A. Giorgetti: "Ncd? Più potere che destra"
ANSA / LUIGI MISTRULLI
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A. Giorgetti: "Ncd? Più potere che destra"

Dopo pochi mesi con Alfano ha preferito tornare con Berlusconi "...perché conoscevo un altro Alfano, quello gentile, pensavo si comportasse da primus inter pares e invece..."

«Perché ho fatto andata e ritorno (in Forza Italia) in pochi mesi da Ncd? Perché l’identità di destra è sempre più annacquata. Angelo Alfano e soci mi sembrano destinati a diventare un partitino di centro, fotocopia dell’Udc, che ogni volta si allea con chi vince. Ncd è tenuto insieme solo dal potere…».

In controtendenza con l’arrivo di Paolo Bonaiuti nella formazione di Alfano, ad Alberto Giorgetti, ex sottosegretario all’Economia del governo di larghe intese di Enrico Letta, ex coordinatore Pdl del Veneto, dove è stato anche leader di An, sono bastati pochi mesi per  sbattere la porta per tornare da Silvio Berlusconi.

Veramente on. Giorgetti i maligni dicono che lei ha lasciato Alfano perché non l’ha riconfermato come sottosegretario. È così?

«Non c’è niente di male a reclamare un ruolo, tanto più dopo che Alfano aveva detto che con il governo Renzi sarebbero stati premiati quelli che avevano fatto bene. Allora non riconfermandomi ha voluto dire evidentemente che io avevo fatto male…».

Ncd ha scelto  invece come sottosegretario il calabrese Antonio Gentile, poi costretto a dimettersi perché su di lui si scatenò una bufera, e come sottosegretario volle anche il pugliese Massimo Cassano, lei invece cassato. Come se lo spiega?

«No comment. Dico solo che Alfano tiene molto a consolidarsi al Sud. E comunque il mio dissenso è stato politico».

Ma lei perché andò con Ncd?

«Perché, non ritenevo giusto in quel momento staccare la spina all’esecutivo  Letta, nato da un’ emergenza, dopo che per sessanta giorni l’Italia rimase senza un governo.  Altra cosa invece è stata la nascita del Renzi/1, senza elezioni. È lì che Alfano avrebbe dovuto staccare la spina e dare la possibilità agli elettori di votare una coalizione con Forza Italia e Ncd di nuovo uniti».

Come è la vita dentro Ncd?

«Credo non abbiano mai sopportato il fatto che io continuassi a tenere un rapporto con Berlusconi…».

Alfano che atteggiamenti ha con i suoi compagni di partito?

«Avevo conosciuto un altro Alfano, quello gentile che aiutai a fare la relazione sulla Finanziaria nel secondo governo Berlusconi.  Io sto in Parlamento dal 1996. Credevo che si comportasse come primus inter pares e invece…».

Invece?

«Diciamo che non mi ha mai telefonato, e che per essere ricevuti da lui ci vuole un po’ di tempo…».

Secondo gossip di Transatlantico dentro Ncd ci sarebbero un po’ di turbolenze nei confronti di un presunto “cerchio magico” attorno ad Alfano, che, per i maligni, sarebbe composto da Maurizio Sacconi, considerato l’ideologo, Renato Schifani molto influente sulle scelte del leader e poi da Fabrizio Cicchitto. È così?

«Lo dice lei».  

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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