare le sofferenze di questa emergenza. Lo spiega in sei punti chiari il sito Mashable, in un articolo firmato da Matt Petronzio.

Ecco che cosa fare:

1 - Informarsi sulla crisi globale

È fondamentale, spiega l'articolo di Mashable, innanzitutto informarsi sul diverso significato delle parole "rifugiato" e "migrante". In base al diritto internazionale, il rifugiato è qualcuno che sta scappando da una situazione di guerra o di persecuzione, ecerca rifugio varcando i confini internazionali. L'UNHCR, l'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, lo spiega chiaramente: "Ci sono persone per le quali il rifiuto del diritto di asilo potrebbe avere conseguenze mortali".

Un migrante è qualcuno che decide di lasciare il suo paese in cerca di condizioni migliori di vita e di lavoro. La distinzione è fondamentale perché, mentre per molti paesi l'accoglienza dei migranti è legata alle politiche sull'immigrazione e alle necessità del mercato del lavoro, il diritto internazionale stabilisce che i singoli paesi hanno la responsabilità di proteggere i rifugiati.

Confondere questi due termini può avere conseguenze pericolose per i rifugiati e lasciare spazio al dibattito politico e alla xenofobia durante una crisi umanitaria come quella che stiamo vivendo.

2 - Donazioni alle grandi organizzazioni

Mashable ricorda che ci sono diverse organizzizioni che lavorano per risolvere l'emergenza umanitaria dei rifugiati, e molte vivono soltanto di donazioni, quindi è importante sostenerle. E cita:

Unhcr

Medici senza frontiere

International Organization for migration

International Rescue Committee

Save The Children

3 - Donazioni a realtà più piccole

Oltre alle grandi organizzazioni internazionali, esistono realtà locali impegnate nella gestione dell'emergenza. Mashable cita due esempi

MOAS (the Migrant Offshore Aid Station), una fondazione con sede a Malta, che si occupa esclusivamente di salvare dal naufragio le persone che attraversano il Mediterraneo su imbarcazioni insicure.

Refugees welcome, una sorta di "Airbnb per i rifugiatii", creato da una coppia di Berlino. Ci si registra per offrire la disponibilità del posto, poi le organizzazioni nella propria città provvedono a individuare il rifugiato che ha bisogno di alloggio. E per finanziare il soggiorno si ricorre al crowfund online. Sono più di cento, finora, i profughi che hanno trovato un'abitazione.

Ma in molte città, anche in Italia, ci sono organizzazioni di volontariato che si occupano di assistenza ai profughi, basta individuare la più vicina e le donazioni si possono anche consegnare direttamente.

4 - Sostenere i partner privati di Uchnr

Sono molte le multinazionali, le aziende e le fondazioni che sostengono L'agezia delle Nazioni unite per i rifugiati. Lo fanno con contributi diretti oppure devolvendo parte dei loro introiti.

Sul sito Unhcr si possono trovare gli elenchi delle aziende.

5 - Offrire tempo e competenze

Se le donazioni sono utilissime, la complessità del problema richiede tutto l'aiuto possibile da chi può offrirlo. Mashable suggerisce di rivolgersi alle organizzazioni locali della Croce Rossa per informazioni sui progetti di volontariato. Ricorda anche il lavoro dei volontari delle Nazioni Unite: Lavoro che può anche essere svolto esclusivamente online, ad esempio attraverso la ricerca di documenti, la traduzione di testi, lo sviluppo di contenuti web.

6 - Diffondere la consapevolezza

Quando si parla di crisi dei profughi, spiega Mashable, il silenzio è la cosa peggiore. E invita tutti a diffondere la consapevolezza su quello che succede nel mondo, generando dialogo e discussioni nella propria comunità, anche con l'aiuto dei social media.

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