Mattarella, il capolavoro di Matteo Renzi
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Mattarella, il capolavoro di Matteo Renzi

Democristiani e siciliani, membri del partito democratico. Gli alfaniani. Tutti, alla fine, convinti dal premier

Mentre Matteo Renzi faceva il suo discorso alla Nazione in favore di Sergio Mattarella for President, i democristiani e i siciliani di tutti i partiti presenti a Montecitorio non credevano alle loro orecchie e tra loro si ripetevano "ma come ce lo chiede pure?"

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Nelle votazioni per il nuovo Capo dello Stato (guarda come è andata), il Transatlantico sembra rivivere i fasti della mitica Balena Bianca. Percorrere il lungo corridoio dei passi perduti è come entrare in uno di quei film in bianco e nero degli anni cinquanta della commedia all'italiana con la piccola differenza che non si tratta di finzione ma di realtà. Sono reali Rocco Buttiglione, Rosy Bindi, Paola Binetti, Gianfranco Rotondi, Roberto Formigoni solo per fare qualche nome del neonato partito trasversale demo-renziano.

Nel frattempo, tra lo stupore dei cronisti, i Pci/Pds/Ds/Etc si complimentano "Renzi ha fatto un capolavoro" ma come, vi ha estinto definitivamente altro che dinosauri e compromesso storico, la sinistra non esiste più: "si, ma ha fatto un capolavoro".
La speranza è quella di incontrare qualche deluso nel Palazzo. Niente da fare tutti stra-felici perché "Renzi ha fatto un capolavoro".

Nel pomeriggio l'atmosfera sembra rianimarsi perché gli Alfaniani (che non sono quelli del pianeta Alfa anche se sembrano realmente di un altro pianeta) vogliono semplicemente un piccolo gesto d'affetto da parte del proprio padrone. Ed ecco che puntuale arriva la tenera carezza di Renzi al fido amico - alleato. Tutto rientrato e si ricomincia con la cantilena "Renzi ha fatto un capolavoro".

In tutto questo, tanto per fare mente locale, ci rendiamo conto che nell'Aula sono in corso due votazioni e due scrutini per l'elezione del Presidente della Repubblica Italiana, ma da zero a dieci l'interesse è meno uno. Anzi, c'è qualcuno che si lamenta anche dello stridulo suono che ricorda ai Grandi Elettori a che punto è arrivata la chiama.

Si fa tardi e il Transatlantico si va lentamente svuotando, seduti ai divani sono rimasti solo loro gli ex democristiani oggi demo-renziani che raccontano i tempi andati quando con Mattarella da Piazza del Gesù si andava a Botteghe Oscure per trattare sulle liste elettorali: "che tempi".

È proprio vero, "Renzi ha fatto un capolavoro", ha resuscitato il gattopardo.

Durante le votazioni

ANSA /Masssimo Percossi
Bonifiche a Montecitorio prima della votazione. Roma, 30 gennaio 2015

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Sabino Labia

Laureato in Lettere all'Università "Aldo Moro" di Bari, specializzazione in "Storia del '900 europeo". Ho scritto tre libri. Con "Tumulti in Aula. Il Presidente sospende la seduta" ho raccontato la storia politica italiana attraverso le risse di Camera e Senato; con "Onorevoli. Le origini della Casta" ho dato una genesi ai privilegi dei politici. Da ultimo è arrivato "La scelta del Presidente. Cronache e retroscena dell'elezione del Capo dello Stato da De Nicola a Napolitano" un'indagine sugli intrighi dietro ogni elezione presidenziale

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