Fitto: "Andare oltre i gufi contro Forza Italia. L'entusiasmo li batterà"
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Fitto: "Andare oltre i gufi contro Forza Italia. L'entusiasmo li batterà"

Più di mille chilometri al giorno, in un mese oltre trentamila, centinaia di incontri, dall’alba al tramonto, migliaia di mani strette, diversi chili persi, così come ha perso anche la cravatta, tipo un Renzi azzurro, visto che ha solo pochi anni in più di «Matteo». Anche se, scravattatura a parte, visto che lui il territorio lo batte a tavoletta da molto prima del premier e a soli 31 anni era già governatore della Puglia e non presidente di una Provincia, sarebbe più esatto parlare di Renzi come un Raffaele Fitto del Pd.

Di mattina all’Aquila, poi una puntata nella sua Puglia e magari in serata una deviazione in Campania, fino ai centri più sperduti Boscotrecase, Pecorari, per concludere venerdì 23 nella sua Maglie (Lecce). Ogni intervento incomincia con una denuncia del fatto che la non candidatura del Cav è «un grave vulnus per la democrazia». Ma soprattutto c’è la grande manifestazione di domenica 4 maggio a Bari in cui Fitto, in apertura della campagna elettorale, ha avuto la felice idea di dare una rappresentazione plastica della compattezza azzurra, chiamando a raccolta tutti i capolista di FI, a cominciare da Giovanni Toti, da sempre etichettato come il suo nemico. Risultato, un trionfo nel quale lo stesso Toti ha detto: «Ti auguro Raffaele di prendere dieci volte più voti di tutti noi. Sono tutti voti per FI». E in privato il consigliere politico del Cav avrebbe confidato: «Questo Fitto con la gente, militanti e elettori ci sa proprio fare, è davvero bravo». Silvio Berlusconi, in videoconferenza, addirittura disse: «Caro Raffaele, non solo tu sei l’amico anche dei momenti difficili (chiara allusione ad Angelino Alfano e a tutti quelli che se ne sono andati ndr), non solo ti stimo, ma ti voglio anche bene».

Ecco, on. Fitto, sono due giorni, a dispetto della sua campagna che spopola anche sui social network con lo slogan «Oltre», che per i principali giornali tutto questo non esisterebbe più, sarebbe insomma soltanto una finta mediatica. Le stanno attribuendo frasi in conflitto con il Cav e il suo entourage, dopo la nomina di Maria Rosaria Rossi a amministratore, insomma, ritorna il copione della vecchia telenovela preelettorale dello scontro in Fi proprio alla vigilia del voto…

«Mi attribuiscono frasi che io non ho pronunciato. E io non ho davvero niente da dire in più di quello che sto facendo. La mia campagna elettorale inizia con Berlusconi e si conclude a fianco di Berlusconi. Questa è l’unica cosa che mi riguarda. Io ho dimostrato e non devo dimostrare a nessuno la mia lealtà nei confronti di Berlusconi che c’era nei momenti d’oro, sia nei momenti di difficoltà e ci sarà nel prossimo futuro. Punto».

Lei si mise alla guida dell’area dei lealisti, nei giorni della scissione di Alfano. Come se lo spiega che a pochi giorni dal voto, rispunta, questa ormai noiosa telenovela in cui lei viene messo sui principali giornali nella parte eterna del ribelle ecc? Panorama la descrisse come il tenente Maverick di Top Gun, che si batte per le sue ragioni ma poi è decisivo per la causa comune. C’è una volontà di determinati poteri di mettere in cattiva luce Forza Italia?

«Sì, leader dei lealisti. E mi spiace che non abbiano ancora capito che la lealtà la stella polare della mia azione. Io non so davvero come nascano certe cose. Vedo cose mie sui giornali e io non ho mai parlato, non ho mai detto niente.   Ritengo perdite di tempo anche fare considerazioni su queste cose».

Lei è considerato il bomber delle preferenze, farà valere sul tavolo azzurro il suo risultato al Sud negli equilibri di potere interni?

«Io so con certezza di avere la mia preferenza e con altrettanta certezza sto lavorando per dare un voto forte alla lista di Forza Italia. Questo è quello che mi interessa».

Si va verso un bipolarismo «imperfetto» tra Grillo e Pd con il rischio di una marginalità di Forza Italia?

«Io spero proprio di no. Dobbiamo difendere da un lato con forza la nostra storia di questi vent’anni e al tempo stesso guardare al futuro. Il mio slogan è non a caso: «Oltre questa Europa». È la migliore risposta a tutti i gufi contro di noi».

Renzi evidentemente per mettere paura agli elettori in fuga dal Pd minaccia che se Grillo fa il balzo, lui lascia. Ma se ci fosse davvero un sorpasso dei Cinquestelle sul Pd,  o comunque Grillo resterà a un incollatura da Renzi, lei pensa che si potrebbe andare a un governo di larghe intese Pd e Forza Italia?

«Siamo a pochi giorni da voto e siamo all’opposizione. Noi dobbiamo fare per intero le riforme e mantenere la nostra identità all’opposizione di questo governo che fa cose lontane dalle nostre scelte e dai nostri programmi. Ed ora devo rimettermi in cammino per i miei soliti mille chilometri al giorno. Ogni volta trovo grande entusiasmo, grande partecipazione. Questo è quello che conta. Sono ottimista».

 

 

   

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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