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Il destino di Vincenzo De Luca

Quando scatterà la sospensione del neo eletto presidente della Campania e quanto durerà. Le incognite sull"impresentabile" più discusso

Se la denuncia-querela presentata da Vincenzo De Luca contro Rosy Bindi per diffamazione, abuso d'ufficio, attentato ai diritti costituzionali è solo un atto politico-simbolico contro la presidente della commissione Antimafia che alla vigilia delle elezioni di domenica ha diffuso la lista degli “impresentabili”, la sua sospensione da presidente della Campania è un rebus giuridico la cui soluzione determinerà il destino dello “sceriffo”.

Gli impresentabili alle Regionali: ecco chi sono


La vicenda

Vincenzo De Luca viene condannato a gennaio in primo grado per abuso d'ufficio nell'ambito della realizzazione del termovalorizzatore di Salerno, città di cui è stato sindaco per quattro volte. Il 1 marzo scorso De Luca vince le primarie del Pd per la scelta del candidato governatore ottenendo un notevole successo non solo nella sua Salerno ma anche fuori casa, in alcuni quartieri sia periferici che centrali di Napoli. Venerdì scorso la presidente dell'Antimafia Rosy Bindi inserisce De Luca tra i 16 “impresentabili” non per l'abuso d'ufficio ma per un processo per concussione relativo a fatti del '98 per i quali l'ex sindaco ha rifiutato la prescrizione ed è stato assolto in primo grado. Domenica De Luca ha vinto le regionali con il 41% contro il governatore uscente Stefano Caldoro. 

Da quando sarà sospeso

Una volta proclamato presidente da parte della Corte d'appello di Napoli, il prefetto di Napoli avviserà il premier del fatto che De Luca deve essere sospeso. Renzi, “sentiti il ministro per gli Affari regionali (quindi lui stesso visto che ne detiene l'interim) e il ministro dell’Interno, adotta il provvedimento che accerta la sospensione”. A quel punto il decreo verrà inviato al Prefetto di Napoli che informerà il Consiglio. Ma quando arriverà questo decreto? Una tempistica certa non c'è.

La legge del 2012 che porta il nome dell'allora Guardasigilli del governo Monti, Paola Severino, parla chiaro: un presidente di Regione condannato anche solo in primo grado per abuso d'ufficio è sospeso dalla carica per 18 mesi. Ma non dice da quando la sospensione deve scattare se la condanna precede l'elezione a presidente di Regione e nemmeno a quale organismo debba essere notificato il provvedimento, se al vecchio consiglio regionale o al nuovo che ancora non si è insediato. La sospensione potrebbe infatti scattare prestissimo, quindi a partire dalla proclamazione; più tardi, dalla convalida dell'eletto che avviene durante la prima seduto del consiglio regionale che deve essere convocata entro 30 giorni dalle elezioni; tardissimo, ossia al momento dell'insediamento di De Luca davanti al consiglio, quindi dopo aver già nominato giunta e vice.

Un precedente c'è e risale al 2013. Riguarda il consigliere regionale del Molise Michele Iorio che fu sospeso al momento della proclamazione, quindi immediatamente. Ma mentre Iorio faceva parte dello schieramento che aveva perso le elezioni e la sua sospensione immediata non ha avuto effetti sulla funzionalità della macchina amministrativa, mentre in Campania si rischia la paralisi. Per questo, per permettergli di nominare un vice, nel caso di De Luca l'interpretazione della norma potrebbe essere diversa.

Per quanto tempo rimarrà sospeso

In base a quanto stabilisce la Severino, la sospensione dura 18 mesi. Ma i tempi potrebbero essere più brevi. Come e di quanto? Le ipotesi in campo sono quattro. La strada più rapida è quella del decreto legge. Un intervento immediato del governo sulla Severino consentirebbe a De Luca di tornare in sella praticamente da subito. Il governo però sembra escluderlo. Apparirebbe infatti come una legge “ad De Lucam” e Renzi non sarebbe disposto a metterci la faccia.

L'altra via è quella parlamentare: alla Camera c'è una proposta di modifica della Severino per equiparare gli amministratori locali che decadono già al primo grado di giudizio sfavorevole e i parlamentari per i quali serve la condanna in Cassazione. Esclusi i 5Stelle, la maggioranza per approvarla ci sarebbe pure, ma i tempi potrebbero essere troppo lunghi.

Brevissimi non sarebbero nemmeno quelli di un ricorso al tribunale ordinario che comunque De Luca ha già annunciato. Con una recente sentenza, la Cassazione ha infatti sancito che sulla legge Severino i tribunali amministrativi (i Tar) non hanno alcuna discrezionalità e che l'unico competente è quello ordinario. Nel frattempo la pronuncia della Corte costituzionale, che potrebbe dichiarare incostituzionale la Severino, potrebbe accorciare il periodo di sospensione di De Luca da 18 mesi fino a ottobre, per quando è attesa.

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Claudia Daconto