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ANSA/ CESARE ABBATE
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Quarto: il sindaco Capuozzo si è dimesso

"Mancano i numeri per governare" ha dichiarato. "È una sconfitta politica e una vittoria della camorra. Il M5S mi ha abbandonato"

Sono passati dieci giorni da quando è scoppiato il cuore dello scandalo del sindaco Capuozzo. E alla fine lei ha rassegnato le dimissioni. Lo ha fatto oggi, in conferenza stampa: "Mi dimetto dalla carica di sindaco" ha detto. "Questa è una sconfitta politica ma anche la vittoria della camorra. Vado via perché mancano i numeri necessari per governare, siamo una forza politica che non si muove con le larghe intese".

La goccia che ha fatto traboccare un vaso già parecchio rotto, sono state le dimissioni nelle ultime ore del presidente del Consiglio Comunale, Lorenzo Paparone: così il sindaco avrebbe potuto contare su 10 consiglieri su 16. "Eppure il giorno dopo la mia espulsione, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo fatti una promessa alla quale io avevo creduto - racconta commossa la Capuozzo - poi lo stillicidio dei consiglieri con motivazioni veramente ridicole".

Non è mancata la stoccata al suo movimento. "Mi sono sentita abbandonata dal M5s ma si sono sentiti abbandonati tutti i cittadini di Quarto", ha detto. "Non è semplice quello che stiamo affrontando in questo territorio, con il movimento accanto sarebbe stato più facile", ha aggiunto dichiarando di non avere intenzione di ricandidarsi né di pensare a una lista civica. "È chiaro che io faccio scelte di principio e non di convenienza, quella di convenienza è stata fatta dal movimento che ora alla luce delle mie dimissioni si deve assumere la mia responsabilità". Cosi' il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo durante la conferenza stampa. "Il caso avrebbe voluto che questo avvenisse quando mi e' stato detto dal direttorio, avrei fatto una uscita in grande stile, molte polemiche in meno e una ricandidatura tra gli applausi", ha aggiunto

Ma ecco giorno per giorno, i 10 giorni del sindaco Capuozzo dallo scoppio dello scandalo di infiltrazioni camorristiche alle indagini del marito Baiano.

15 gennaio 2016

Nuova tegola per il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo. È stato indagato il marito Ignazio Baiano con le accuse di falso e violazione delle normative edilizie relative alla mansarda che oggi ospita la casa dei coniugi, ampliata probabilmente con un abuso. La dichiarazione edilizia attesta infatti che le opere di modifica sarebbero state ultimate il 31 marzo 2003, ultimo giorno disponibile per un condono, ma la Procura reputa questa dichiarazione falsa.

Proprio queste accuse sono alla base delle minacce ricevuta dal sindaco Capuozzo da parte del consigliere comunale ex grillino Giovanni De Robbio.

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12 gennaio 2016

"Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione dal Movimento 5 Stelle per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il Movimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi". Con queste parole il blog di Beppe Grillo ha comunicato l'espulsione del sindaco di Quarto, piccolo comune in provincia di Napoli.
"La camorra a Quarto ha perso, perché non è riuscita a incidere in alcun modo sull'amministrazione, e tutte le richieste pervenute sono state rimandate indietro duramente", si legge ancora nel post.

È intervenuta poi anche la difesa dei colonelli Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista, che in un video-streaming hanno negato di aver saputo di nessun ricatto o minaccia.

Di Battista-Di Maio-Fico: il video sul caso Quarto

Il Pd: "Perché i vertici M5S hanno taciuto?"
"I vertici del M5S devono spiegare perché pur essendo a conoscenza di fatti gravissimi già da novembre non li hanno denunciati, anzi hanno cercato di coprirli sotto la loro regia fino a quando non sono stati costretti ad affrontare pubblicamente la questione per l'intervento della magistratura. I vertici del M5S devono chiarire se hanno avuto un ruolo centrale nelle scelte fatte a Quarto sia dal punto di vista dell'amministrazione, sia per ciò che riguarda il tentativo di tenere la vicenda delle minacce di matrice camorrista sotto silenzio.
È questo il modo con cui il direttorio si rapporta con le realtà locali amministrate dai propri rappresentanti, che si stanno dimostrando del tutto inadeguate in tutte le situazioni? Per una volta dovrebbero abbandonare la scelta del soliloquio televisivo e accettare un confronto su questi temi, perché è ai cittadini che devono chiarimenti".
Lo dichiara il deputato democratico Marco Di Maio della presidenza del gruppo Pd della Camera.

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11 gennaio 2016

Grillo e Casaleggio alla fine hanno deciso: Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto, deve dimettersi. La comunicazione le arriva via-blog in serata ieri, dopo una giornata convulsa in cui ha provato in tutti i modi a difendere il suo operato davanti alle accuse di infiltrazione mafiosa nel comune da lei amministrato. "Non mi dimetto" continua a dire Rosa Capuozzo per tutto il giorno. "Valuterò', non ho ancora deciso se farlo" ripete ancora dopo il benservito che le arriva dallo Staff.

