Gli agenti: "Senza garanzie non scenderemo più in piazza"
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Gli agenti: "Senza garanzie non scenderemo più in piazza"
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Gli agenti: "Senza garanzie non scenderemo più in piazza"

Dopo le polemiche e le accuse della Fiom e Cgil, la risposta provocatoria di un sindacato della Polizia di Stato

“Basta con queste manifestazioni senza regole e senza garanzie. Se ogni volta i colleghi devono andarci di mezzo allora è meglio che non presenzino in occasione delle proteste”. Sono le parole di Franco Maccari, sindacalista del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia dopo gli scontri in piazza avvenuti ieri.
La storia si ripete: la protesta, gli scontri, le polemiche. Anzi le accuse. Accade sempre così. Come è accaduto in altre piazze d’Italia ed in altre occasioni, anche ieri, le tensioni sono sfociate in una guerra di piazza. Se da una parte c’erano gli operai che rischiano il posto di lavoro, dall’altra c’erano altri "operai" con la divisa che rischiano la vita e che sono costretti a lavorare, molto spesso, in condizioni estreme di stress e tensione psicofisica. E la polizia non ci sta ad essere, il giorno successivo ad una manifestazione di piazza, strumentalizzata.

“Queste continue manifestazioni devono essere regolamentate in maniera diversa e più severa, creando precisi limiti ai guastatori che scendono in strada per fare danni”. “Ogni protesta è legittima - aggiunge Maccari -, ma nessuna protesta può giustificare l’uso della violenza né la perdita di controllo da parte di chi, alla fine, non fa altro che violare la legge passando dalla parte del torto. Non si può pensare di continuare a stritolare i Poliziotti italiani in questa morsa di assurdità, si pretende che mantengano l’ordine pubblico senza neppure gli strumenti adeguati, ma poi finiscono alla berlina per averlo fatto. Non è possibile che dobbiamo di continuo difenderci per aver fatto il nostro dovere: allora tanto meglio che le manifestazioni si svolgano senza la presenza delle Forze dell’Ordine oppure, se proprio c’è bisogno di noi nonostante che qualcuno ci indichi come vili picchiatori, si trovino gli strumenti legislativi per blindare queste continue proteste addossandone l’onere agli organizzatori. Lasciar fare e poi prendersela con i Poliziotti è troppo semplice, e tutti i cretini d’Italia che portano la divisa ne hanno le tasche piene”.

Camusso contro Renzi: "abbassi i manganelli"

Di segno completamente opposto invece le dichiarazioni deli sindacalisti della Cgil, che chiedono al Governo scuse e spiegazioni. A comininciare da Susanna Camusso: "Ci sono persone che rischiano il posto di lavoro che sono state picchiate dalla polizia. Si parli di questo e non delle sciocchezze”.

"Quando in un Paese si picchia la gente per bene che scende in piazza per difendere il proprio lavoro e per dare certezza alla propria famiglia, significa che in questo Paese si è toccato il fondo. Vergogna" ha scritto su Facebook il segretario della Fiom di Firenze Daniele Calosi, pochi minuti dopo gli scontri.

Gli scontri a Roma

ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Momenti di tensione tra gli operai dell'acciaieria Ast di Terni e le forze dell'ordine

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