Zingales-Giannino? Un finale annunciato
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Zingales-Giannino? Un finale annunciato

Per Giorgio Stracquadanio la lite tra il leader di Fare e l'economista era attesa: "a fare i puri c’è sempre uno più puro che ti epura" - lo Speciale elezioni 2013 -

"Che cosa mi fa venire in mente questo scontro Zingales-Giannino? Semplice: Pietro Nenni. E cioè che a fare i puri c’è sempre uno più puro che ti epura".
Questa per Giorgio Stracquadanio, deputato ex Pdl, un liberale tra i più dialoganti con Fermare il declino, è come una «dura lex sed lex». Luigi Zingales ha abbandonato Oscar Giannino dopo aver scoperto che non aveva un titolo accademico da lui invece vantato.

Insomma, Stracquadanio, Giannino non è più da «Oscar»?

"Intendiamoci, quello di Oscar è un peccatuccio veniale, ma quando tu fai del vanto del titolo accademico il requisito numero uno per essere credibile quando parli di meritocrazia incappi in una vicenda del genere. Il vanto del titolo accademico è tipico di una società che non è meritocratica come quella italiana, dove tu non conti per quelli che veramente vali. Per me Zingales sarebbe sempre valido anche se non avesse i titoli che ha. Faccio un esempio: ma qualcuno ha chiesto mai a Ronald Reagan che master avesse? Eppure Reagan ha fatto la rivoluzione liberista. Senza aver studiato a Chicago dove insegnava Milton Friedman".

È molto duro con Giannino, ma non era un suo amico?

"Il punto non è questo, con Oscar io e Corsetto dialogavamo sin dall’agosto 2012 poi ciascuno ha preso strade diverse. Il punto è che Oscar ha fatto degli accademici i capi politici indipendentemente dalle loro capacità politiche. E così è incappato nel rischio che paventava Nenni: a fare i puri trovi sempre quello più puro che ti epura".

Fermare il declino ora è in declino?

"Proprio in declino no, ma farà un risultato sotto il quattro per cento".

E in che misura potrà essere utile?

A dialogare con chi vuole fare un nuovo centrodestra, ma a patto che dialoghi anche con quelli che hanno avuto la lebbra di fare i parlamentari.

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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