Intanto oggi i Carabinieri sono entrati nel Municipio di Quarto e a casa del sindaco per acquisire documenti nell'ambito dell'inchiesta su presunti infiltrazioni della camorra nell'amministrazione comunale. Il decreto è stato adottato dal pm della Dda di Napoli Woodcok e dai procuratori aggiunti Beatrice e Borrelli.

Secondo secondo quanto si apprende, comunque, il sindaco non è indagato. Dall'inchiesta - stando a quanto trapela - non emerge alcuna compromissione del sindaco Capuozzo con la camorra.

Le intercettazioni

Novità vengono anche da alcune intercettazioni che riguardano il sindaco. ''Ma tu non lo hai capito, loro non lo vogliono far cadere (il Comune, ndr), loro mi vogliono controllare''. È il 24 novembre dello scorso anno e il sindaco parla al telefono con Concetta Aprile, consigliere comunale anche lei del gruppo pentastellato. ''Tina - dice il sindaco - loro non vogliono farmi cadere'', ribadisce. ''La prima cosa, che venne il mese scorso da me quando sono tornata da Bruxelles... lo sai cosa mi disse De Robbio? (Giovanni De Robbio, il consigliere comunale dei Cinque stelle indagato per il presunto ricatto ai danni del primo cittadino, ndr)... tu non devi scalciare... tu devi stare buona... se non succede... fai quello che vuoi tu, gli ho detto, fai quello che vuoi tu, Giovanni... io ormai vado come un treno, Tina, non guardo in faccia a nessuno, quella cosa di oggi del PUC (Piano Urbanistico Comunale, ndr) era per capire determinate cose. Io le ho capite ora vado di nuovo dal prefetto ... voglio un altro...voglio ancora un altro, cioè voglio tre persone che controllano questo PUC''.

E poi in aprile: "Capuozzo: se vedo qualcosa...se qualcosa mi sta sfuggendo io prendo tutto, impacchetto il PUC e lo mando in procura''.

Il M5S scopre a Quarto la questione morale


Braccio di ferro con Grillo e Casaleggio

È il possibile prodromo di un nuovo caso di scontro tra i vertici del Movimento e gli amministratori eletti. Capuozzo incassa, comunque, gli onori dei 5 Stelle. "La strada dell'onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, al di sopra di ogni sospetto" e "noi non ci siamo piegati, non si è piegata Rosa Capuozzo" le concedono Grillo e Casaleggio.

Ma per il bene del Movimento è meglio che per il momento si faccia da parte, decretano i vertici pentastellati. "Noi siamo il M5S e l'esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto".

È un verdetto con poche vie d'uscita. Una fossa si potrebbe dire, che il sindaco di Quarto si è scavata con le proprie mani. Con la pervicace resistenza alle pressioni che le erano arrivate dai vertici del Movimento, con quel video trasmesso in rete non concordato con nessuno.

Avrebbe potuto difendersi rimettendo, per il bene del Movimento, l'ultima decisione ai vertici nazionali. Non ha volto farlo tornando a ripetere la sua versione dei fatti: "Devo essere chiarissima: non c'è nessuna intenzione di dimettermi. Ho il sostegno di tutto il Movimento, di tutti i cittadini di Quarto e le dimissioni non le ho prese in considerazione perchà non ci sono i motivi" insiste per tutto il giorno di ieri.

Poi in serata, dopo il verdetto, raduna la sua giunta i consiglieri di maggioranza per decidere che fare. Considerato che un passo indietro dato ora risulterebbe comunque tardivo. Perchè la sua resistenza presta il fianco a nuove pressanti attacchi al Movimento.

"Con un comunicato firmato "movimento 5 stelle", senza nomi, anonimo, pensano di chiudere la questione? Si rassegnino perchè dovranno ancora dare molte spiegazioni", li incalza il dem Ernesto Carbone. "La richiesta di dimissioni arriva tardi e male. Dove sono Di Maio e Di Battista? Perchè non ci hanno messo la faccia come fanno quando c'è da sventolare il cappio contro gli altri partiti?", attacca Gianfranco Librandi di Scelta Civica. "Da 'parte lesa' a 'dimissioni', leggere alla voce 'caos'. La verità è che non riescono a fare una cosa semplice: dire la verità", commenta anche Pina Picierno (Pd) su twitter.

"La richiesta di dimissioni non sana il disastro politico e morale di Grillo e del M5s", commenta anche la dem Alessia Rotta. Mentre lascia il segno il 'pollice verso' di Roberto Saviano che il deputato M5s Riccardo Nuti depenna definitivamente dalla lista dei simpatizzanti a 5 Stelle: "Non è un amico del M5S. È errato parlare di fuoco amico quando Saviano critica il M5s". E poi, conclude, Saviano, con i suoi ragionamenti "scenda dalle nuvole".

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