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Giovani italiani all'estero: minacce di morte al figlio del ministro Poletti

Il 42enne Manuel diventa bersaglio dei social dopo la frase del padre Giuliano sui "cervelli in fuga" e presenta denuncia ai Carabinieri

Il 42enne Manuel Poletti, giornalista e figlio del ministro del Lavoro Giuliano, finito nella bufera per la frase sui giovani italiani all'estero ("è bene che stiano dove sono perché questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi"), ha presentato una denuncia ai Carabinieri di Faenza (Ravenna) "a seguito di pesanti offese ed alcune minacce di morte giunte tramite social network (Facebook in particolare) e via mail contro la mia persona e l'azienda che rappresento, la cooperativa Media Romagna di Ravenna".

A comunicare la cosa parlando con l'Ansa è stato lo stesso Manuel Poletti, che ha invece subito raccolto la solidarietà di Legacoop riguardo la polemica scatenata appunto sui social in merito ai finanziamenti dello Statoa favore della cooperativa editoriale di cui il figlio del ministro è presidente: "Sono vicino a Manuel Poletti, presidente della cooperativa Media Romagna che edita il periodico Sette Sere, oggetto di una vergognosa campagna denigratoria condita da minacce e insulti", ha affermato Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna. "Sette Sere è periodico ben noto in Romagna, dove gode di un'ampia diffusione frutto di anni di lavoro all'insegna della correttezza dell'informazione e dei limpidi comportamenti aziendali. I finanziamenti pubblici alla stampa, in particolare a quella locale e cooperativa, ancorché di modesta entità, sono garantiti da una legge dello Stato che si basa su princìpi sanciti dalla Costituzione".

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Redazione