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MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images
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Se la politica dimentica lo sport

Il 2017 è stato l'annus horribilis per l'Italia dove non c'è più cultura sportiva e non si investe più sui giovani

Che il 2017 sia stato l’annus horribilis dello sport italiano, oramai non ci sono più dubbi. A questo punto si ha la certezza che in Italia non esiste più una cultura sportiva e tutto è dovuto alla buona volontà dei singoli. In fondo è sempre stato così. Una volta nascevano i talenti ma, evidentemente, anche quelli non nascono più.

Forse è giunto il momento che la politica si interessi allo sport in generale visto che l’importanza di una nazione si vede anche dai risultati sportivi delle sue nazionali e dei suoi atleti. “Sono contento di aver riportato lo sport all’attenzione della Legge di Bilancio” erano le dichiarazioni del ministro dello Sport, Luca Lotti, soltanto pochi giorni fa. Speriamo che sia veramente così.

Per anni, una serie di governi hanno preferito fare a meno di un vero e proprio ministero, affidandone la delega a qualche sottosegretario. In Germania, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Francia, in Slovenia, ovunque si vada, i governi dedicano attenzione allo sport in generale investendo denaro e risorse di ogni genere.

Quella contro la Svezia non è stata soltanto la sconfitta di una partita di pallone: la mancata partecipazione ai Mondiali di Russia 2018 è il disastro della prima industria italiana intorno alla quale gira un indotto dalle proporzioni immani.
Con la debacle di San Siro le ripercussioni economiche ricadranno sulle federazioni, sui diritti televisivi, sul settore del turismo e chi più ne ha più ne metta.

Il nostro Coni con il suo presidente Giovanni Malagò, il futuro Presidente del Consiglio (non sappiamo chi sarà) dovranno assolutamente resettare tutto e senza troppe paure cercare di ripartire dal basso ispirandosi a quei grandi personaggi della storia che con una visione di lungo periodo hanno lasciato qualcosa a questo bistrattato Paese.

Un piccolo suggerimento ci permettiamo di darlo: si potrebbe cominciare ad andare nelle scuole e vedere le condizioni delle palestre (dove queste esistono) e così ci si renderà conto del perché il 2017 verrà ricordato come l’anno zero dello sport italiano. Come dimostrano tutte queste date:

  • 24 luglio – (Quarti di finale – Pallanuoto femminile) Mondiali Nuoto
    Italia – Russia 8-9
  • 25 luglio – (Quarti di finale – Pallanuoto Maschile) Mondiali Nuoto
    Italia – Croazia 9-12
  • 13 agosto – Mondiali Atletica Leggera
    Italia conquista 1 bronzo (Chiudiamo all’ultimo posto del medagliere)
  • 31 agosto (Quarti di finale) – Europei Volley
    Italia – Belgio 0-3
  • 13 settembre (Quarti di finale) – Europei Basket
    Italia – Serbia 67-83
  • 17 settembre – Mondiale – Automobilismo
    Ferrari – Mercedes 0-2 (crash tra Vettel e Raikkonen a Singapore, è l’inizio del disastro)
  • 24 settembre (Mondiale) – Ciclismo
    Italia arriva quarta con Matteo Trentin L’Italia non vince un mondiale dal 2008
  • 13 novembre (Spareggi qualificazioni mondiali) – Calcio
    Italia – Svezia 0-1

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Sabino Labia

Laureato in Lettere all'Università "Aldo Moro" di Bari, specializzazione in "Storia del '900 europeo". Ho scritto tre libri. Con "Tumulti in Aula. Il Presidente sospende la seduta" ho raccontato la storia politica italiana attraverso le risse di Camera e Senato; con "Onorevoli. Le origini della Casta" ho dato una genesi ai privilegi dei politici. Da ultimo è arrivato "La scelta del Presidente. Cronache e retroscena dell'elezione del Capo dello Stato da De Nicola a Napolitano" un'indagine sugli intrighi dietro ogni elezione presidenziale

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