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Matteo Renzi a L'Aquila tra le proteste dei manifestanti

Scontri tra le forze dell'ordine e gruppi contrari alle trivellazioni nell'Adriatico prima della visita del premier al Gran Sasso Science Institute

Dopo gli scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti contrari alle trivellazioni nell'Adriatico, fonti del Governo si sono affrettate a specificare che gli episodi di protesta non hanno portato ad alcun cambiamento del programma della visita di Matteo Renzi a L'Aquila. E' comunque indubbio che il premier fosse il destinatario della contestazione inscenata davanti al Gran Sasso Science Institute dai gruppi contrari alle attività di ricerca nel petrolio davanti alle coste adriatiche.

"Rifugiatosi" all'interno del Centro subito dopo il suo arrivo nel capoluogo abruzzese, Matteo Renzi è stato invece salutato con grande apprezzamento da Eugenio Coccia, direttore del Gran Sasso Science Institute (GSSI), che ha detto: "E' un onore per il Gran Sasso Science Institute ospitare il presidente del Consiglio in occasione della sua visita a L'Aquila. Ed è per noi una soddisfazione che il presidente del Consiglio abbia potuto apprezzare il carattere innovativo, la proiezione internazionale e la missione del nostro istituto: svolgere ricerche alla frontiera del sapere, formando giovani ricercatori e contribuendo, insieme all'Università e ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Infn, a disegnare L'Aquila del futuro quale città europea della conoscenza".

Quanto al presente de L'Aquila, lo stesso premier ha invece dichiarato: "No agli annunci shock, no agli annunci show, no alla mediatizzazione de L'Aquila, sì a una discussione di merito sulle questioni aperte". Tra le quali ci sono anche quelle sollevate in una nota scritta dal deputato pescarese Gianni Melilla (Sel): "Sono stati spesi sinora 11 miliardi di euro dopo il terremoto, per l'emergenza e la ricostruzione. Bisogna capire bene come queste ingenti risorse sono state spese, anche perché altrettanti miliardi di euro sono stati programmati per i prossimi anni. Un solo esempio voglio evidenziare per testimoniare la gravità della situazione: 6 mila bambini e ragazzi aquilani hanno ancora la loro scuola in containers. I tanti scandali che hanno coinvolto imprenditori, dirigenti e funzionari pubblici, politici, uomini di Chiesa, devono spingere tutti a una maggiore azione di prevenzione, controllo e repressione per evitare infiltrazioni criminali e malaffare. A questo proposito i deputati di Sel hanno chiesto la istituzione di una Commissione di Inchiesta parlamentare sull'utilizzo dei fondi pubblici della ricostruzione. Sinora questa proposta non è andata avanti per il rifiuto del Pd a votarla... Voglio sperare in una svolta politica e amministrativa che acceleri la ricostruzione nel segno dell'efficienza e della trasparenza, e nell'interesse di tutto l'Abruzzo''. 

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