Renzi alla prova della bilancia
ANSA /CARLO FERRARO
News

Renzi alla prova della bilancia

A proposito di imparzialità dei giudici costituzionali e di membri politici del Csm

L’accusa più grave che si può muovere a un giudice è quella di non essere imparziale. Perché, mancando l’imparzialità, viene negato il principio cardine della giustizia che è quello dell’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Questo principio diventa ancora più sacro nei confronti dei giudici della Corte costituzionale, chiamati a essere i custodi dei dogmi fissati nella legge delle leggi. In casi recentissimi e meno recenti, l’Alta corte è stata accusata dal centrodestra di essere composta, per larghissima parte dei suoi 15 membri, da giudici, se non di dichiarata appartenenza alla sinistra, di spiccata simpatia verso quella parte.

Esempi: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato giudice della Consulta, nel settembre 2013, Giuliano Amato. Persona rispettabilissima e insigne giurista, per carità. Ma parliamo anche del socialista che fu delfino di Bettino Craxi, del presidente del Consiglio voluto da Oscar Luigi Scalfaro al tramonto della Prima repubblica (con annesso prelievo notturno dai nostri conti correnti), del senatore dell’Ulivo in carica dal 2001 al 2006, del ministro dell’Interno nel governo di Romano Prodi, dell’uomo che con altri 44 politici pose le fondamenta del Pd. Andate a convincere voi l’uomo della strada che Amato è imparziale.

Già che ci siete provate anche a convincerlo che un altro giudice costituzionale qual è Sergio Mattarella, altrettanto rispettabile e insigne giurista, è imparziale nonostante i trascorsi nei governi Andreotti VI, De Mita e Goria prima di diventare vicepresidente del Consiglio con Massimo D’Alema e poi colonna in altri governi della sinistra. Direte: vabbè, anche il centrodestra avrà suoi ex parlamentari alla Corte costituzionale. No, manco uno: zero al cubo.
Con queste premesse (e volutamente tralascio di addentrarmi nella biografia di altri giudici) è chiaro anche a un bambino che la Corte necessita urgentemente di un riequilibrio. Il Parlamento ha l’occasione per farlo: proprio adesso è chiamato a eleggere in seduta comune due nuovi componenti. Matteo Renzi per primo dovrebbe favorire un ricambio che contempli, all’interno della Consulta, posizioni non sovieticamente uniformi. Sarebbe un’imperdibile occasione per dimostrare che, per procedere sulla via delle riforme, è necessario innanzi tutto bilanciare i poteri. Si vogliono eleggere due donne visto che tra i 15 giudici ce n’è una sola? Benissimo, si guardi anche a personalità senza il crisma del centrosinistra. O vogliamo sostenere che non se ne trovano?

I più letti

avatar-icon

Giorgio Mulè