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Per criticare questo governo falso userò sempre la politica vera

La politica dell'esecutivo è un fake. E il fake produce fake. E la falsità genera le condizioni di una strisciante guerra civile. Il commento di Giuliano Ferrara

La storia dei bambolotti al posto dei bambini, fake e photoshop di incerta originee disinvolta fattura per inserire anche i naufraghi e le morti per acqua nella surrealtà, e magari attribuirne la falsità propagandistica a George Soros, l'ebreo coi soldi e il panciotto da sfruttatore dei poveri, il cosmopolita che vuole la sostituzione dei popoli di pura razza europea con i neri venuti dall'Africa, è agghiacciante.

Io non dirò mai, e sì che sono un estremista, un fanatico di opposizione a un regime fanatico, che la morte dei naufraghi è responsabilità del governo del mio o di un altro paese, nemmeno di un governo che chiude i porti e mette fuorilegge le Ong di soccorso; quando una così losca operazione fu intrapresa in passato, ai tempi della Bossi-Finio all'epoca dei controlli navali in Albania del governo Prodi, mi ribellai con furia: è indecente sovrapporre la tragedia, il lutto, la pena per chi non ce l'ha fatta alle politiche, anche le più stupide e brutali, di autorità esecutive. Sono cose appena degne di un ruspante come Salvini, sono accuse che vivono dell'indecenza morale e di essa si nutrono come di un grossolano veleno ideologico.

Il nostro ducetto nazional padano che vuole per sé un trentennio di regime, addirittura, si è messo da solo nei panni della discolpa, dicendo perentorio che l'Italia non c'entra coni morti nel Mediterraneo,e ha solo mostrato così una lunghissima e infuocata coda di paglia.

Ma l'aberrante decisione di chiudere i porti e di boicottare le Ong è stata presa non per contrastare un'invasione che esiste solo negli incubi e nel loro sfruttamento basso, bensì per consolidare un primato politico demagogico in Italia e boicottare soluzioni europee in vista di elezioni e vertici e crisi di egemonia dai quali ci si aspetta il meglio della rendita spettacolare capace di premiare un nuovo autoritarismo domestico.

Il tasso di falsità e incredibilità dell'alleanza italiana con Horst Seehofer il bavarese e con il gruppo di paesi che desidera solo rimpatriare in Italia per una via di rientro detta secondaria chi sia sfuggito alle maglie larghe di Schengen è talmente elevato che smaschera l'essenza di una decisione che è solo una postura, un tentativo di capovolgere la politica estera ed europea di un paese fondatore dell'Unione, che dalla solidarietà e dalla convergenza difficili tra nazioni alleate avrebbe tutto da guadagnare.

La chiusura dei porti e la guerra alle Ong producono conseguenze dirette e indirettea Bruxellesea Berlino, non nel Mar Mediterraneo dove da anni, chiusi o aperti che siano i porti, attive o codificate che siano le attività delle Ong, la gente dell'esodo muore a migliaia e affoga, bambini, vecchi e donne. La politica di questo governo è un fake, questo è il problema. E il fake produce fake.

E la falsità genera le condizioni di una strisciante guerra civile, che è la manifestazione più evidente di un passato che non vuole passare, di un modo di concepire i rapporti sociali e istituzionali tra concittadini, compatrioti, incline a generare tensione, angoscia, sfiducia e esiti del tanto peggio tanto meglio.

La verità è che, promettendo soldi subito al Sud e caccia ai negher e detassazione impossibile al Nord, due fazioni si sono legalmente ma illegittimamente impadronite dell'esecutivo, e ora devono gestirlo moltiplicando i segnali di evasione eversiva dalla realtà, dalla verità effettuale della cosa.

Domenica scorsa, prima di vedere i bambolotti,e di cominciare a orientarmi nella selva delle balle spaziali e sinistre che circolano sul web e alimentano la follia di cui le ultime elezioni sono state il risultato tondo tondo, passeggiando per una piazza della mia città un idiota common man, un cretino collettivo in circolazione, mi ha investito dell'accusa falsa, ma debitamente lanciata su Twitter, di avere io teorizzato che con 500 euro al mese si vive benone.

È un modo per realizzare, passando dalla rete salvifica in una piazza coni suoi supermercati,i suoi vecchi e le sue vecchie con le sporte della spesa, la sua gente, l'uccisione in effigie di un avversario ridotto a nemico, sputtanato per aver detto cose che ovviamente non si è mai sognato di dire né di pensare.

È un piccolo episodio di una piccola storia, a paragone con il macabro di una fabbrica della controverità sulle morti in mare, un episodio subito sanato dalla solidarietà e della condivisione della gente che mi conosce e non mi vede nell'effigie del falso; eppure è di falsi di linguaggio cheè ormai fatto il veleno quotidiano delle nostre vite.

Se Salvini se ne frega, se Di Maio e i suoi se ne fregano, se vogliono continuare questo gioco, si accomodino, ci sarà sempre una verità in carne e ossa da opporre alla loro banale trasgressione falsificatoria, ma non otterrano mai di essere ripagati della stessa moneta.

Saranno ripagati dalla più feroce e orgogliosa opposizione, ma con i mezzi della politica più irriducibile e della riserva, della decenza, della chiarezza radicale, se necessario violenta, di linguaggio.

Il terreno del fake è di nuovo, come lo fu negli anni Trenta dei Protocolli dei Savi di Sion, lo strumento della barbarie politica e civile alla quale nessuna persona con la testa sulle spalle vorrà mai accodarsi.

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Giuliano Ferrara