Vincenzo de Luca: la sospensione è in arrivo
ANSA/ FABIO FRUSTACI
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Vincenzo de Luca: la sospensione è in arrivo

Il presidente del consiglio firmerà l'atto in base alla Legge Severino. Però servono tempi tecnici che possono far comodo al Presidente neoeletto

UPDATE: Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha ieri dichiarato che "è nostro intendimento procedere alla sospensione come previsto dalla legge Severino del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Stiamo attendendo che i ministri competenti possano fare il parere e che l'avvocatura dello Stato ci spieghi come la procedura si deve svolgere dato che la norma sul punto lascia uno spazio interpretativo, perché non prevede quando debba essere sospeso il presidente risultato eletto che non fosse già nella sua funzione quando viene colpito dal provvedimento della Severino. È su questo che abbiamo chiesto una specifica tecnica". Questione di giorni, ha poi aggiunto il premier che si trova dunque a giocare una partita delicata ma decisiva. Ecco in questo articolo pubblicato solo alcuni giorni fa le conseguenze politiche della sospensione di De Luca.

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Proclamato, in contumacia, presidente della Regione Campania, per Vincenzo De Luca si apre ora l'iter della sospensione (LEGGI QUI I VARI PASSAGGI) per effetto della legge Severino che impone lo stop ai condannati anche in primo grado. Il neo governatore non si è fatto vedere alla cerimonia né si è presentato in via di Santa Lucia, nelle sede della Regione, per il passaggio di consegne con il predecessore Stefano Caldoro. Ma aveva annunciato di essere già al lavoro "per risolvere i problemi della Campania" e di attendere la proclamazione del Consiglio per insediarsi.

La procedura di sospensione

La prefettura di Napoli ha intanto ricevuto dal tribunale di Salerno gli atti sulla condanna per abuso d'ufficio inflitta a De Luca per una nomina, ritenuta illegittima, effettuata nell'ambito dell'emergenza rifiuti. Il prefetto dovrà, a sua volta, inviarli alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, a quel punto, il premier, Matteo Renzi, (ricevuti i chiarimenti richiesti) firmerà la sospensione e spedirà l'atto di nuovo alla prefettura di Napoli che dovrà notificarlo a De Luca. Ricevuta la notifica, De Luca sarà ufficialmente sospeso e potrà ricorrere, anche in via d'urgenza, al tribunale ordinario civile. I giudici avranno due strade, confermare la sospensione o 'congelare' il provvedimento inviando gli atti alla Corte Costituzionale.

Le opposizioni avvisano Renzi

Le opposizioni, dal Movimento 5 Stelle, a Sel a Forza Italia, premono affinché qualsiasi iniziativa assunta dall'ex sindaco venga considerata nulla. In particolare la nomina di un vice che governi al suo posto, ma sotto le sue strette direttive, fino all'eventuale sentenza del tribunale ordinario o della Consulta o, al limite, alla scadenza dei 18 mesi di sospensione previsti dalla Severino. Il sospetto è che il premier ritardi la firma sull'atto di sospensione per dare il tempo a De Luca di insediarsi e, appunto, piazzare un suo uomo (concordato con Palazzo Chigi) a Santa Lucia. Il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta ritiene che anche il premier corre il rischio di incappare nel reato di abuso d'ufficio: "anche tu rischi di commettere un reato - lo ha avvisato - Se a proclamazione avvenuta qualcuno, e mi riferisco al presidente del Consiglio, dovesse ritardare la sospensione commetterebbe il reato di abuso di ufficio".

La strategia di De Luca

Ma perché De Luca non si è presentato alla sua proclamazione? Perché a lui serve aspettare l'insediamento del Consiglio ed entrare ufficialmente in funzione e ciò avverrà solo nel momento in cui la sua proclamazione verrà recepita dal Consiglio insediato. Questo durante la prima seduta. Sarebbe poi solo al termine della seconda, una volta nominati vice e giunta, che – secondo i legali del governatore eletto – scatterebbe la sospensione e tutti gli atti firmati da De Luca sarebbero nulli (per le opposizioni è invece vero il contrario: la sospensione agisce retroattivamente). Finora Napoli e Roma hanno concordato ogni mossa. Ma a questo punto Palazzo Chigi che farà? Più esattamente: quanto ci metterà a firmare la sospensione? Aspetterà il più possibile, quindi la nomina di una giunta o di un vice (esponendosi così al rischio di una denuncia per abuso d'ufficio come minacciato da Forza Italia), oppure mollerà il neo governatore al suo destino?

Le mosse del premier

Quello di Renzi è un problema più politico che burocratico. Se manda un avviso di sfratto al sindaco della Capitale Ignazio Marino, che non solo non è indagato ma è anche considerato dal suo partito un “baluardo contro l'illegalità”, come fa poi a voler “salvare” un ex sindaco condannato in primo grado per abuso d'ufficio, sospeso dalla carica di presidente della Regione per effetto di una legge nata per mettere un argine al malaffare e alla corruzione dentro la pubblica amministrazione? Ma se Renzi 2 si sarebbe probabilmente fatto uno scrupolo del genere, Renzi 1 sicuramente no. E con questa prima versione del premier di nuovo in campo tutto può sempre succedere. Anche all'improvviso.

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Claudia Daconto