Bersani teme il Monti degasperiano
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Bersani teme il Monti degasperiano

L'ipotesi che nasca un fronte moderato e liberale capeggiato dal professore bocconiano costringerebbe il Pd a scegliere tra riformismo e massimalismo

"Vendola? Ma Pier Luigi Bersani il problema lo ha soprattutto in casa, dentro il Pd. Se Mario Monti accetta l'appello del Ppe e scende in campo,
come il novello De Gasperi in chiave antisinistra, come farà a tenere a bada i Fassina, i Damiano con le loro ricette radicali contro l'agenda Monti". È questa la sfida, come confidano dall'interno del Pd, che tiene sulla corda in queste ore  Bersani. "Lui e non Berlusconi - ammettono alcuni democrats sotto anonimato -  perché al Cavaliere per vincere basta non mandare Bersani a Palazzo Chigi". Lo spettro del Pd è ora che una discesa in campo del Professore favorisca l'aggregazione di un blocco moderato, riformista e liberale che costringerebbe il Pd e la sua classe dirigente ad elevare a sua volta il proprio tasso di riformismo, sciogliendo tutti i nodi  irrisolti del massimalismo interno: da quello del responsabile economico Stefano Fassina fautore della patrimoniale a quello dell'ex sindacalista Fiom Cesare Damiano ipercritico sulla riforma delle pensioni e del mercato del lavoro.

Se si crea un bipolarismo dove l'avevrsario diventa un centrodestra riformista e maturo sponsorizzato a livello europeo e internazionale, la sinistra dovrà sciogliere  i nodi della propria immaturità per governare. Basteranno le primarie dei candidati in Parlamento, che si terranno in tutta fretta tra Natale Capodanno, ad allontanare lo spettro del Monti bis? C'è chi dice che Bersani sia stato costretto a  fare queste "parlamentarie" o
"comprimarie", come già le hanno battezzate alcuni deputati che si sentono già fuori dalla gara, per mascherare "il fatto di  aver favorito
oggettivamente la sopravvivenza del porcellum". Ma intanto sembra che Monti non si sia intenzionato a raccogliere l'invito rivoltogli ieri  dal capo dello Stato a restare superpartes. Narrano che il Professore non voglia affatto essere un futuro candidato alla presidenza della Repubblica. E il Pd teme che non si accontenti neppure di dare la sua benedizione a  un centro che si allei con la sinistra. Vuole essere il novello de Gasperi?

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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