Legittima difesa: Camera, striscione Lega in Aula
ANSA/FABIO FRUSTACI
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Perché la riforma della legittima difesa è diventata un'urgenza

Flat tax, reddito di cittadinanza, legge Fornero: troppo complicate da portare a casa nella loro interezza, quindi meglio puntare su qualcosa di più facile

Appena il Parlamento riaprirà i battenti, la riforma della legittima difesa sarà uno dei primi provvedimenti all’esame della Commissione Giustizia insieme a quello che è già stato ribattezzato il pacchetto sicurezza in salsa salviniana comprendente una serie di misure sul tema immigrazione.

Perché se flat tax, reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero, hanno un problema contabile che verrà a galla con la legge di bilancio, la riforma della giustizia si può fare a costo zero e senza compromessi a ribasso.

Negli ultimi tempi, il governo gialloverde è accusato di avere prodotto molti post e pochi provvedimenti, troppe chiacchiere e poca sostanza. E di fronte a progetti ambiziosi che richiedono risorse finanziarie importanti, la legittima difesa si presta bene per lanciare un segnale concreto all’elettorato in attesa di qualcosa di tangibile.

Tanti post e pochi fatti

Così Salvini dopo un’estate passata a parlare di migranti e a postare foto da ogni luogo, torna a cavalcare uno dei cavalli di battaglia della Lega nord, l’estensione della legittima difesa.

Il Carroccio è da sempre favorevole ad allargare le maglie di tollerabilità verso chi si difende in casa propria o nel proprio negozio, tanto che in alcune occasioni si è mostrata disponibile a pagare le spese legali di quegli imprenditori che reagendo alle rapine hanno finito per uccidere i propri aguzzini.

Situazioni che periodicamente hanno riacceso il dibattito sulla diffusione delle armi in Italia e sui limiti della legittima difesa. Un tema che aveva coinvolto anche il Pd nella scorsa legislatura sui limiti di tollerabilità solo nelle ore notturne, suscitando l’ironia dei social e l’imbarazzo del premier Renzi.  

Cosa prevede

La proposta leghista ricalca un vecchio progetto di legge già presentato nel 2015 volto a cancellare l’eccesso colposo di legittima difesa, introducendo una presunzione di legittimità per quei soggetti che compiono "un atto per respingere l’ingresso, mediante effrazione o contro la volontà del proprietario, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di persona o di più persone riunite, in un’abitazione privata" o "in ogni altro luogo" nel quale venga "esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale".

Così si cancella il reato di eccesso di legittima difesa e la discrezionalità del giudice che oggi valuta caso per caso la proporzionalità tra difesa e offesa, con il risultato che uccidere il proprio rapinatore non sarà più reato.

Le opposizioni della maggioranza

Ma la strada non è tutta in discesa per Matteo Salvini. Perché il contratto di governo contempla la riforma della legittima difesa solo per quanto riguarda le rapine in casa, lasciando fuori negozi e imprese, che invece sono due categorie molto vicine al Carroccio e anche sul pacchetto riguardante l’immigrazione (che prevede espulsioni rapide, taglio dei fondi e procedure più complicate per la concessione degli status) il Movimento 5 stelle potrebbe smarcarsi.

Infatti, i grillini non sono compatti come sembrano e molti sulla politica di Salvini la pensano più come Roberto Fico che come Luigi Di Maio.

All’interno del Movimento si stanno aprendo delle falle e alcuni sono pronti a rivendicare una distinzione culturale e valoriale rispetto alle politiche intraprese dalla Lega.

Però il progetto leghista potrebbe ricompattare le posizioni della vecchia coalizione di centrodestra. Proprio la capogruppo di Forza Italia alla Camera, Maria Stella Gelmini ha chiesto che la proposta di Forza Italia sulla legittima difesa venga calendarizzata al più presto.

Intorno al testo leghista quindi potrebbe formarsi una maggioranza alternativa a quella di governo e una ri-prova di dialogo interna alle forze del centrodestra.

Chissà che non sia proprio la legittima difesa a mettere a rischio la maggioranza di governo.

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Sara Dellabella