Tosi cacciato dalla Lega: la sua verità
In due interviste il sindaco di Verona sostiene che fosse pronto a una mediazione e che la decisione di farlo fuori fosse già stata presa
"Fino a martedì sera pensavo che si potesse ancora fare una mediazione ragionevole. In mattinata avevo anche spedito per mail una proposta di compromesso. Ma evidentemente la decisione di sbattermi fuori era già stata presa. Salvini aveva deciso di farmi fuori e l'ha fatto''. Lo afferma il sindaco di Verona Flavio Tosi in due interviste a Repubblica e Stampa-Secolo XIX.
"Ricordo che alle ultime europee nel Veneto sono stato il candidato più votato della Lega, con oltre 80mila preferenze. Meglio di me solo Alessandra Moretti, ma lei sta in un partito che ha il 40%", dice Tosi ribadendo di non aver ancora deciso se si candiderà alle regionali. Sull'ipotesi che una sua candidatura possa far vincere il centrosinistra, "nel caso, la responsabilità ricadrebbe solo su chi ha creato questa situazione. Che non sono certo io".
"Salvini ha messo in conto la possibilità che io mi candidi dopo questa cacciata. È disposto a correre un grande rischio alle elezioni in Veneto pur di liberarsi di Tosi, che è un uomo scomodo. Se questa non è una gestione dittatoriale del partito... Lo è molto di più rispetto ai tempi di Bossi, che cercava sempre di mediare", dichiara Tosi. "A Zaia stringerei la mano. A Salvini no".
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Salvini espelle Tosi dalla Lega