Regione Lazio: tutti i conti in tasca ai partiti
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Regione Lazio: tutti i conti in tasca ai partiti

Ecco quanto prendono i gruppi consiliari e come spendono i soldi pubblici (senza giustificazioni e controlli)

Quanto pagano i cittadini per mantenere, senza contare gli stipendi, i 17 gruppi consiliari del Lazio? E come funziona il meccanismo di erogazione dei fondi da parte della Regione? Quali voci costituiscono i singoli bilanci? Consultando le norme, fonti interne all'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale e in base ai rendiconti già pubblicati da Pd, Radicali, Sel, e a quello dell'Idv che Panorama è in grado di mostrare in esclusiva nel numero in edicola domani, cerchiamo di dare risposta a queste domande.

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Il meccanismo di erogazione. La Legge regionale 6/1973 e successive modifiche stabilisce che, a differenza delle dichiarazioni dei redditi che i singoli consiglieri sono tenuti a consegnare e far pubblicare sul sito del Consiglio Regionale del Lazio, i gruppi consiliari non sono costretti a rendere noti i loro rendiconti da nessuna parte. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio, d’intesa con il Presidente della Giunta, cura l’assegnazione ai vari gruppi consiliari delle sedi e del personale necessario proporzionati alla consistenza numerica degli stessi e tenendo presenti le esigenze comuni ad ogni gruppo. Più alto è il numero dei consiglieri per gruppo, minore è la consistenza del  contributo erogato. Entro il mese di febbraio di ogni anno i presidenti dei gruppi consiliari sono obbligati ad inviare al Comitato regionale di controllo contabile (Co.re.co) una relazione dettagliata sull'impiego dei fondi erogati.

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Le cifre. In base a quanto stabilito dal bilancio del Consiglio regionale, ai gruppi consiliari sono destinati 8 milioni e mezzo in tutto. Ma a quanto ammonta ciò che ciascun gruppo incassa effettivamente? Da fonti interne all'Ufficio di Presidenza, Panorama.it ha appreso che per 17 consiglieri il Pdl percepisce 2.210.000, 130mila euro a consigliere; il Pd, che ha pubblicato on line il proprio rendiconto, con 14 consiglieri ha ricevuto 2 milioni di euro, circa 142mila euro per consigliere; Mario Brozzi, capogruppo della Lista Polverini non ci ha voluto mostrare i conti del gruppo, ma moltiplicando i 150mila euro che presumibilmente ha percepito per ciascuno dei suoi 13 consiglieri, arriviamo a 1.950.000. Dal rendiconto ottenuto da Panorama sappiamo invece per certo che con 5 consiglieri l'Idv ottiene 1.217.482,84. Molto di più dell'Udc che con 6 consiglieri incassa, ce lo ha confermato il capogruppo Francesco Carducci, circa 800mila euro. Certificati sono poi i 422mila euro in tutto dei Radicali e i 322mila euro di Sel. Raggiunto al telefono il capogruppo della Fds, Ivano Peduzzi, ci ha confermato che la stessa cifra, 322mila euro, è quella percepita dal suo gruppo. Per certo sappiamo che ai monogruppi spettano, euro più euro meno, circa 220mila euro per ciascuno. I monogruppi sono otto, totale 1.760.000 che sommati agli altri fa ben 11.325.000 euro. Resta fuori da questo calcolo La Destra di Storace. Alcune fonti hanno riferito a Panorama.it che il gruppo dell'ex presidente della Regione percepisce, per due consiglieri, una cifra molto più alta di quella destinata ai gruppi di pari consistenza. Quanto? Lo abbiamo provato a chiedere allo stesso capogruppo, il quale ci ha risposto: “Oggi non mi va di parlare con nessuno”.

Qualunque sia la cifra esatta destinata a La Destra, il totale di quanto destinato a tutti i gruppi risulta comunque molto più alto degli 8 milioni e mezzo previsti dal bilancio generale. Come si spiega questa anomalia? Un capogruppo che preferisce non essere citato, ci ha spiegato che probabilmente alcuni partiti, come sicuramente l'Idv, hanno deciso di includere nel proprio bilancio la cifra relativa al rapporto eletto/elettore, 4.190 euro al mese, che finisce direttamente in tasca a ciascun consigliere e che però non fa parte del fondo per il finanziamento del partito. E proprio questa è una delle spese destinate ad essere tagliate, in questo caso dimezzata, se Renata Polverini otterrà venerdì il via libera definitivo.

