Siria: la suora italiana sfuggita al sequestro
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Siria: la suora italiana sfuggita al sequestro

Suor Patrizia Guarino sta bene ed è ospite di una famiglia del villaggio di Knayeh, dove è stato rapito il padre francescano Hanna Jallouf

Suor Patrizia Guarino, la 80enne suora italiana originaria della provincia di Avellino, missionaria in Siria, sta bene ed è ospite di una famiglia del villaggio di Knayeh. Lo si apprende da fonti della Casa generalizia di Roma delle suore francescane del Cuore Immacolato di Maria. In un primo momento si è temuto che la suora fosse stata rapita nel villaggio siriano insieme con il padre francescano Hanna Jallouf.

Questa mattina l'agenzia Fides aveva riportato la notizia del sequestro: «Purtroppo devo confermare la notizia del rapimento di padre Hanna Jallouf OFM, parroco siriano nel villaggio di Knayeh, che è stato sequestrato insieme a una ventina di cristiani», aveva riferito alla Fides il Vescovo Georges Abou Khazen O.F.M., Vicario Apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino. «Il sequestro collettivo - aggiunge il Vescovo Khazen - è avvenuto nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 ottobre. Al momento non sappiamo chi li abbia sequestrati, se sono stati gruppi di jihadisti o altri. Non riusciamo a contattare nessuno, e non siamo stati contattati da nessuno. Sappiamo soltanto che anche ieri il convento è stato saccheggiato, e altre persone del villaggio si sono nascoste. Tra i rapiti ci sono giovani, sia ragazzi che ragazze».

Al confine con la Turchia
Knayeh è un villaggio cristiano nella valle dell'Oronte, nella Siria settentrionale, vicino al confine con la Turchia. I frati minori della Custodia di Terra Santa sono presenti nella valle dell'Oronte da oltre 125 anni. Prima che iniziasse il conflitto, il convento, il centro giovanile, l'asilo e l'ambulatorio, gestito dalle suore francescane, erano, come lo sono anche oggi, il centro della vita del villaggio. Padre Jallouf animava con entusiasmo le attività parrocchiali, l'oratorio, le iniziative estive, le giornate di ritiro e di spiritualità. 


I fatti secondo la ricostruzione dell'Associazione pro Terra Sancta
In merito al rapimento di padre Hanna Jallouf e dei civili, l'Ong Associazione pro Terra Sancta ha diffuso una ricostruzione più accurata e con alcuni dettagli.

Secondo il comunicato del'Ong, la notte del 5 ottobre alcuni ribelli legati a Jahbat Al-Nusra sono entrati nel convento di San Giuseppe a Knayeh, vicino al Libano e hanno rapito il parroco francescano e alcuni civili.
Invece le suore francescane che erano nel convento si sono rifugiate in alcune case del villaggio.

Il villaggio siriano è sede non solo della Parrocchia latina (di un asilo e di un centro per i giovani) ma anche di uno dei quattro centri di accoglienza creati dai frati della Custodia di Terra Santa all’inizio del conflitto, di cui adesso si teme per la sopravvivenza.

I responsabili di Associazione pro Terra Sancta hanno aggiunto: "Non siamo in grado di dire dove siano padre Hanna e i suoi parrocchiani e, in questo momento, non esiste alcuna possibilità di contatto con lui o suoi rapitori. Preghiamo per lui e per le altre vittime di questa guerra tragica e insensata".

Il Custode Pierbattista Pizzaballa, presidente dell’Associazione pro Terra Sancta, recentemente si era recato in Siria - accompagnato Padre Simon Herro, responsabile della Regione San Paolo - per verificare di persona la situazione della fraternità e dei conventi, in quanto le notizie che arrivano a Gerusalemme erano spesso confuse e le comunicazioni venivano continuamente interrotte. Con alcuni frati infatti non si hanno contatti da mesi per la mancanza di elettricità.

Le zone più colpite, sono a nord-ovest, nella vallata del fiume Oronte dove si trovano alcuni villaggi cristiani (Knayeh, Yacoubieh, Jisser, Ghassanieh e Gidaideh) e ad Aleppo. A Latakia e a Damasco invece la situazione è più controllata.
Il convento di Padre Hanna, a Knayeh, recentemente era rimasto senza vetri alle finestre e il tetto è stato così danneggiato che l'acqua penetra ovunque.
Un altro villaggio colpito della zona dell'Oronte è quello Ghassanieh dove un anno fa è stato ucciso P. Francois Murad di 49 anni per opera sempre dei miliziani di Jabhat al-Nusra.

Ultimo aggiornamento, 7 ottobre 2014, ore 16:30

Un parroco cristiano e una ventina di fedeli, tutti siriani, sono stati rapiti nel nord della Siria, al confine con la Turchia. Lo riferisce l'agenzia Fides, che come fonte cita il vescovo Georges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino. Nel convento dei religiosi vive anche una suora italiana, suor Patrizia: la donna è originaria di Avellino ma non si sa se anche lei sia ostaggio dei rapitori. Oltre a lei, nel villaggio ci sono altre due suore francescane, che si occupano della gestione di un centro giovanile e di un dispensario. 

Ignoti i rapitori
Il parroco di chiama Hanna Jallouf O.F.M. e lavorava nel villaggio di Knayeh. "Il sequestro collettivo - ha riferito il vescovo Khazen - è avvenuto nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 ottobre. Al momento non sappiamo chi li abbia sequestrati, se siano stati gruppi di jihadisti o altri. Non riusciamo a contattare nessuno e non siamo stati contattati da nessuno. Sappiamo soltanto che anche ieri il convento è stato saccheggiato, e altre persone del villaggio si sono nascoste. Tra i rapiti ci sono giovani, sia ragazzi che ragazze".

Knayeh, villaggio cristiano
Knayeh è un villaggio cristiano vicino al confine con la Turchia. I frati minori della Custodia di Terra Santa sono presenti nella valle dell'Oronte da oltre 125 anni. Oltre al convento le suore francescane gestiscono un centro giovanile, un asilo e un ambulatorio.

L'area controllata da jihadisti
L'area di Knayeh passato di recente dal controllo dello Stato islamico (Isis) a quello dei qaedisti del Fronte al Nusra. Ma nella regione sono attive varie organizzazioni, "da quelle criminali ai gruppi armati, ed è questo caos l'elemento più pericoloso". - See more at: https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/siria-rapito-parroco-cristiano-venti-fedeli-79d8563d-b2f4-4760-8db9-fa7acded22c0.html#sthash.MJVEy1wQ.dpuf

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