Le voci. Come si compone il rendiconto di ciascun gruppo? Le voci sono uguali per tutti. Le entrate comprendono il contributo regionale e i proventi finanziari. Le uscite sono determinate da: spese per gli organi del gruppo consiliare comprendenti indennità e rimborsi ai componenti per attività svolta per conto del gruppo e spese generali. Tra queste sono incluse l'acquisto di attrezzatura per ufficio, i compensi dei collaboratori non dipendenti dalla Regione, spese di cancelleria, spese postali telefoniche e telefax, acquisto libri, riviste, giornali e abbonamenti, riunioni, convegni, conferenze e incontri, diffusione attività del gruppo e stampa manifesti, spese di locomozione e diarie, spese per alberghi, ristoranti e bar, spese varie. Poi ci sono gli oneri finanziari (interessi passivi e commissioni bancarie) e gli oneri tributari (imposte e tasse più tributi vari).

E' dunque proprio nelle pieghe di queste voci che, come ha dimostrato lo scandalo che ha travolto l'ex capogruppo Pdl Franco Fiorito, si possono annidare eventuali “anomalie” di spesa come le cene a base di ostriche e champagne o le ospitate in programmi di informazione su radio e tv locali per cui il Pd, ad esempio, ha speso una buona parte dei 738.863mila euro destinati alla diffusione dell'attività del gruppo contro i circa 173mila di Sel e gli appena 9mila dei Radicali.

Da sottolineare anche il fatto che la voce diaria presente nel rendiconto, è una di quelle che forma anche la busta paga di ciascun consigliere, cui, evidentemente, spetta una doppia diaria. Il gruppo del Pd alla regione ha speso per questo 65.755,89 euro, Sel 2.538,37, i Radicali solo 769 euro.

Tenuto conto della diversa consistenza numerica dei gruppi, fa comunque una certa impressione che mentre il Pd, con 14 consiglieri, nel 2011 ha speso tra alberghi, bar e ristoranti 23mila euro, i due consiglieri della Lista Bonino appena 339euro. Se poi confrontiamo questa ultima cifra con gli 8.282,50 destinati alla stessa voce dai due consiglieri di Sel, è facile rendersi conto della variabilità.

Per quanto riguarda i collaboratori, ciascun gruppo paga con i fondi quanti collaboratori vuole contrattualizzandoli in base alla legislazione nazionale sul lavoro. Inoltre ha diritto ad averne da un minimo di 7 a un massimo di 24 – dipende dalla consistenza del gruppo stesso – pagati direttamente dalla Regione in base alla legge che regola le norme sul personale della Pubblica amministrazione. In questo caso caso gli stipendi, eccetto quello del capo segreteria che guadagna 3.500  euro netti al mese più la tredicesima, dipendono dal titolo di studio: un laureato prende 2.070, un diplomato 1.850, chi ha la licenza media 1.200.

Ma che fine fanno i soldi che non dovessero essere spesi nel corso dell'anno? Restano nelle casse del gruppo e quindi del partito che non ha alcun obbligo di restituirli. Almeno finora.

Ps: Pochi minuti dopo la pubblicazione di questo articolo, l'onorevole Francesco Storace richiama Panorama.it al cellulare. Ha letto la sua dichiarazione riportata nel pezzo e decide di rispondere alla domanda sull'ammontare del contributo percepito dal suo gruppo. Non ha le carte tra le mani ma la cifra complessiva percepita nel 2011 si aggira intorno ai 500mila euro. Gli chiediamo di farci leggere l'intero rendiconto. Risponde che non ci sono problemi, il tempo di recuperarlo in ufficio. Sapendo che è persona che mantiene le promesse, scriviamo qua il nostro indirizzo mail per farcelo inviare claudiadaconto@hotmail.com. Il cellulare già lo ha.

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Claudia Daconto